Da gennaio a qui, Novak Djokovic ha già raccolto 9.585 punti ATP. Un bottino più grande rispetto a quello del 2011, che lo colloca in perfetta media per battere il primato di Federer in un anno solare: 15.675. Gliene serviranno esattamente 6.090. Ce la può fare.Il Grande Slam è sfumato, ma il successo a Wimbledon ha parlato chiarissimo: Novak Djokovic sarà comunque l’uomo da battere pure nei prossimi mesi, probabilmente anche anni. E allora, in attesa di ritentare il poker d’assi che nel circuito maschile manca dal 1968, a che traguardi può puntare il campione serbo? Il più suggestivo, per la stagione 2015, è sicuramente quello di battere il record assoluto di punti nel medesimo anno solare: uno dei tanti primati che appartengono a Roger Federer. Non è riuscito a soffiarglielo Rafael Nadal, poco competitivo nei tornei di fine anno, ma potrebbe farcela ‘Nole’, sin qui protagonista di una stagione incredibile. Si parlò tanto del suo 2011, con qualcosa come 41 vittorie consecutive da gennaio a giugno, fino alla sconfitta nella semifinale del Roland Garros, ma, a conti fatti, la stagione in corso è stata addirittura migliore. Con le vittorie a Melbourne, Wimbledon, Indian Wells, Miami, Monte Carlo e Roma, e le finali a Dubai e Parigi, il tennista di Belgrado ha già messo insieme 9.585 punti, 115 in più degli allora 9.470, maturati grazie a otto titoli invece dei sei stagionali. C’erano anche Dubai e Belgrado, oltre a Madrid invece di Monte Carlo, ma ‘solo’ la semifinale ai French Open. Quell’anno, vinse poi anche Montreal e Us Open (arrivano in finale a Cincinnati), ma perse qualche match di troppo nelle ultime settimane, chiudendo a quota 13.630 punti, circa duemila in meno del record di Federer. In realtà, il primato siglato dallo svizzero fu di 8.370 punti, ma al tempo il calcolo delle classifiche era diverso. I suoi risultati del 2006, con l’attuale sistema di punteggi, gli avrebbero fruttato 15.675 punti. Per superarlo, il serbo dovrà sempre essere perfetto. Sin qui non è stato un problema.
NON È NECESSARIO VINCERE LO US OPEN
Lo dicono i numeri: Novak ce la può fare. Il precedente del 2011 non è dalla sua parte, dato che dopo lo Us Open, col primo posto del ranking ipotecato, si rilassò parecchio finendo per andare in vacanza con qualche giorno d’anticipo dopo la mancata qualificazione per le semifinali delle ATP Finals. Perse addirittura con David Ferrer e Janko Tipsarevic, due risultati che quattro anni dopo paiono impensabili. Fatta eccezione per il KO a Doha contro Ivo Karlovic, quest’anno papà ‘Nole’ ha ceduto un solo match importante: la finale del Roland Garros. Ha fallito quello a cui teneva di più, è vero, ma ciò non cancella la continuità incredibile mostrata sin dalle prime settimane, e subito riconfermata a Church Road. Un buon motivo per pensare che il finale di stagione del 2011 sia destinato a diventare un caso isolato. Calcolatrice alla mano, dal via dei tornei americani sul cemento Djokovic dovrà mettere insieme 6.090 punti. Non ce l’ha mai fatta prima, ma non aveva nemmeno mai mostrato cotanta superiorità. La soluzione più comoda sarebbe quella di vincere gli Us Open (dove ha trionfato una volta sola), tutti i quattro Masters 1000 che rimangono, e almeno un incontro alle ATP Finals, che nel round robin regalano 200 punti a vittoria. Percorso impossibile? I suoi tifosi possono stare tranquilli: anche se qualcosa dovesse andare storto, il traguardo non sarebbe comunque precluso. Il serbo potrebbe riuscire nell’impresa anche perdendo in finale o in semifinale nella Grande Mela, oppure vincendo a New York e saltando liberamente Parigi-Bercy, oppure ancora fallendo ben due Master 1000 ma vincendo due ATP 500. Nel 2014 ha giocato sia a Pechino sia a Basilea, non è da escludere che lo faccia di nuovo. Insomma, si potrà gestire abbastanza liberamente, per andare a soffiare a Federer il primo record di spessore. Un bel viatico per presentarsi, fra qualche anno, a bussare alla porta numero 17 del Grand Slam Hotel.
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