Altra sconfitta per il serbo, battuto in tre set da Kyle Edmund. “Ha avuto un po' di fortuna, ma anche il giusto coraggio al momento giusto”. Il serbo prova a prendere con filosofia la sconfitta, si dice soddisfatto dei progressi, ma certe affermazioni preoccupano. Parla di “preghiere” pensando al suo livello di gioco e ringrazia per aver già vinto tanto.

Nole continua a deludere. La rinascita è più lenta del previsto, o forse c'erano aspettative troppo alte. Resta il fatto che ha giocato 12 partite nel 2018, vincendone soltanto la metà. La vittoria su Kei Nishikori a Madrid aveva alimentato qualche speranza, ma è bastato un giocatore con la palla più pesante per metterlo in difficoltà. Negli ottavi del Mutua Madrid Open ci va Kyle Edmund, vincitore col punteggio di 6-3 2-6 6-3. Ogni tanto si nota qualche miglioramento, ma la crescita di Nole procede a passo di lumaca, peraltro con i soliti limiti: la palla viaggia meno, la condizione atletica è dignitosa ma non brillante come ai tempi d'oro. Per il sesto torneo di fila, Nola fallisce l'accesso ai quarti di finale. “Ci sono cose ovvie che non stanno funzionando – ha detto Djokovic – ma devo continuare a lavorarci su e pregare… sperando che il mio gioco si rafforzi. Partite come questa decidono su 1-2 punti, stavolta la fortuna è girata dalla sua parte. Però è stato abbastanza coraggioso da aggredire la palla quando i punti contavano, e ha meritato di vincere”. Nole ha giocato piuttosto male nel primo set, ma poi ha vinto piuttosto agevolmente il secondo (in cui ha commesso appena tre errori gratuiti). Nel terzo ha avuto la chance di prendere un break di vantaggio, ma ha perso cinque punti consecutivi che hanno permesso a Edmund di recuperare da 0-40. Equilibrio fino al 4-3, quando il britannico ha brekkato grazie a un dritto lungo del serbo, poi non ha avuto problemi a tenere l'ultimo turno di servizio, con un Djokovic un po' troppo arrendevole, come se fosse rassegnato alla sconfitta. “Oggi stavo bene, sentivo di colpire la palla nel modo giusto – ha detto Edmund – sapevo che se mi fossi messo i in partita nei momenti decisivi avrei avuto una chance. È stato decisivo il game in cui ho rimontato da 0-40: quando Novak va in vantaggio è molto difficile recuperare, perché prender coraggio e diventa sempre più aggressivo”.

"DEVO ESSERE GRATO PER QUELLO CHE HO OTTENUTO"
​Negli ottavi, il ragazzo nato in Sudafrica se la vedrà con David Goffin. A colloquio con i giornalisti, Djokovic ha menzionato alcuni cattivi rimbalzi sul 3-4 nel terzo, spiegando che nell'ultimo game non ha avuto chance perché si giocava con palle nuove ed Edmund ha sempre messo la prima. “Kyle è migliorato, il dritto sempre stato la sua arma, ma è migliorato con il rovescio: ha vinto un paio di punti importanti con la soluzione lungolinea. Sì, penso che abbia giocato il miglior tennis della sua vita”. Resta il fatto che il Djokovic di due anni fa, e probabilmente anche quello dell'anno scorso, non avrebbe perso questa partita. Lo scorso anno giunse in semifinale: con 315 punti di passivo, scenderà al numero 18 ATP. Se non otterrà un risultato di rilievo a Roma, la prossima settimana, rischia di rotolare ancora più in basso (sono in uscita i 600 punti della finale perduta contro Alexander Zverev). “Ovviamente sono deluso per la sconfitta – ha proseguito Djokovic – però posso essere felice per i progressi nel mio tennis. Nei grandi tornei, contro i più forti, devi alzare il livello. Ci ho provato ma oggi non è stato il caso. Speriamo che accada la prossima volta”. 31 anni fa, quando Djokovic era un cucciolo di meno di due mesi, dopo la sconfitta contro Peter Doohan a Wimbledon, Boris Becker disse che non era la fine del mondo, che non era morto nessuno. Anche se i contesti sono ben diversi, Djokovic ha espresso gli stessi concetti: “Non è la fine del mondo. Gioco a tennis da tanti anni e ho avuto una montagna di successi. Provo sempre a ricordarmelo e ad essere grato per quello che ho ottenuto. Allo stesso tempo, nessuno mi sta obbligando a giocare. Lo faccio perché mi piace, perché voglio farlo. Sono fortunato a poterlo fare e andrò avanti, questo è tutto”. Sembrano più preoccupanti certe frasi che le prestazioni sul campo…

MASTERS 1000 MADRID – Secondo Turno
Kyle Edmund (GBR) b. Novak Djokovic (SRB) 6.3 2-6 6-3