“Sembrava di giocare contro uno specchio”. Con queste parole, Novak Djokovic ha descritto il match contro Borna Coric. L'ha sfangata in due set, nonostante nove (!) matchpoint annullati. Nole ha mostrato buone cose, ma è ancora presto per dire se è tornato. L'asticella delle difficoltà è sempre più alta: adesso trova Thiem.

A separare Serbia e Croazia c'è un confine sottile, spesso oggetto di tensioni. Oggi le cose vanno meglio, ma quel piccolo confine ha assunto un valore simbolico per Novak Djokovic al Masters 1000 di Monte Carlo. Se la vittoria contro il serbo Dusan Lajovic non offriva chissà quali indicazioni, il 7-6 7-5 con cui ha battuto Borna Coric vale molto di più. Il croato ha finalmente trovato la maturità, sfiorando la finale a Indian Wells e dando importanti segnali di crescita da quando si è trasferito a Bordighera, presso il Piatti Tennis Centre. È stata una partita vera, ben giocata, in cui Djokovic ha avuto bisogno di dieci matchpoint per risolvere l'enigma. Due ore e sedici minuti in cui hanno giocato a specchio, come ha ammesso lo stesso Nole nell'intervista sul campo. “Sono ovviamente felice di aver chiuso in due set, ma è stata una grande battaglia. Borna è una buona persona e un buon amico, oltre ad avere talento e un grande potenziale – ha detto – gioca un tennis molto simile al mio, è un po' come trovarsi di fronte a uno specchio. Ho dovuto lottare fino all'ultima palla, ma siamo in uno dei più grandi tornei al mondo, quindi è normale giocare con i più forti”. Il match è girato nell'undicesimo game del primo set, quando Coric ha avuto due palle break sul servizio di Djokovic, ma sulla prima palla break ha messo un dritto in rete. È stato il primo di quattro errori gratuiti che hanno permesso a Djokovic di restare a galla.

MATCH SEMPRE PIÙ COMPLICATI
Il serbo ha poi giocato un ottimo tie-break, tornando a esplorare gli angoli del campo come era prassi – quasi abitudine – ai tempi belli. Sullo slancio, prendeva un break di vantaggio in avvio di secondo set e lo portava avanti fino al 5-3, quando iniziava la giostra dei matchpoint annullati. Prima si trovava 15-40 sul servizio di Coric, poi pure sul 5-4 e 40-0. Come se non bastasse, in un game durato quasi 13 minuti, Coric ha cancellato altre quattro palle match a un Djokovic che sembrava sull'orlo di una crisi di nervi. Borna ha artigliato il break, ma sul 5-5 è stato lui a crollare. Cedeva il servizio a 15 e poi, totalmente abbandonato dal rovescio, alzava bandiera bianca con l'ultimo errore gratuito. Djokovic ha vinto per due volte questo torneo, nel 2013 e nel 2015, e vanta un bilancio di 32 vittorie e 9 sconfitte. In un match attesissimo, sfiderà Dominic Thiem. È avanti 5-1 negli scontri diretti, ma ha perso l'ultimo, dieci mesi fa, nei quarti del Roland Garros. Il tennis ha bisogno di ritrovare un buon Djokovic: i primi due match al Country Club hanno offerto segnali incoraggianti, ma è ancora presto per capire le sue reali condizioni. Non c'è dubbio che il tabellone monegasco gli stia dando una mano, alzando l'asticella match dopo match. Dovesse scavallare l'ostacolo Thiem, nei quarti ci sarebbe nientemeno che Rafael Nadal. E quello sarebbe il test definitivo.

ATP MASTERS 1000 MONTE CARLO – Secondo Turno
Novak Djokovic (SRB) b. Borna Coric (CRO) 7-6 7-5