SERIE A1 – Il club romano si aggiudica un brutto campionato. I segreti? Karin Knapp e la “militanza” della Pillot. Maledizione Prato: 0 vittorie e 9 sconfitte a Rovereto!
Karin Knapp è stata la migliore giocatrice della Serie A1 femminile
(Foto Tonelli – FIT / E' di Tonelli anche la foto in home page)
Di Riccardo Bisti – 10 dicembre 2012
Lo scudetto del Club Nomentano nasce nel 1974, quando Umberto Pillot ha fondato uno dei tanti club della capitale. La scelta del nonno ha "costretto" la giovane Carolina Pillot a vestire i colori del club di famiglia sin dalla culla. Oggi, a 20 anni, è una giovane promessa del tennis azzurro. Sul piano individuale non ha giocato un grande 2012 (è n. 411 WTA dopo essere stata 364 in agosto), ma si è esaltata in Serie A. E capitan Zeppieri l’ha potuta schierare in ogni partita, perché grazie al nonno rientra nelle norme FIT che la rendono una giocatrice-vivaio. La possibilità di schierarla senza limitazioni, unita all’ingaggio di Karin Knapp (ormai romana d’adozione), è il segreto di questo tricolore. Neopromossa scudettata: è come se il Pescara vincesse il campionato di calcio. In linea di principio non è sbagliato, ma la Serie A di tennis (soprattutto il girone femminile) ha vissuto di casualità. Alla vigilia, le rose di Parioli e Albinea sembravano una spanna sopra le altre. Ma poi non hanno mai schierato la formazione migliore, tanto da trovarsi una contro l’altra nel play-out salvezza. E le emiliane hanno scelto di mandare in campo due dilettanti, mettendo in scena una delle tante partite-vergogna di questo campionato (quattro game vinti in sei set: vi pare serio?). In questo bailamme, ne hanno approfittato Prato e Nomentano, uniche formazioni (insieme al TC Cagliari, KO in semifinale) con una squadra pensata e costruita in base agli obiettivi. Meno nomi, più sostanza.
Nel freddo palestrone di Rovereto, in un clima un tantino deprimente (pochissimo pubblico, entusiasmo sotto le scarpe. Unica nota di colore: i "sosia" di Borg e McEnroe prima dell'ultimo match) si è giocata una finale vinta dal Nomentano grazie ai successi della Pillot, di Marina Shamayko e di Karin Knapp nell’unico match degno di nota. Il punto chiave è giunto proprio dalla Pillot, brava a superare Corinna Dentoni con il punteggio di 7-6 6-4. A Prato, nel match della regular season, si era imposta la toscana. La romana ha ribaltato il pronostico, giocando meglio i punti importanti in un match dal livello piuttosto basso. Preoccupano le condizioni di Corinna Dentoni. Grande promessa a livello junior, tra le “grandi” non è riuscita a compiere il salto di qualità che ci si attendeva e a 23 anni è uscita dalle top 200. La Dentoni è uno dei rimpianti di Laura Golarsa, convinta di portarla almeno tra le prime 50 prima che il rapporto si interrompesse qualche anno fa a causa di alcune incomprensioni. Ancora più basso il livello di Virgili-Shamayko. La moscovita si è confermata più “giocatrice” rispetto alla Virgili, che con il suo tennis mancino e pieno di rotazioni ricorda vagamente Patty Schnyder. Come a Prato, la Virgili si è aggiudicata il primo set salvo crollare nel secondo e nel terzo. Il punto-scudetto portava la firma di Karin Knapp, imbattuta per tutto il campionato e sicura MVP della Serie A 2012. Ha avuto un set di appannamento contro una coraggiosa Maria Elena Camerin (parsa un po’ appesantita), ma si è imposta con un dritto vincente che ha portato il Nomentano in paradiso. Grande (grandissima?) delusione per il TC Prato, finalista per il terzo anno consecutivo e per il terzo anno incapace di vincere un solo match. Contro Viterbo e Parioli partivano sfavorite, ma stavolta hanno steccato.
Chissà cosa sarà passato per la testa di Carla Mel, capitana coraggiosa di Prato, nel vedere la lenta agonia delle sue ragazze. Avrà pensato a una maledizione che impedisce al suo club di cucirsi il tricolore sul petto. A Prato avevano addirittura preparato un balletto in caso di vittoria, ma hanno dovuto accontentarsi di guardare le romane danzare sulle note del tormentone Gangnam Style. Una vera maledizione. Un consiglio? Se l’anno prossimo dovessero tornare in finale, potrebbero cambiare panchina, mettendosi alla sinistra del giudice di sedia e non più alla destra. In quella posizione hanno raccolto 0 vittorie e 9 sconfitte. Termina così un brutto campionato, salvato (ma solo in parte) da Knapp e Volandri, unici top players a giocarla (e onorarla) con continuità. La negatività dei regolamenti si è vista nel livello imbarazzante di alcune partite e nel generale disinteresse del pubblico. Si è vista un po’ di gente soltanto sabato, mentre venerdì e domenica lo scenario era francamente imbarazzante. In sede di commento, il consigliere FIT Graziano Risi (più alta carica federale presente a Rovereto) ha avuto il buonsenso di non parlare della risposta del pubblico, limitandosi a elogiare l’organizzazione e i volontari. A quanto pare, le finali si giocheranno nel palazzetto di Via Piomarta anche nel 2013. Senza nulla togliere a Rovereto – che ammirevolmente continua a legarsi a una manifestazione sempre più scadente – non siamo sicuri che sia una bella notizia.
SERIE A1 FEMMINILE – FINALE
CLUB NOMENTANO ROMA – TENNIS CLUB PRATO 3-0
Carolina Pillot b. Corinna Dentoni 7-6 6-4
Marina Shamayko b. Alexia Virgili 5-7 6-1 6-2
Karin Knapp b. Maria Elena Camerin 6-3 1-6 6-3
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...