Gli spettatori del match incriminato a Traralgon, con protagonista Oliver Anderson, non avevano notato nulla di strano nel suo atteggiamento. Però le immagini evidenziano troppi errori nel game chiave del primo set. Lui aveva già mostrato un po' di insofferenza per questo mondo, e a novembre si era preso una pausa a tempo indeterminato.Anni fa si diceva che il doping era nettamente avanti rispetto all'antidoping. Probabilmente è ancora così. I dettagli che stanno emergendo sul caso di Oliver Anderson, invece, farebbero pensare che il match-fixing abbia un vantaggio incolmabile su qualsiasi organo anti-corruzione. Per essere scoperta, una combine deve per forza incorrere in un “errore”, altrimenti è impossibile provarla. A 24 ore dalla notizia dell'accusa al giovane australiano, è uscito il filmato della partita incriminata, giocata lo scorso 24 ottobre al Challenger di Traralgon. Pare assodato che, prima del match, Anderson sia stato avvicinato da un “fixing syndacate”, ovvero un'associazione – illecita – con l'obiettivo di trarre guadagni dalle scommesse. Gli avrebbero chiesto di perdere il primo set contro il modesto Harrison Lombe…ed è andata proprio così. Osservando le immagini, l'esecuzione del piano emerge abbastanza chiaramente. Ciò che sorprende, tuttavia, è che gli spettatori non si erano accorti di niente. Tra l'altro, il teatrino negli ultimi due game del primo set non ha nemmeno influito sul risultato finale. Le sensazioni degli spettatori fanno capire quanto sia facile, per chi vuole aggiustare un risultato, farlo senza dare nell'occhio. E' un aspetto che deve far riflettere. Riflettere amaro. Secondo i bookmakers, una vittoria di Lombe (lungagnone mancino che sembra non avere speranze di sfondare ad alti livelli) pagava nove volte la posta. Il set perso da Anderson ha permesso agli scommettitori di puntare su diverse situazioni di punteggio verificatesi nel corso della partita, senza andare a toccare l'esito finale. Potrebbero aver giocato sulla vittoria di Lombe nel primo set, oppure sulla sua vittoria finale salvo poi girare tutto il denaro su Anderson alla fine del primo set.
UN GAME SURREALE
Il flusso di soldi ha insospettito i bookmakers, che hanno condiviso i dati con le autorità. Il primo set si è snodato fino al 4-4, con Anderson al servizio. A quel punto, Oliver ha smesso di mettere in campo la prima palla, ha commesso alcuni errori grossolani e commesso un paio di doppi falli, uno quantomeno sospetto (nella dinamica) sul 40-30. Un rovescio largo consegnava il break a Lombe, che poi chiudeva il parziale nel game successivo. E' possibile che certi dettagli, in diretta, possano sfuggire. Visti col senno di poi, sono almeno indizi. Una volta perso il primo set, Anderson ha iniziato a giocare bene e ha vinto 11 game di fila (!) salvo poi chiudere 4-6 6-0 6-2. Chi era sul posto ricorda che quel giorno c'era molto vento, elemento più fastidioso per Lombe che per Anderson. “Sembrava che non riuscisse a spingere con il servizio”. Ad oggi, non ci sono indiscrezioni su un possibile coinvolgimento di Lombe, eppure, per uno spettatore…quello in difficoltà sembrava lui! Dopo Traralgon, Anderson non ha più giocato. A novembre aveva deciso di prendersi una pausa a tempo indeterminato dal tennis. A quanto pare, dovuta a un po' di incertezza interiore sulla propria passione per il tennis, o semplicemente la voglia di provarci sul serio. Secondo il sito ATP, in tutta la carriera ha intascato poco più di 20.000 dollari, ma chi lo conosce ha detto che i suoi timori economici per il futuro erano scomparsi con l'arrivo di alcuni sponsor, che avevano contribuito con alcune decine di migliaia di dollari.
LA DELUSIONE DEI BIG
E' sempre più difficile, insomma, trovare ragioni razionali per quello che ha fatto. Sembra quasi che volesse farsi “beccare” per sfuggire da un mondo che, evidentemente, non gli piaceva più. Chissà. La vicenda ha avuto una certa risonanza. Oltre a Rafa Nadal, si sono espressi Andy Murray e Novak Djokovic. “Ogni volta che succede qualcosa del genere è una grande delusione per il tennis – ha detto Murray – se i colpevoli vengono trovati e accusati, la vedo come una cosa positiva. Se non accadesse, sarebbe peggio per il futuro dello sport. Dovrebbero esserci pene ancora più severe per le persone coinvolte”. Più filosofica l'opinione di Djokovic: “E' molto deludente, soprattutto considerando la sua giovane età e il fatto che avesse vinto uno Slam Junior. Significa che possiede le qualità”. Il fenomeno è spiacevole tanto quanto è doloroso parlarne, ma la nostra impressione – puramente soggettiva – è che il ragazzo non volesse certo arricchirsi vendendo un set. Probabilmente era caduto in una spirale di disagio più grande di lui. E quando si sta male, si sa, è più facile cadere in errore.
Circa l'autore
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...