Il numero uno del mondo ha steso Tsonga in appena 54 minuti di gioco, mentre l’argentino ha sorpreso in rimonta Andy Murray, disputando un gran match. Fra le donne finale Sharapova-Wozniacki… di MARCO CALDARA

di Marco Caldarafoto Getty Images

54 minuti. Tanto è bastato al numero uno del mondo Novak Djokovic per raggiungere la finale del BNP Paribas Open di Indian Wells, primo Masters 1000 della stagione. Contro Jo-Wilfried Tsonga, che nei quattordici scontri diretti precedenti era sempre riuscito a creargli qualche grattacapo, il campione serbo non ha avuto la minima difficoltà, imponendosi con il punteggio di 6-3 6-1, al termine di un’autentica passeggiata. Solo cinque (in otto turni di battuta) i punti ceduti al servizio dal serbo, che ha chiuso con 8 ace e un rendimento a dir poco spaventoso. Lo stesso che ha mostrato nella prima parte della stagione, ma nei primi incontri californiani era un po’ mancato. Tuttavia, ormai è noto a tutti, i big riescono a giocare sempre meglio con il passare dei giorni, arrivando al top alle fasi finali. A differenza di quanto ci si aspettasse, però, Djokovic non troverà Andy Murray a contendergli un posto in finale, bensì Juan Martin Del Potro.

Con un match stellare il gigante di Tandil ha avuto la meglio sullo scozzese in rimonta, con il punteggio di 6-7 6-3 6-1, crescendo con il passare dei minuti e chiudendo senza mai cedere il servizio uno degli incontri più spettacolari dell’intero torneo. Murray invece, dopo un primo set vinto di misura grazie a qualche errore di troppo di un rivale un po’ passivo, non è più riuscito a far male nei successivi due set, malgrado una palla-break in apertura di terzo (la prima a sua favore dell’intero incontro) avrebbe potuto cambiare radicalmente le cose. Continua così la striscia positiva di ‘Delpo’ nel deserto americano: nelle ultime quattro partecipazioni ha sempre raggiunto almeno i quarti, ed è uscito di scena solamente contro Nadal (2 volte) e Federer (nel 2012). Con il Djokovic di ieri, che arriva su ogni palla e dà l’impressione di poter non sbagliare per ore, il compito del sudamericano sarà difficilissimo, ma il tandilense sa come ‘far male’ al rivale, e farà il possibile per raggiungere la sua seconda finale in un Masters 1000, la prima dopo il grave infortunio al polso che lo obbligò a saltare quasi tutta la stagione 2010.

Per quanto riguarda invece il torneo femminile, si conoscono già i nomi delle due finaliste: Maria Sharapova e Caroline Wozniacki. La russa ha superato senza grosse difficoltà (6-4 6-3) la connazionale Maria Kirilenko, mentre la danese l’ha spuntata in rimonta (2-6 6-4 7-5) sulla tedesca Angelique Kerber, numero 4 del seeding. Nel set decisivo l’ex numero uno del mondo è rapidamente scattata sul 4-1, salvo farsi riprendere sul 5-5. Ma a quel punto a trovato un nuovo allungo, che l’ha riportata in finale in un Premier Mandatory a due anni di distanza dall’ultima volta (Indian Wells 2011). Sei i precedenti fra le due giocatrici, con la Wozniacki che ha vinto agevolmente due dei tre sul cemento all’aperto. Un dato che fa riflettere e, anche se la nordica non è più quella di un paio d’anni fa, lascia intendere che l’impegno della Sharapova (desiderosa di vincere per accorciare sull'Azarenka nel ranking) potrebbe rivelarsi meno semplice del previsto.