Il torneo di Sarasota, a due passi da casa, ha sancito l'esordio nel circuito Challenger di Sebastian Korda, figlio di Petr e di Regina Rajchrtova (ex top-30 WTA). Ha raccolto tre game contro Blaz Rola, ma in questo momento si sta concentrando sui tornei junior. “Non deve percorrere le mie orme – dice il padre – e io lo aiuterò a trovare le giuste risposte”

Lo aveva immaginato un po' diverso, l'esordio in un torneo Challenger. Ma non c'è ragione di preoccuparsi: Sebastian Korda compirà 17 anni il prossimo 5 luglio, quindi ha tutto il tempo di crescere, formarsi e diventare un giocatore vero. Oggi è numero 1284 ATP, mentre tra i ragazzi occupa la 47esima posizione ITF. Ma, soprattutto, è il figlio del mitico Petr, splendido giocatore degli anni 90 di cui si ricorda il talento, la racchetta Volkl rosso fuoco e uno splendido successo all'Australian Open 1998. Un paio d'anni dopo, a Bradenton, sarebbe nato Sebastian (terzogenito di Jessica e Nelly, entrambe golfiste). A scanso di equivoci, va detto che "Sebi" non ha nessuna somiglianza tecnica col padre. Gli Stati Uniti l'hanno allevato e l'hanno costruito anche come giocatore: destro, rovescio a due mani, semplice picchiatore, anche se ancora un po' mingherlino. Grazie ai buoni uffici di papà Petr, ha avuto una wild card per il bel torneo di Sarasota, dove gli hanno concesso l'onore del campo centrale, pomposamente definito “Thomas Driscoll Stadium”. E' andata maluccio, poiché ha raccolto appena tre game contro Blaz Rola. Con quei muscoletti ancora acerbi, era difficile attendersi qualcosa di diverso. Ma era giusto iniziare così, visto che “Sebi” si allena presso la IMG Academy di Bradenton, a circa 3 km dalla sede del torneo, e risiede proprio da quelle parti. “E' importante che esordisca qui perché è nato e cresciuto a Bradenton – dice papà Petr – ma non ha iniziato a giocare seriamente prima dei 10-11 anni perché aveva una grande passione per l'hockey. Ma abitavamo talmente vicino all'accademia che ci andavamo una volta alla settimana”.

DALL'ALTRA PARTE DELLA STRADA
Consapevole delle ovvie difficoltà per un baby tennista, Korda Sr. non spinge sull'acceleratore: nel prossimo futuro, Sebastian giocherà ancora i tornei giovanili. Il torneo sotto casa è servito per fargli annusare l'aria del professionismo, peraltro già vissuta in alcuni Futures. “Sarà davvero speciale perché sono cresciuto proprio dall'altra parte della strada – aveva detto Sebastian Korda prima di giocare – sono stato anche raccattapalle in questo torneo e ho seguito tante partite. Spero di avere un buon tifo, dovrebbe essere divertente”. Non è andata proprio così, visto che gli spettatori erano poche decine e Rola non aveva voglia di scherzare. Curiosamente, i due si conoscono molto bene. Fu proprio Rola, ex campione NCAA con la franchigia della Ohio State University, il primo professionista con cui il piccolo Korda ha palleggiato a Bradenton. Si sono allenati un mucchio di volte. Per rispetto al suo ex sparring, lo sloveno non ha concesso niente e si è imposto 6-1 6-2 in meno di un'ora. Per papà non ci sono problemi, sa cosa significa affrontare certe difficoltà. “Ricordo quando giocai un torneo a casa nel 1987, fu difficile ma altrettanto importante. Non ci sono aspettative, si impara e basta. Se vinci una partita, va bene. Se ne vinci di più, ancora meglio. Se vinci un set, va bene lo stesso. Voglio soltanto che sia rilassato di fronte a persone che lo hanno visto crescere”. Poteva andare meglio, ma Sebastian ha fatto il suo dovere un paio di settimane fa, quando ha raggiunto la finale all'Easter Bowl. “Non voglio che il mio passato sia un condizionamento per lui – conclude papà Petr – deve percorrere la sua strada, anche se io posso aiutarlo a trovare le sue risposte. In molti vogliono che segua le mie orme, ma è sbagliato. Io e mia moglie Regina abbiamo giocato a tennis lo aiuteremo a trovare le risposte giuste a queste nuove sfide. Si chiama Sebastian Korda, ma il cognome resta l'unica cosa che abbiamo in comune”.