È stata la settimana dei qualificati. Non solo Bernard Tomic si è imposto a Chengdu: anche il torneo di Shenzhen ha avuto un vinciore a sorpresa, il giapponese Yoshihito Nishioka, al termine di una bella finale contro Pierre Hugues Herbert. Anche a Shenzhen (che dall'anno prossimo sarà la sede delle WTA Finals) si è deciso tutto all'ultimo respiro: nella sua prima finale in carriera, Nishioka si è imposto 7-5 2-6 6-4. Il match sembrava filare liscio fino al 7-5 2-0, poi ha perso sette game consecutivi. Alla fine l'ha spuntata ed è una grande soddisfazione per un ragazzo che aveva saltato quasi tutto il 2017 per un brutto infortunio al ginocchio, patito al torneo di Miami. Un anno fa, Nishioka era nel pieno della riabilitazione mentre adesso gioisce e si presenterà colmo di entusiasmo al torneo di Tokyo, in cui sarà tra i protagonisti più attesi. In un terzo set teso e combattuto, il break decisivo è arrivato sul 2-2. Un bel rovescio aggressivo ha costretto Herbert all'errore, sigillando lo strappo definitivo. Nishioka ha avuto tre matchpoint sul 5-3, tutti annullati. Poteva tremare nell'ultimo game, invece è stato glaciale. Da parte sua, il francese si sta faticosamente costruendo una dimensione anche in singolare. Quest'anno ha vinto 23 partite nel circuito maggiore, ma non riesce ancora a vincere un torneo. “Sono molto deluso per non aver sollevato il trofeo, ma è stata una grande settimana – ha detto – ho giocato cinque buoni match in quattro occasioni ho vinto. Il mio livello è stato decisamente alto, quindi posso essere contento”.
UN IDOLO DI NOME MARCELO RIOS
Per Nishioka (n.171 alla vigilia del torneo, domani sarà addirittura n.95), questo successo ha il sapore della fiaba. “Sono passati 10 mesi da quando sono tornato, ma penso di aver ritrovato questi livelli molto rapidamente – ha detto – sono davvero felice, ritengo di non essere mai stato così forte. Non è una sorpresa, ma mi sento fortunato da essere qui”. Nel corso della settimana ha vinto partite molto impegnative contro Denis Kudla, Denis Shapovalov e Cameron Norrie. Soltanto quattro mesi fa, Yoshihito era ancora numero 362 ATP. Le cose hanno preso una piega diversa quando ha vinto il Challenger di Gimcheon. Tra i tanti pensieri che hanno accompagnato la sua rinascita, ce n'è uno per il suo idolo d'infanzia Marcelo Rios. Mancino come lui, piccolino come lui (Nishioka è alto appena 170 cm) è stato una grande fonte di ispirazione. “Quando ero piccolo, seguivo molto Rios – ha detto – una volta arrivato negli Stati Uniti e mi allenavo presso l'accademia di Nick Bollettieri, lui mi diceva che dovevo prendere spunto da Rios. Era alto più o meno come me ed è diventato numero 1 del mondo, quindi penso di poter fare buone cose. E posso correre anche più di lui”. Difficilmente Nishioka potrà ottenere gli stessi risultati del “Chino”, ma sicuramente può migliorare il suo best ranking e togliersi altre soddisfazioni. E poi è un gran momento per il tennis giapponese. “Credo che Nishikori sia la ragione per cui stiamo facendo così bene. È arrivato al numero 4 e ci ha dimostrato che possiamo farcela. E poi non è molto alto. Tanti giapponesi frequentano i Challenger, ma Kei ci ha mostrato che è possibile vincere anche nei tornei ATP”. Nella settimana magica di Shenzhen, lo ha dimostrato anche Nishioka.
ATP SHENZHEN – Finale
Yoshihito Nishioka (GIA) b. Pierre Hugues Herbert (FRA) 7-5 2-6 6-4