In una giornata interrotta più volte per pioggia, il serbo dedica il successo al nonno scomparso. Avanti Nadal, Murray e Tsonga…

Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni – foto Getty Images

 

Ha giocato probabilmente la partita più difficile della sua vita, Novak Djokovic oggi a Monte-Carlo. Mentre si stava allenando in vista del match degli ottavi, gli avevano annunciato la triste notizia della morte di nonno Vladimir, a cui il numero 1 del mondo era particolarmente affezionato. Nole ha deciso comunque di scendere in campo per il suo match contro l'ucraino Alexander Dolgopolov, ma è entrato e uscito con le lacrime agli occhi e con la testa a quello che, dopo il trionfo di Miami, aveva definito 'il mio eroe'. In mezzo, una partita inevitabilmente difficile, soprattutto nel primo set quando il serbo sembrava davvero con la testa rivolta soltanto alla disgrazia che lo aveva colpito. Perso il parziale d'apertura per 6-2, 'Nole' è però ripartito come se nulla fosse successo nel secondo, dominando per 6-1. Nel terzo, dopo una sospensione per pioggia (la quarta della giornata monegasca) è stata partita vera, con Djokovic che ha ottenuto il break sul 4-4 rispondendo bene e mostrando la solita straordinaria fase difensiva, che gli ha permesso di chiudere col punteggio di 6-4.

 

Subito dopo, col temporale incombente sul Country Club, Rafa Nadal ha pensato bene di chiudere in fretta la pratica Kukushkin (quello che ieri aveva eliminato Volandri), liquidato con un periodico 6-1 in un’ora esatta di gioco. Rafa evidentemente sta trovando per strada quella condizione che cercava, anche se l’avversario odierno, con tutto il rispetto, fa poco testo.

 

Intanto, i francesi possono esultare insieme a Jo-Wilfried Tsonga e Gilles Simon. Il 27enne di Le Mans ha sofferto molto nel primo set di fronte a Fernando Verdasco, che ha anche avuto due setpoint consecutivi nel tie-break. Perso quel treno, lo spagnolo si è spento e nel secondo parziale non c'è stata partita, se escludiamo una piccola difficoltà per il francese sul 5-2 e 15-40. Tsonga ha chiuso per 7-6 6-2, in un'ora e 43 minuti, una partita interrotta per pioggia in ben tre occasioni nel primo set. "Sono molto contento del mio match – ha detto il francese – perchè sono riuscito a giocare in modo aggressivo come dovrei fare sempre. Vincere contro Verdasco sulla terra è indubbiamente un buon segnale, adesso devo continuare su questa strada. Contro Simon? Non posso dire di partire favorito perchè l'unica volta che abbiamo giocato sulla terra ha vinto lui (ma Tsonga è avanti 5-1, ndr), la cosa positiva è che avremo un francese in semifinale". Per Simon, invece, vittoria in tre set di fronte a Tipsarevic in una partita dall'andamento anomalo: dominio transalpino nel primo e nel terzo set, con un intermezzo serbo che però non è bastato per rovinare la festa al pubblico.

 

Nulla da fare invece per l'altro francese Julien Benneteau, che stava giocando una buonissima partita contro Andy Murray, tenuto a bada dopo un tentativo di fuga iniziale (2-0) fino al 5-5. Poi, il fattaccio. Su un recupero a fondo campo, il transalpino ha appoggiato male il piede, si è piegato la caviglia, è caduto ed è finito rovinosamente col peso del corpo sopra il polso destro. Un doppio infortunio che, malgrado un timido tentativo nel game successivo, non ha permesso al beniamino del pubblico del Country Club di proseguire l'incontro, chiuso per ritiro sul 6-5 a favore del britannico. Un match che peraltro, fino a quel punto, era stato di buon livello, con tanti scambi prolungati e a buon ritmo.

 

Murray nei quarti troverà Tomas Berdych, che è riuscito a venire a capo dopo due ore esatte di una partita durissima contro il giapponese Kei Nishikori. Ed è riuscito a vincere, il ceco che ama comandare il gioco, grazie alla difesa. In particolare, un punto è stato decisivo nel confronto: sul 4-4 del terzo set Nishikori si è procurato una palla break che, se trasformata, lo avrebbe mandato a servire per il match. Ebbene, il giapponese ha dominato lo scambio ma Berdych è stato molto bravo a non arrendersi, rimandando dall'altra parte della rete un paio di palle complicate prima di ricevere il regalo del rivale, che ha messo fuori di mezzo metro un diritto abbastanza comodo. La partita è finita lì, perché il nipponico ha perso quel game e in quello successivo, al servizio, è andato subito sotto 0-40, ha annullato un matchpoint ma al secondo si è arreso (2-6 6-2 6-4). Sicuramente con parecchi rimpianti, non tanto per aver sprecato un set di vantaggio, quanto per quel diritto che, con il ceco alle corde, non avrebbe mai dovuto sbagliare.

 

Qui il tabellone completo.

 

 




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