Sarebbe stato interessante scrutare lo sguardo e l’espressione di Yen Hsuh Lu, una volta sceso dall’aereo, reduce da un challenger sul cemento di Bangkok. Nemmeno il tempo di respirare l’aria parigina e subito l’infausta notizia di esser stato sorteggiato (mentre lui volteggiava nell’aire) contro Novak Djokovic. Roland Garros finito prima ancora di cominciare. Ma c’è dell’altro, molto altro nei ricordi del giocatore di Taiwan. Oramai veterano del circuito coi suoi 33 anni, Lu non supera un secondo turno in uno Slam da oramai cinque anni. E forse pochi ricordano il suo exploit, nel 2010, a Wimbledon. Giunse nei quarti grazie ad un tabellone improbabile e una memorabile vittoria al quinto contro Andy Roddick. A disintegrare i suoi sogni di gloria fu proprio Djokovic, che lo relegò a ruolo di sparring partner, lasciandogli la miseria di sette game. Lo rincontra, sei anni dopo. Nole, allora semplice terzo incomodo nell’eterna lotta tra il Federer e il Nadal, oggi dominatore quasi incontrastato del circuito. E la prospettiva è quella di rimediare una lezione ancora più severa. Inizia l’incontro e Nole, come accaduto spesso nelle ultime settimane, inizia in sordina. Come svogliato. Il divario è talmente imbarazzante che le occasioni, per il serbo, arrivano senza il minimo sforzo. Palla break sprecata sull’uno pari e quindi colta nel settimo gioco. Tutto facile, anche senza essere sceso in campo con chissà quale piglio rabbioso.
PARZIALE DI 11 GAME CONSECUTIVI
Tutto troppo facile. Sul 4 a 3 e 40-15, Nole si prende una pausa di riflessione. Tenta due o tre giocate improbabili e restituisce il break ad un Lu quasi incredulo. E anche il pubblico si fa assalire dai dubbi, quando in pochi istanti il cinese al servizio si porta sul 40 a 0 e quindi ad un passo dal costringere Nole dal servire per rimanere nel set. Il problema, per Lu, è che i dubbi vengono pure a Nole. I dubbi di star disputando una partita troppo svogliatamente. Che è giunto il momento di prenderla sul serio e di togliersi il fastidio di questo primo turno. Il numero uno al mondo piazza 8 punti di fila, chiudendo la pratica del primo set senza nemmeno lasciare il tempo di pensare, al suo avversario. E dopo essersi preso un game di respiro, quello d’apertura del secondo set, ecco un parziale di 11 game a zero. Una vera e propria passeggiata di salute. Con il pubblico che nemmeno tenta di incoraggiare il malcapitato Lu, non fosse per gli applausi a scena aperta per il gioco della bandiera, quasi concesso da un Djokovic che sembra non sentirsela di rifilare il cappotto al suo avversario. Primo turno superato senza problemi, quindi, per Nole. Così come dovrebbe esserlo il prossimo, al cospetto del qualificato Darcis. Per Lu, il più titolato di sempre nei tornei Challenger, la consapevolezza che il prossimo sorteggio, magari proprio al suo amato Wimbledon, non potrà che andare meglio.
ROLAND GARROS 2016 – Primo Turno
Novak Djokovic (SRB) b. Yen Hsun Lu (TPE) 6-4 6-1 6-1
Nole inizia con una passeggiata di salute
L’avversario più morbido possibile consegna a Novak Djokovic la prima vittoria in questo Roland Garros. Il taiwanese è reduce dal cemento asiatico e tiene il ritmo nel primo set salvo poi perdere nettamente gli altri due. Il tabellone del serbo è davvero invitante…