Lo si era immaginato sin dal sorteggio: il primo vero test parigino, per Novak Djokovic, sarebbe stato agli ottavi di finale contro Roberto Bautista-Agut, uno dei giocatori più cresciuti negli ultimi mesi. E il loro duello, spezzato su due giorni, non ha fatto altro che confermarlo. Sia chiaro, nessuna sorpresa: il numero uno del mondo ha vinto per 3-6 6-4 6-1 7-5 e si è preso il 28esimo quarto di finale consecutivo in un torneo del Grande Slam, il decimo a Parigi, dove esattamente dieci anni fa si presentò per la prima volta in mezzo ai grandi. Dovette abbandonare per problemi fisici nel primo dei suoi 49 confronti con Nadal, sotto due set a zero, ma vinse in conferenza stampa, quando spiegò che senza infortunio in semifinale ci sarebbe andato lui. La dichiarazione fece abbastanza rumore, perché battere Nadal al Roland Garros sembrava già impossibile (come poi, Soderling a parte, è stato fino al 2015) ma il messaggio era chiaro e sostanzialmente corretto: prima o poi lo agguanto. Probabilmente si aspettava di riuscirci un po’ prima, però l’ha preso e superato qualche anno dopo, l’ha sconfitto a Parigi nel 2015 e quest’anno ha la chance più importante per prendersi finalmente la Coppa Dei Moschettieri. A patto, però, che alzi il suo livello di gioco, perché la sua versione vista contro Bautista-Agut potrebbe non bastare. Ma vien da tranquillizzare i suoi tifosi: in pochi, forse nessuno come lui, sanno cambiare completamente rendimento da un match all’altro, e crescere man mano la posta in palio diventa sempre più importante. In parte l’ha fatto anche agli ottavi, con l’aiuto della pioggia, che dopo un primo set bruttino – con un atteggiamento troppo remissivo su un Centrale un po’ troppo scivoloso – gli ha garantito (martedì) oltre due ore per riordinare le idee, dandogli una grossa mano a raddrizzare la situazione.
DUE ORE IERI, UN’ORA OGGI
Dagli spogliatoi è rientrato un altro Djokovic, talmente rilassato che ha scherzato prendendo l’ombrello di uno spettatore, ma soprattutto molto più lucido. Si è preso il secondo per 6-4 ed è scappato sul 4-1 al terzo, prima di una nuova (e definitiva) sospensione dopo 2 ore e 1 minuto di gioco, autentica beffa per gli spettatori. La policy parigina in tema di pioggia, infatti, è chiara: se si gioca meno di un’ora è previsto il rimborso integrale dei biglietti, fra un’ora e due ore viene restituito il 50% del prezzo, dopo le due ore nessun rimborso. E quindi tanti soldi risparmiati dalla FFT con una sospensione “politica”, visto che gli incontri su tutti gli altri campi erano fermi da almeno dieci minuti, mentre Cedric Mourier ha fatto proseguire regolarmente. Polemica a parte, il ritardo nello stop è servito a Djokovic per mettere una seria ipoteca sul terzo set, chiuso agevolmente oggi, all’ennesima ripresa, questa volta senza più interruzioni. A chiudere i conti “Nole” ci ha messo poco più di un’ora, con un piccolo brivido per un break regalato a metà quarto set a causa del suo storico tallone d’Achille: lo smash. Ne ha messo uno non impossibile a metà rete, poi ha sbagliato un rovescio e ha dato il 4-2 al rivale, ma è comunque riuscito a riprendersi subito per evitare il quinto set. Ha alzato il livello facendo buon uso della smorzata, ha riportato il match “on serve” e poi l’ha chiuso 7-5, prima di chiamare a sé un raccattapalle per farsi accompagnare nel gesto con cui da qualche tempo ringrazia il pubblico, portandosi le braccia al petto prima di spingerle verso i quattro lati dello stadio. Nel frattempo, lo speaker urlava il suo nome: c’è da scommettere che l’abbiano sentito pure Berdych e Ferrer, impegnati sul Suzanne Lenglen per raggiungerlo ai quarti. Inutile dire chi parte (super) favorito.
ROLAND GARROS – Ottavi di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Roberto Bautista-Agut (ESP) 3-6 6-4 6-1 7-5
“Nole” passa il primo test, però…
Il numero uno del mondo la spunta in quattro set contro Roberto Bautista-Agut, nel primo match complicato del suo Roland Garros. La pioggia di ieri gli ha dato una grossa mano, ma Djokovic continua a non emozionare. Anche se il tabellone dovrebbe aiutarlo ad arrivare comunque in finale…