ATP FINALS – Kei Nishikori cancella il doppio 6-1 rimediato domenica da Novak Djokovic, spuntandola in tre set contro Tomas Berdych. Quest’anno, al terzo il giapponese ha ceduto appena 6 match su 23. Giovedì la sfida-qualificazione contro Roger Federer.Altro che morto e sepolto, scarico, non in condizione. A 48 ore dalla batosta rimediata contro Novak Djokovic, Kei Nishikori cancella tutto, e risponde alla critiche dei giorni scorsi mettendo il timbro sul suo secondo match alle ATP World Tour Finals. Il doppio 6-1 subìto dal numero uno del mondo aveva raccontato di un giocatore senza più nulla da dare alla stagione, mentre il 7-5 3-6 6-3 inflitto a Tomas Berdych ne rilancia le quotazioni. La sua presenza all’O2 Arena non è solamente una passerella. Magari il successo odierno non basterà per agguantare la semifinale, visto che il posto se lo giocherà probabilmente giovedì contro Roger Federer, ma almeno rappresenta un importante segno di vita, per lui e per un torneo sin qui carente di emozioni. È arrivato il primo match di tre set, incerto fino alle battute finali, quando il giapponese è stato più cinico di Berdych, spezzando una curiosa statistica relativa al giocatore ceco. Aveva sempre perso il primo match alle ATP World Tour Finals, ma allo stesso tempo si era sempre rifatto nel successivo. Stavolta non ci è riuscito, a vede l’eliminazione dietro l’angolo. E pensare che da 7-5 2-0 sotto era riuscito a riprendersi, prima difendendo un delicato terzo game e poi recuperando lo svantaggio, fino a infilare un parziale di sei giochi a uno, mettendo all’angolo il giapponese con un tennis potente e profondo. E quando sul 3-3 al terzo si è guadagnato una preziosissima palla-break, dal forte sapore di match-point, i giochi sembravano fatti. Ma non è andata come il ceco sperava.
 
GARANZIA AL TERZO SET
Berdych non è riuscito a concretizzare la chance più importante dell’incontro, che invece di diventare un possibile punto di svolta a suo favore è diventato quello di non ritorno, insieme al doppio fallo e ai due gratuiti che gli sono costati break (e match) nel gioco successivo. Il successo di oggi permette anche a Nishikori di aggiornare la sua ottima statistica relativa ai match terminati al terzo set: quest’anno ne ha vinti 17, perdendone appena 6. Significa che quando l’incontro si avvicina o passa le due ore di lotta, anche se piatta e senza troppa qualità come quella odierna, batterlo diventa roba per pochissimi. E così, mentre Nishikori può tornare a sognare il passaggio del turno, la sorte di Berdych è appesa a un filo, tirato dai suoi 42 errori gratuiti e pronto a spezzarsi già fra poche ore. Basterà una vittoria di Djokovic contro Federer, e per lui sarà ora di vacanze. Ma anche se dovesse vincere Federer, lui dovrà battere il serbo all’ultima giornata. Ergo, resta in gara solo per la matematica. Che a volte può essere un’opinione.
 
ATP WORLD TOUR FINALS – GIRONE STAN SMITH
Kei Nishikori (JPN) b. Tomas Berdych (CZE) 7-5 3-6 6-3