Di Brad Gilbert  Solitamente nel corso di una partita il livello del tuo gioco tende ad oscillare. Succede a tutti. Le dinamiche cambiano costantemente ed è molto raro che qualcuno riesca a giocare al suo meglio per tutta la partita. Il tuo gioco incontrerà alti e bassi sia per quanto riguarda l’efficacia sia per quanto concerne l’affidabilità. Qualche volta riuscirai a colpire la palla senza problemi. Poi, improvvisamente, una parte del tuo gioco inizierà a cadere a pezzi, e tutto d’un tratto ti ritroverai come “carne di cane”.Io però non voglio aiutarti a migliorare i tuoi colpi: ci sono ottimi maestri per quello. Loro sono certamente in grado di capire quali sono i tuoi problemi specifici di esecuzione, possono valutare con competenza il tuo movimento e darti consigli mirati su come migliorare. Io voglio solamente darti qualche consiglio su ciò che puoi fare durante una partita quando un particolare colpo smette di funzionare. Può essere che inizi a sbagliare la prima di servizio. Può darsi che il tuo diritto da fondo inizi a diventare troppo corto o a finire troppo spesso in rete. Qualunque sia il problema, è bene avere un’idea o un’immagine mentale da usare per riportare in vita il colpo moribondo prima che il problema ti costi la sconfitta. Questi suggerimenti provengono da anni di esperienza nel tour: mi hanno aiutato durante la mia carriera e sono risultati efficaci per i giocatori che ho allenato. Ma come tanti altri suggerimenti che puoi leggere, alcuni si adatteranno bene al tuo gioco, altri meno.  1. Il diritto che diventa inaffidabile Se c’è un colpo che la maggior parte dei giocatori dilettanti considera il più sicuro, questo è il diritto da fondocampo. Magari non è un gran colpo, ma è migliore di tutti gli altri. Aggiri la palla per giocarlo e rimani lontano da rete per poterlo usare. Ci mangeresti la colazione se potessi. Di conseguenza, se comincia a traballare sono guai.  Ci sono tante cose che possono andare storte nell’esecuzione di qualunque colpo, e il diritto non fa eccezione. Senza ombra di dubbio, la prima cosa da fare per rimetterlo in sesto quando inizia ad avere problemi è controllare la preparazione della racchetta. La porti indietro con sufficiente anticipo? Probabilmente no. E’ probabile che tu sia in ritardo nella preparazione del colpo e il motivo di solito è piuttosto comprensibile: quando c’è un movimento fisico nel quale ci sentiamo a nostro agio, tendiamo ad avere un atteggiamento molto casuale e diventiamo pigri. D’altra parte, so molto bene come si può colpire un diritto. Nessun problema! Quando porti la racchetta dietro il corpo in ritardo (cioè quando la palla ormai è arrivata) tutte le altre fasi del movimento vengono scombussolate – il gioco di gambe, l’equilibrio, il timing e la scelta delle varie opzioni. Può accadere per noncuranza, troppa sicurezza, stanchezza, oppure a causa del forcing avversario. Quando sbagli un diritto, concentrati immediatamente su uno degli aspetti già analizzati.  La racchetta dovrebbe essere già pronta dietro al corpo nel momento in cui la palla colpita verso di te supera la rete. Porti la racchetta indietro troppo presto? Forse. Ma è meglio troppo presto che troppo tardi. Per ogni giocatore che vedo preparare il colpo troppo presto, ce ne sono cento che lo preparano troppo tardi. Quando nel corso di una partita ti trovi tutto d’un tratto a imprecare contro il tuo diritto, prova a chiederti: “La palla sta superando la rete: sono pronto?”  2. La tristezza del rovescio Molti giocatori dilettanti si aspettano molto poco dal loro rovescio. Le loro aspettative si limitano ad una certa regolarità (piuttosto modesta) e sono pronti a tollerare errori, fino ad un certo punto. Questo “punto” varia da giocatore a giocatore, ma solitamente quando viene raggiunto si trasforma in un lamento di frustrazione tipo: “So che il mio rovescio non è granché, ma così è ridicolo!”. E’ la cosiddetta “tristezza del rovescio”. Alcuni giocatori di club hanno un rovescio così scarso che non si riesce nemmeno a capire quando non funziona. Ma questa fortunatamente è un’eccezione.  Quando il tuo rovescio funziona così male che cerchi di aggirarlo anche quando devi raccogliere l’asciugamano, è il momento di fare qualcosa. E la cosa più utile da fare è valutare ciò che effettivamente stai tentando di fare con il tuo rovescio.Abbiamo tutti la tendenza a chiedere ad un colpo più di quello che è in grado di darci. Con il rovescio, pretendere anche solo un po’ di più, solitamente conduce all’errore. Giocatori di club con un rovescio che si può definire traballante nella migliore delle ipotesi (se il tuo è solido, congratulazioni) tendono a chiedere troppo a questo colpo, soprattutto sotto pressione. Scendere a rete sul rovescio debole dell’avversario è efficace perché la reazione più comune del giocatore attaccato, è quella di farsi prendere dal panico, di provare a giocare quel maledetto rovescio meglio di quanto non gli sia mai riuscito in vita sua. Risultato? Il giocatore a rete avrebbe potuto lasciare la racchetta a fondocampo. Il rovescio dell’avversario solitamente si autodistrugge. Quando il tuo rovescio comincia a darti più problemi del solito, abbassa le tue aspettative. Smetti di provare a fare più di quanto puoi ragionevolmente aspettarti. Mandalo di là e tieni la palla in gioco. Cerca il piazzamento invece della potenza. Mantieni la calma quando vieni attaccato su quel colpo. Esegui il colpo e costringi il tuo avversario almeno a giocare il colpo successivo. Se ti mettessi davanti ad una macchina sparapalle e ti dicessi di colpire solamente di rovescio e di mandarla semplicemente di là, probabilmente ci riusciresti abbastanza bene. Quando il tuo rovescio fa i capricci durante un match, ricordati quell’esercizio. Manda la palla di là dalla rete e dentro il campo. Solo quello. Fallo, e il tuo rovescio inizierà a migliorare.  3. Il tuo servizio va in vacanza Il servizio che sparisce è la situazione più frustrante tra tutte quelle nelle quali uno dei tuoi colpi va in frantumi, perché non c’è nessun altro cui si può dare la colpa. Quando accade con il diritto, il rovescio, le volée o lo smash, si può guardare dall’altra parte della rete e dare la colpa (almeno in parte) all’avversario. Ma con il servizio è diverso. Non ha fatto altro che stare fermo in attesa. E’ quindi molto dura dare la colpa a lui per il doppio fallo.  (Nota: non sottovalutate l’effetto che “stare fermi in attesa” può avere. Non dimenticate che Chang sconfisse Lendl negli ottavi di Roland Garros solamente “stando fermo in attesa”. Sul match point Michael aveva dei crampi talmente forti che quasi non riusciva a muoversi. Per tagliare gli angoli sul servizio di Lendl, si mise a rispondere quasi sulla linea di battuta. L’onnipotente Lendl crollò. Fece doppio fallo e fu eliminato dagli Internazionali di Francia. Fu una mossa tattica incredibile, che ebbe un incredibile effetto psicologico. Quindi ci sono eccezioni, ma in generale non c’è nessuno cui dare la colpa per un tuo doppio fallo, a parte te stesso).  Inizia a correggere il problema durante la partita tenendo ben presente questo fatto: il migliore dei tuoi servizi probabilmente non è così straordinario come pensi. Non è un cannone, non è una macchina da ace. E non vale la pena fare doppio fallo per tentare di metterlo dentro. La maggior parte dei giocatori di club (specialmente gli uomini) pensano che se riescono a perfezionare tutte le fasi del movimento, il lancio di palla, l’estensione, la pronazione e la chiusura, possono piazzare un super servizio. Ragion per cui inseguono questa chimera a loro rischio e pericolo.Ecco più o meno come funziona. A livello amatoriale, è molto comune vedere un doppio fallo dopo un ace. Il motivo? Il giocatore che serve un ace si innamora di quel colpo e pensa che i suoi problemi siano tutti risolti. “Hey, sono riuscito a farlo funzionare”. Bang. Fallo. Bang. Fallo. Doppio fallo dopo l’ace. Qual è stata la casualità, il doppio fallo o l’ace? Il mio suggerimento è di essere realisti sulle potenzialità del tuo servizio. Per quel che riguarda la mia battuta, occasionalmente la prima palla funziona e riesco a piazzare qualche ace. Ma nella maggior parte dei casi, so che devo cercare di gestirlo al meglio. Non ho la forza per spazzare via il mio avversario e detesto regalare punti. Di conseguenza cerco di tenere le mie aspettative su quello che la mia prima può fare ad un livello realistico. E vi ho già detto com’è la mia seconda: la peggiore. Quindi non mi sogno nemmeno di scendere in campo per voler mostrare all’altro giocatore la forza del mio servizio. E neanche tu dovresti.  Quando cominci a non mettere la prima, è bene scalare una marcia. Supponiamo che il tuo servizio, quando ci metti tutta la potenza di cui sei capace, sia in quarta marcia. Se un giocatore che comincia a sbagliare quel tipo di battuta continua a sbagliarla, di solito è perché non vuole rinunciare alla sfida. Continuano a sbattere la testa contro il muro punto dopo punto, sperando che il servizio magicamente ritorni. Dimenticatelo. Cambia marcia. Non dalla quarta alla prima, ma dalla quarta alla terza. Rallenta leggermente. Non provare a essere così ambizioso. Non preoccuparti di fare ace e non cercare servizi vincenti. Preoccupati invece di iniziare il punto senza un fallo o un doppio fallo. Devo soltanto mandarla di là? No. Quello sarebbe rallentare fino alla prima marcia. Ricordate quando Mecir commetteva tutti quei doppi falli e ad un certo punto decise di servire da sotto? Lui scalò dalla quarta alla prima. Mentalmente, dovresti scalare solamente fino in terza. Metti qualche palla in campo e riprendi il tuo ritmo. Quindi ritorna in quarta. Ti piacerà il risultato. 

Di Brad Gilbert
 

Solitamente nel corso di una partita il livello del tuo gioco tende ad oscillare. Succede a tutti. Le dinamiche cambiano costantemente ed è molto raro che qualcuno riesca a giocare al suo meglio per tutta la partita. Il tuo gioco incontrerà alti e bassi sia per quanto riguarda l’efficacia sia per quanto concerne l’affidabilità. Qualche volta riuscirai a colpire la palla senza problemi. Poi, improvvisamente, una parte del tuo gioco inizierà a cadere a pezzi, e tutto d’un tratto ti ritroverai come “carne di cane”.

Io però non voglio aiutarti a migliorare i tuoi colpi: ci sono ottimi maestri per quello. Loro sono certamente in grado di capire quali sono i tuoi problemi specifici di esecuzione, possono valutare con competenza il tuo movimento e darti consigli mirati su come migliorare. Io voglio solamente darti qualche consiglio su ciò che puoi fare durante una partita quando un particolare colpo smette di funzionare. Può essere che inizi a sbagliare la prima di servizio. Può darsi che il tuo diritto da fondo inizi a diventare troppo corto o a finire troppo spesso in rete.

Qualunque sia il problema, è bene avere un’idea o un’immagine mentale da usare per riportare in vita il colpo moribondo prima che il problema ti costi la sconfitta. Questi suggerimenti provengono da anni di esperienza nel tour: mi hanno aiutato durante la mia carriera e sono risultati efficaci per i giocatori che ho allenato. Ma come tanti altri suggerimenti che puoi leggere, alcuni si adatteranno bene al tuo gioco, altri meno.
 


Se c’è un colpo che la maggior parte dei giocatori dilettanti considera il più sicuro, questo è il diritto da fondocampo. Magari non è un gran colpo, ma è migliore di tutti gli altri. Aggiri la palla per giocarlo e rimani lontano da rete per poterlo usare. Ci mangeresti la colazione se potessi. Di conseguenza, se comincia a traballare sono guai.
 

Ci sono tante cose che possono andare storte nell’esecuzione di qualunque colpo, e il diritto non fa eccezione. Senza ombra di dubbio, la prima cosa da fare per rimetterlo in sesto quando inizia ad avere problemi è controllare la preparazione della racchetta. La porti indietro con sufficiente anticipo? Probabilmente no. E’ probabile che tu sia in ritardo nella preparazione del colpo e il motivo di solito è piuttosto comprensibile: quando c’è un movimento fisico nel quale ci sentiamo a nostro agio, tendiamo ad avere un atteggiamento molto casuale e diventiamo pigri. D’altra parte, so molto bene come si può colpire un diritto.

Nessun problema!

Quando porti la racchetta dietro il corpo in ritardo (cioè quando la palla ormai è arrivata) tutte le altre fasi del movimento vengono scombussolate – il gioco di gambe, l’equilibrio, il timing e la scelta delle varie opzioni. Può accadere per noncuranza, troppa sicurezza, stanchezza, oppure a causa del forcing avversario. Quando sbagli un diritto, concentrati immediatamente su uno degli aspetti già analizzati.
 

La racchetta dovrebbe essere già pronta dietro al corpo nel momento in cui la palla colpita verso di te supera la rete. Porti la racchetta indietro troppo presto? Forse. Ma è meglio troppo presto che troppo tardi. Per ogni giocatore che vedo preparare il colpo troppo presto, ce ne sono cento che lo preparano troppo tardi. Quando nel corso di una partita ti trovi tutto d’un tratto a imprecare contro il tuo diritto, prova a chiederti: “La palla sta superando la rete: sono pronto?”
 


Molti giocatori dilettanti si aspettano molto poco dal loro rovescio. Le loro aspettative si limitano ad una certa regolarità (piuttosto modesta) e sono pronti a tollerare errori, fino ad un certo punto. Questo “punto” varia da giocatore a giocatore, ma solitamente quando viene raggiunto si trasforma in un lamento di frustrazione tipo: “So che il mio rovescio non è granché, ma così è ridicolo!”. E’ la cosiddetta “tristezza del rovescio”. Alcuni giocatori di club hanno un rovescio così scarso che non si riesce nemmeno a capire quando non funziona. Ma questa fortunatamente è un’eccezione.
 

Quando il tuo rovescio funziona così male che cerchi di aggirarlo anche quando devi raccogliere l’asciugamano, è il momento di fare qualcosa. E la cosa più utile da fare è valutare ciò che effettivamente stai tentando di fare con il tuo rovescio.

Abbiamo tutti la tendenza a chiedere ad un colpo più di quello che è in grado di darci. Con il rovescio, pretendere anche solo un po’ di più, solitamente conduce all’errore. Giocatori di club con un rovescio che si può definire traballante nella migliore delle ipotesi (se il tuo è solido, congratulazioni) tendono a chiedere troppo a questo colpo, soprattutto sotto pressione.

Scendere a rete sul rovescio debole dell’avversario è efficace perché la reazione più comune del giocatore attaccato, è quella di farsi prendere dal panico, di provare a giocare quel maledetto rovescio meglio di quanto non gli sia mai riuscito in vita sua. Risultato? Il giocatore a rete avrebbe potuto lasciare la racchetta a fondocampo. Il rovescio dell’avversario solitamente si autodistrugge.

Quando il tuo rovescio comincia a darti più problemi del solito, abbassa le tue aspettative. Smetti di provare a fare più di quanto puoi ragionevolmente aspettarti. Mandalo di là e tieni la palla in gioco. Cerca il piazzamento invece della potenza. Mantieni la calma quando vieni attaccato su quel colpo. Esegui il colpo e costringi il tuo avversario almeno a giocare il colpo successivo.
Se ti mettessi davanti ad una macchina sparapalle e ti dicessi di colpire solamente di rovescio e di mandarla semplicemente di là, probabilmente ci riusciresti abbastanza bene. Quando il tuo rovescio fa i capricci durante un match, ricordati quell’esercizio. Manda la palla di là dalla rete e dentro il campo. Solo quello. Fallo, e il tuo rovescio inizierà a migliorare.
 


Il servizio che sparisce è la situazione più frustrante tra tutte quelle nelle quali uno dei tuoi colpi va in frantumi, perché non c’è nessun altro cui si può dare la colpa. Quando accade con il diritto, il rovescio, le volée o lo smash, si può guardare dall’altra parte della rete e dare la colpa (almeno in parte) all’avversario. Ma con il servizio è diverso. Non ha fatto altro che stare fermo in attesa. E’ quindi molto dura dare la colpa a lui per il doppio fallo.
 

(Nota: non sottovalutate l’effetto che “stare fermi in attesa” può avere. Non dimenticate che Chang sconfisse Lendl negli ottavi di Roland Garros solamente “stando fermo in attesa”. Sul match point Michael aveva dei crampi talmente forti che quasi non riusciva a muoversi. Per tagliare gli angoli sul servizio di Lendl, si mise a rispondere quasi sulla linea di battuta. L’onnipotente Lendl crollò. Fece doppio fallo e fu eliminato dagli Internazionali di Francia. Fu una mossa tattica incredibile, che ebbe un incredibile effetto psicologico. Quindi ci sono eccezioni, ma in generale non c’è nessuno cui dare la colpa per un tuo doppio fallo, a parte te stesso).
 

Inizia a correggere il problema durante la partita tenendo ben presente questo fatto: il migliore dei tuoi servizi probabilmente non è così straordinario come pensi. Non è un cannone, non è una macchina da ace. E non vale la pena fare doppio fallo per tentare di metterlo dentro. La maggior parte dei giocatori di club (specialmente gli uomini) pensano che se riescono a perfezionare tutte le fasi del movimento, il lancio di palla, l’estensione, la pronazione e la chiusura, possono piazzare un super servizio. Ragion per cui inseguono questa chimera a loro rischio e pericolo.

Ecco più o meno come funziona. A livello amatoriale, è molto comune vedere un doppio fallo dopo un ace. Il motivo? Il giocatore che serve un ace si innamora di quel colpo e pensa che i suoi problemi siano tutti risolti. “Hey, sono riuscito a farlo funzionare”. Bang. Fallo. Bang. Fallo. Doppio fallo dopo l’ace. Qual è stata la casualità, il doppio fallo o l’ace?

Il mio suggerimento è di essere realisti sulle potenzialità del tuo servizio. Per quel che riguarda la mia battuta, occasionalmente la prima palla funziona e riesco a piazzare qualche ace. Ma nella maggior parte dei casi, so che devo cercare di gestirlo al meglio. Non ho la forza per spazzare via il mio avversario e detesto regalare punti. Di conseguenza cerco di tenere le mie aspettative su quello che la mia prima può fare ad un livello realistico. E vi ho già detto com’è la mia seconda: la peggiore. Quindi non mi sogno nemmeno di scendere in campo per voler mostrare all’altro giocatore la forza del mio servizio. E neanche tu dovresti.
 

Quando cominci a non mettere la prima, è bene scalare una marcia. Supponiamo che il tuo servizio, quando ci metti tutta la potenza di cui sei capace, sia in quarta marcia. Se un giocatore che comincia a sbagliare quel tipo di battuta continua a sbagliarla, di solito è perché non vuole rinunciare alla sfida. Continuano a sbattere la testa contro il muro punto dopo punto, sperando che il servizio magicamente ritorni. Dimenticatelo. Cambia marcia. Non dalla quarta alla prima, ma dalla quarta alla terza. Rallenta leggermente. Non provare a essere così ambizioso. Non preoccuparti di fare ace e non cercare servizi vincenti. Preoccupati invece di iniziare il punto senza un fallo o un doppio fallo.

Devo soltanto mandarla di là? No. Quello sarebbe rallentare fino alla prima marcia. Ricordate quando Mecir commetteva tutti quei doppi falli e ad un certo punto decise di servire da sotto? Lui scalò dalla quarta alla prima. Mentalmente, dovresti scalare solamente fino in terza. Metti qualche palla in campo e riprendi il tuo ritmo. Quindi ritorna in quarta. Ti piacerà il risultato.