Yannick Noah è stato l’ultimo francese ad aver vinto il Roland Garros, esattamente 30 anni fa. Era infatti il 1983 quando battè Mats Wilander e conquistò il suo unico Slam in carriera. Poi ha vinto una Coppa Davis da capitano della Francia nel 1991, riportando l’Insalatiera in patria dopo ben 59 anni. Nel suo paese è ancora un mito: dopo i successi sul campo da tennis, è riuscito a costruirsi un’ottima carriera come cantante. Tuttavia, ultimamente sta facendo parlare di sé più per le dichiarazioni sul mondo del tennis, che per le sue canzoni. Tutti ricordano le famose “pozioni magiche” di cui parlò a fine 2011 a proposito dei tennisti spagnoli, alludendo all’uso di doping di Nadal e compagni. Ora, alla vigilia del Roland Garros e del suo 30esimo compleanno da vincitore di Parigi, torna a parlare di Rafa Nadal. “Quando Borg ha conquistato cinque volte di fila il Roland Garros, era diventato monotono. Ora è la stessa identica cosa con Nadal. Ciò che mi piace dello sport è l’emozione, e Nadal non ne trasmette più” ha dichiarato Noah al quotidiano francese Direct Matin, per poi proseguire: “Nadal vince, si rotola sul campo, ritira il trofeo, ringrazia gli sponsor, e se ne va. Lo rispetto, ma non mi piace più questo tennis di oggi”. Altra frecciatina allo spagnolo dopo le polemiche di due anni fa.Chissà come la prenderà Rafa. Lo spagnolo, tuttavia, rientra per forza tra i favoriti al titolo di Noah: “Nadal e Djokovic sono come Borg e Vilas, un duopolio imbattibile. Se avessi giocato nella loro epoca, non avrei mai potuto vincere. E’ per questo che non vedo altri favoriti, neanche tennisti francesi. Non perché siano scarsi, ma perché sono troppo forti gli altri”. In Francia c’è comunque tanta attesa per il Roland Garros e per i giocatori di casa, in particolare per Tsonga, che l’anno scorso è andato vicinissimo alla vittoria con Djokovic e sulla terra sta giocano bene, e Monfils, che sta risorgendo a Nizza dopo un periodo buio. Non a caso, due tennisti che hanno decisamente qualcosa in comune con Noah. (Lor. Bal.), esattamente 30 anni fa. Era infatti il 1983 quando battè Mats Wilander e conquistò il suo unico Slam in carriera. Poi ha vinto una Coppa Davis da capitano della Francia nel 1991, riportando l’Insalatiera in patria dopo ben 59 anni. Nel suo paese è ancora un mito: dopo i successi sul campo da tennis, è riuscito a costruirsi un’ottima carriera come cantante. Tuttavia, ultimamente sta facendo parlare di sé più per le dichiarazioni sul mondo del tennis, che per le sue canzoni. Tutti ricordano le famose “pozioni magiche” di cui parlò a fine 2011 a proposito dei tennisti spagnoli, alludendo all’uso di doping di Nadal e compagni. Ora, alla vigilia del Roland Garros e del suo 30esimo compleanno da vincitore di Parigi, torna a parlare di Rafa Nadal. “Quando Borg ha conquistato cinque volte di fila il Roland Garros, era diventato monotono. Ora è la stessa identica cosa con Nadal. Ciò che mi piace dello sport è l’emozione, e Nadal non ne trasmette più” ha dichiarato Noah al quotidiano francese Direct Matin, per poi proseguire: “Nadal vince, si rotola sul campo, ritira il trofeo, ringrazia gli sponsor, e se ne va. Lo rispetto, ma non mi piace più questo tennis di oggi”. Altra frecciatina allo spagnolo dopo le polemiche di due anni fa.
Chissà come la prenderà Rafa. Lo spagnolo, tuttavia, rientra per forza tra i favoriti al titolo di Noah: “Nadal e Djokovic sono come Borg e Vilas, un duopolio imbattibile. Se avessi giocato nella loro epoca, non avrei mai potuto vincere. E’ per questo che non vedo altri favoriti, neanche tennisti francesi. Non perché siano scarsi, ma perché sono troppo forti gli altri”. In Francia c’è comunque tanta attesa per il Roland Garros e per i giocatori di casa, in particolare per Tsonga, che l’anno scorso è andato vicinissimo alla vittoria con Djokovic e sulla terra sta giocano bene, e Monfils, che sta risorgendo a Nizza dopo un periodo buio. Non a caso, due tennisti che hanno decisamente qualcosa in comune con Noah. (Lor. Bal.)
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...