Federer-Djokovic atto numero 44, quindi. Per la settima volta in stagione, ovviamente in finale. Sarà la replica della partita-fantasma di 12 mesi fa, che non si giocò a causa dell'improvviso forfait di Federer, allarmato da un dolorino alla schiena a pochi giorni dalla finale di Davis. Federer-Djokovic atto numero 44: da una parte il campione che non ha intenzione di tramontare: per ora non è stato in grado più di rimpinguare il pingue bottino di Slam, ma intanto è sempre lì. Il migliore dei secondi. Dall'altra il migliore e basta. Colui che ha cannibalizzato la stagione, mettendo assieme tre Slam, sei Masters 1000 e che con le ATP World Tour Finals potrebbe coronare un'annata leggendaria. E se Nole non ha dovuto faticare più del dovuto, contro un generoso ma quasi innocuo Nadal, Roger ha avuto vita forse ancora più facile, contro uno Stan Wawrinka che ha palesato i limiti mentali e fisici mostrati già nei match del round robin. Tanti ricordano la semifinale giocata dagli stessi due contendenti lo scorso anno, sempre in semifinale, sempre in notturna. Una battaglia epocale, spettacolare. Vinta da Roger sul filo di lana, al tiebreak del terzo, dopo quattro matchpoint dilapidati da Stan. La semifinale del 2015 è di ben altro tenore. Nessuno spazio per lo spettacolo. Poco o nulla regalato al pubblico. L'inizio del match è sin troppo tirato: i due giocatori si studiano, non vogliono rischiare, concedono il minimo. E quando lo concedono, tendono a sbagliare. Roger fatica di più, soprattutto al servizio. Costretto ai vantaggi nel terzo game, quindi a concedere la palla break nel quinto, al termine di uno scambio conclusosi fortunatamente per Stan, causa un nastro benevolo. Nastro benevolo che dà il via libera allo stesso Wawrinka, che si issa sul 3 a 2 per poi confermare il break sul 4 a 2. Roger deve inventarsi qualcosa per rientrare nel set. Ma ecco, all'improvviso, l'incoscienza. Stan, fino a quel momento buono ma nulla più, entra in modalità eclissi. La sua arma migliore, il rovescio, gli si rivolta contro. Il servizio, che veleggiava sopra i 200 km/h, smette di funzionare. Arrivano i gratuiti, arrivano i doppi falli. E Federer pareggia i conti senza dover fare granché.
FEDERER, DECIMA FINALE AL MASTERS
Pareggia i conti e comincia a prendere fiducia. Si rende conto che dall'altra parte sta calando il buio. Rispolvera i colpi, aumenta le percentuali al servizio e deve solo aspettare che l'altro gli conceda il resto. Ma Stan fa di più: non solo concede, ma addirittura regala. Al momento di rifugiarsi al tie-break, Wawrinka mette in piedi il peggior game di tutto il suo torneo. Doppio fallo, errore di rimbalzo e due attacchi sucida a rete sul dritto di Roger, che dunque chiude 7-5. I fantasmi della finale dell'anno scorso,con gli attacchi scriteriati sui punti importanti, si materializzano su Stan. Il pubblico rumoreggia. In attesa che sul campo ci sia, finalmente, qualche sprazzo di spettacolo. Ma il secondo regala ancor meno. Roger tiene il game d'apertura e quindi Stan mette la pietra tombale su questa semifinale. Il suo rovescio è ormai in cortocircuito: inevitabile il break subito. Inevitabile lo sconforto che aleggia nei suoi occhi , ammutoliti e rassegnati. Tutto troppo facile, per Federer. E quando è così facile, la distrazione è dietro l'angolo. Sul 2 a 0 e 40-15 arriva un piccolo passaggio a vuoto. Se ne accorge lui. Se ne accorge il pubblico. Non se ne accorge solamente Stan. Che non approfitta della palla del controbreak, sventagliando ancora una volta il rovescio alle ortiche. Con Roger che poi chiude, con una deliziosa volèe. La firma in calce su questa partita. Scorrono i titoli di coda, si assiste ad un unico momento, forse l'unico sussulto di orgoglio da parte di Wawrinka, che nell'ottavo game cancella il primo match point al suo avversario. Ma Roger sistema tutto con il servizio e al secondo matchpoint chiude. E si assicura la meritata finale. L'undicesima in questa stagione. La decima in questo torneo. Superando il record di Ivan Lendl. L'ennesimo record di un campione immortale.
ATP WORLD TOUR FINALS – SEMIFINALI
Roger Federer (SUI) b. Stan Wawrinka (SUI) 7-5 6-3