Kei Nishikori è numero 4 ATP, ma fino a qualche anno fa il suo obiettivo era raggiungere la 45esima posizione. Si tratta del famoso "Project 45", il cui scopo era migliorare il numero 46 raggiunto da Shuzo Matsuoka negli anni 90. Prima di lui, Matsuoka era stato il miglior giapponese dell'Era Open. Nishikori ce l'ha fatta nel 2011, quando la semifinale a Shanghai lo spinse al numero 30. "E' stato un incubo – ha detto Dante Bottini, coach di lunga data di Nishikori – soprattutto per lui. Sentiva una forte pressione. Gli dicevamo: 'Se vinci questo match è fatta', e capitava che perdesse da 6-2 2-0. E' stato davvero un incubo". Ma quando l'obiettivo è stato raggiunto, si è messo tutto alle spalle. Adesso è numero 4 ATP, vanta una finale Slam allo Us Open 2014 e, secondo Bottini, diventerà numero 1. "Non sto dicendo che accadrà quest'anno, ma di sicuro è uno dei suoi obiettivi". Del team Nishikori fa parte anche Michael Chang.è numero 4 ATP, ma fino a qualche anno fa il suo obiettivo era raggiungere la 45esima posizione. Si tratta del famoso "Project 45", il cui scopo era migliorare il numero 46 raggiunto da Shuzo Matsuoka negli anni 90. Prima di lui, Matsuoka era stato il miglior giapponese dell'Era Open. Nishikori ce l'ha fatta nel 2011, quando la semifinale a Shanghai lo spinse al numero 30. "E' stato un incubo – ha detto Dante Bottini, coach di lunga data di Nishikori – soprattutto per lui. Sentiva una forte pressione. Gli dicevamo: 'Se vinci questo match è fatta', e capitava che perdesse da 6-2 2-0. E' stato davvero un incubo". Ma quando l'obiettivo è stato raggiunto, si è messo tutto alle spalle. Adesso è numero 4 ATP, vanta una finale Slam allo Us Open 2014 e, secondo Bottini, diventerà numero 1. "Non sto dicendo che accadrà quest'anno, ma di sicuro è uno dei suoi obiettivi". Del team Nishikori fa parte anche Michael Chang.