Il serbo cede il primo set a un sontuoso Federer, ma si riprende in tempo e domina alla distanza. Ora trova Ferrer. Per lo svizzero arrivano buoni segnali in vista del Masters. 
Roger Federer ha espresso un livello d'altri tempi per un set e mezzo

Di Cosimo Mongelli – 2 novembre 2013
 
C'è pure Zatlan Ibrahimovic, con famiglia al seguito, ad assistere al trentesimo scontro diretto fra Nole Djokovic e Roger Federer. Un match che vale la finale a Parigi Bercy. Qualche settimana fa il pronostico sarebbe stato scontato, mentre oggi nessuno si azzarda a sbilanciarsi. Se da una parte abbiamo il serbo che aveva lasciato le briciole agli avversari, dall'altra c'è lo svizzero che sta attraversando il miglior momento della sua pessima stagione, reduce da un match-spettacolo contro Del Potro. Djokovic approccia alla partita nel peggiore dei modi. Falloso, alquanto teso. Roger ne approfitta e va subito avanti di un break. Sembra di assistere a un sequel del Roger visto in questi giorni: impeccabile al servizio e sempre propositivo a rete. Poco ragioniere, come in passato, e molto più incline a giocare di puro talento. Qualche piccola chances il serbo ce l'ha, soprattutto sul 5-4, quando lo svizzero si appresta a servire per il primo set. Quattro opportunità, due delle quali consecutive, per strappare il servizio all'avversario e ritornare in carreggiata. Ma è sontuoso, Roger, a vanificare ogni velleità e concludere con il punteggio di 6-4. Ci si aspetta da Djokovic qualche segno di vita, ma anche il secondo set si apre sulla falsariga del primo. Break di Roger e i titoli di coda sembrano avvicinarsi. Lo svizzero deve solo uccidere il match. Ma è quel “solo” che diventa all'improvviso insormontabile. Appena Djokovic strappa il servizio al basilese, è come se si fosse aperto un rubinetto. 
 
Perso il secondo set, anche nel terzo per Federer la sorte è segnata. Forse era stanco per i nove incontri in 12 giorni (ormai non c’è più abituato!). Certo, di tanto in tanto regala ancora gioie per gli occhi dei presenti, ma di occasioni nemmeno l'ombra. Djokovic fa il compitino, ottiene il break al terzo gioco e dilaga. Per lo svizzero è una lezione forse sin troppo severa e immeritata. 6-2 il punteggio del set decisivo: a sipario calato, Nole trova il tempo anche per un esibizione con Ibrahimovic. Forse un tantino eccessiva. Se per Djokovic non vi sono mai stati dubbi, ci sono segnali molto positivi per Federer in vista delle ATP World Tour Finals. Curiosamente, i sorteggi sono stati effettuati proprio mentre i due si davano battaglia: da una parte ci saranno Nadal, Ferrer, Berdych e Wawrinka. Dall'altra, in un girone infernale, Djkovic, Federer, Del Potro e Gasquet. Federer si è detto soddisfatto del suo livello: “Avrei voluto fare qualcosa di più nel secondo e nel terzo set, ma lui è rimasto in partita e ne è uscito bene. Peccato, ma per me resta un’ottima settimana”. Nonché un’occasione perduta, visto che nella seconda semifinale David Ferrer ha superato a sorpresa Rafael Nadal con il punteggio di 6-3 7-5. Non lo batteva da 10 scontri diretti. Lo spagnolo, dunque, cercherà di difendere il titolo conquistato lo scorso anno, ma siamo certi che a inizio torneo avrebbe messo la firma per tornare in finale. E’ la terza consecutiva dopo Stoccolma e Valencia, ma ha perso le ultime sei.
 
MASTERS 1000 PARIGI BERCY
Semifinali
Novak Djokovic (SRB) b. Roger Federer (SUI) 4-6 6-3 6-2
David Ferrer (SPA) b. Rafael Nadal (SPA) 6-3 7-5
 
Finale (ore 15, diretta Sky Sport 2)
Novak Djokovic vs. David Ferrer (precedenti 10-5 Djokovic, ma 2-0 Ferrer sul cemento indoor)