Di Gianluca RovedaLa prevenzione allunga la carriera, ripetono come un mantra i fisioterapisti che sempre più spesso accompagnano i professionisti nel tour. E per molti è il segreto principale che si nasconde dietro al record di over 30 che affollano i top 100 della classifica ATP. Ma se la buona salute è fondamentale per un tennista pro, lo stesso discorso vale per un’altra tipologia di professionisti: i maestri e istruttori di tennis. Pensate a quante ore di lezione (e conseguenti denari) si possono perdere a causa di un infortunio o un anche solo un risentimento muscolare. Oppure alla fatica di portare a casa otto ore di lezione quotidiane con un fastidio al tendine o con i muscoli stanchi. Ebbene, semplicemente troppi maestri non svolgono abbastanza opera di prevenzione per evitare tutto ciò.
In questo senso, possono aiutare le solette Noene, per nulla invasive, e che non solo aiutano a risolvere problemi muscolari o tendinei ma soprattutto aiutano… a prevenirli. In questo senso, un professionista della racchetta dovrebbe utilizzarle sempre, anche nella semplice versione da 1mm di spessore che comunque elimina quasi totalmente (al 98% e a breve arriveranno ulteriori test scientifici a sostegno) le vibrazioni all’impatto col terreno. Oppure in quelle studiate per il defaticamento in cui al Noene viene abbinato il tessuto Nexus: insieme, migliorano l’ossigenazione del sangue, riducono il gonfiore dei piedi (perfette per i coach che viaggiano spesso in aereo!) ma soprattutto riducono l’affaticamento dei muscoli e accelerano l’assorbimento dell’acido lattico. Dopo una giornata di lezioni sul campo…
Gianluca, 48 anni, maestro FIT
Sono sempre stato attentissimo alla condizione fisica. Mi alleno in palestra, stretching prima e dopo le lezioni, fisioterapia di tanto in tanto: io col fisico ci lavoro e se salta quello, perdo il lavoro! Per questo ‘ste solette le ho infilate nelle scarpe e non le tolgo più. Fisicamente sto bene ma 1. prevenire è meglio che curare, dicevano e 2. ridurre l’affaticamento muscolare è fondamentale per chi arriva a fare 45 ore di lezioni alla settimana, di cui tre quarti con dei giocatori agonisti.
Paolo, 36 anni, istruttore di secondo grado FIT
Impossibile toglierle dalle scarpe. Anzi, dovrò infilarle anche nelle sneaker da passeggio. Insegno per circa 4-5 ore al giorno ma ancora mi diverto a giocare tornei e gare a squadre, tanto che sono rimasto classificato 3.1. Però, sommando allenamenti, lezioni e match, cominciavo a sentire qualche scricchiolio nel io fisico. E prima che sia necessario fermarmi o ridurre l’attività (magari interrompendo quella agonistica), preferisco affidarmi ad un prodotto del genere. Tanto nella scarpa manco ti ricordi di averlo, però l’efficacia è assoluta.
Tiziano, 59 anni, maestro FIT
Ogni tanto mi chiedo come facevano i maestri della mia età quando io ho cominciato questo mestiere. Trentacinque anni fa, non dico si giocasse ancora con le Superga di tela, ma li vedevi quelli con le Stan Smith. Ora le sollecitazioni sono aumentate tantissimo e un maestro, che vive della sua buona salute, deve sfruttare solette tecnologiche come questa se vuole arrivare a far cinque ore di lezione al giorno… alla mia età!
Francesco, 28 anni, istruttore di primo grado FIT
Ho giocato a livello di seconda categoria e spesso sul duro, quindi sono quasi abituato ad avere qualche problemino muscolare. Uso queste solette da diversi mesi e aiutano tantissimo, soprattutto perché ho intensificato le lezioni e continuo a giocare quasi esclusivamente su campi in cemento. E spesso uso anche la versione che sostituisce la soletta tradizionale della scarpa, se sento particolarmente la fatica.
Valerio, 50 anni, maestro FIT
Le uso da tempo, perché i campi son duri. Pure quelli in terra non sono più morbidi come una volta. Se ho qualche dolorino, sparisce in breve tempo, se sono in super forma, finisco la giornata con i muscoli più rilassati. Il problema è che non ti ricordi nemmeno di averle a meno che… non le togli! E allora ne ho quattro, le ho infilate ovunque, scarpe da tennis, da passeggio, da running. Un piccolo investimento sulla salute che, visto il lavoro che faccio, è fondamentale.
Di Gianluca Roveda
La prevenzione allunga la carriera, ripetono come un mantra i fisioterapisti che sempre più spesso accompagnano i professionisti nel tour. E per molti è il segreto principale che si nasconde dietro al record di over 30 che affollano i top 100 della classifica ATP. Ma se la buona salute è fondamentale per un tennista pro, lo stesso discorso vale per un’altra tipologia di professionisti: i maestri e istruttori di tennis. Pensate a quante ore di lezione (e conseguenti denari) si possono perdere a causa di un infortunio o un anche solo un risentimento muscolare. Oppure alla fatica di portare a casa otto ore di lezione quotidiane con un fastidio al tendine o con i muscoli stanchi. Ebbene, semplicemente troppi maestri non svolgono abbastanza opera di prevenzione per evitare tutto ciò.
In questo senso, possono aiutare le solette Noene, per nulla invasive, e che non solo aiutano a risolvere problemi muscolari o tendinei ma soprattutto aiutano… a prevenirli. In questo senso, un professionista della racchetta dovrebbe utilizzarle sempre, anche nella semplice versione da 1mm di spessore che comunque elimina quasi totalmente (al 98% e a breve arriveranno ulteriori test scientifici a sostegno) le vibrazioni all’impatto col terreno. Oppure in quelle studiate per il defaticamento in cui al Noene viene abbinato il tessuto Nexus: insieme, migliorano l’ossigenazione del sangue, riducono il gonfiore dei piedi (perfette per i coach che viaggiano spesso in aereo!) ma soprattutto riducono l’affaticamento dei muscoli e accelerano l’assorbimento dell’acido lattico. Dopo una giornata di lezioni sul campo…
Sono sempre stato attentissimo alla condizione fisica. Mi alleno in palestra, stretching prima e dopo le lezioni, fisioterapia di tanto in tanto: io col fisico ci lavoro e se salta quello, perdo il lavoro! Per questo ‘ste solette le ho infilate nelle scarpe e non le tolgo più. Fisicamente sto bene ma 1. prevenire è meglio che curare, dicevano e 2. ridurre l’affaticamento muscolare è fondamentale per chi arriva a fare 45 ore di lezioni alla settimana, di cui tre quarti con dei giocatori agonisti.
Impossibile toglierle dalle scarpe. Anzi, dovrò infilarle anche nelle sneaker da passeggio. Insegno per circa 4-5 ore al giorno ma ancora mi diverto a giocare tornei e gare a squadre, tanto che sono rimasto classificato 3.1. Però, sommando allenamenti, lezioni e match, cominciavo a sentire qualche scricchiolio nel io fisico. E prima che sia necessario fermarmi o ridurre l’attività (magari interrompendo quella agonistica), preferisco affidarmi ad un prodotto del genere. Tanto nella scarpa manco ti ricordi di averlo, però l’efficacia è assoluta.
Ogni tanto mi chiedo come facevano i maestri della mia età quando io ho cominciato questo mestiere. Trentacinque anni fa, non dico si giocasse ancora con le Superga di tela, ma li vedevi quelli con le Stan Smith. Ora le sollecitazioni sono aumentate tantissimo e un maestro, che vive della sua buona salute, deve sfruttare solette tecnologiche come questa se vuole arrivare a far cinque ore di lezione al giorno… alla mia età!
Ho giocato a livello di seconda categoria e spesso sul duro, quindi sono quasi abituato ad avere qualche problemino muscolare. Uso queste solette da diversi mesi e aiutano tantissimo, soprattutto perché ho intensificato le lezioni e continuo a giocare quasi esclusivamente su campi in cemento. E spesso uso anche la versione che sostituisce la soletta tradizionale della scarpa, se sento particolarmente la fatica.
Le uso da tempo, perché i campi son duri. Pure quelli in terra non sono più morbidi come una volta. Se ho qualche dolorino, sparisce in breve tempo, se sono in super forma, finisco la giornata con i muscoli più rilassati. Il problema è che non ti ricordi nemmeno di averle a meno che… non le togli! E allora ne ho quattro, le ho infilate ovunque, scarpe da tennis, da passeggio, da running. Un piccolo investimento sulla salute che, visto il lavoro che faccio, è fondamentale.