foto Ray GiubiloSi
tratta della più classica delle non-notizie
foto Ray Giubilo
Si
tratta della più classica delle non-notizie. Maria Sharapova non
giocherà
la finale di Fed Cup che il 15 e 16 settembre vedrà impegnate
Russia
e Italia. Non c’è di che stupirsi d’altronde. I rapporti tra Masha e le
altre non è mai stato buono, lei ha sempre preferito snobbare la
competizione
a squadre a favore di impegni individuali. L’ufficialità era l’unica cosa
che mancava e a tappare anche questa falla ci ha pensato il capitano russo
in persona. Shamil Tarpischev infatti ha dichiarato che "non sarebbe
giusto chiamarla questa volta. Non ho intenzione di fare grossi cambiamenti
riguardo al gruppo che ha battuto gli Stati Uniti". L’unica dunque
che potrebbe essere di nuovo abile e arruolata per l’incontro con le azzurre
è Svetlana Kuznetsova che per metà settembre dovrebbe
riacquistare una
buona condizione fisica. Come dicevamo non c’è tanto da stupirsi del non
utilizzo della Sharapova, anzi. I rapporti in questo senso non sono mai
stati buoni fin dai tempi in cui il pilastro della squadra russa era Anastasya
Myskina che una volta si spinse addirittura a dire che "nel caso in
cui giochi in Fed Cup la Sharapova, non giocherò io". Altri tempi,
certo, ma anche in un passato più prossimo alcune dichiarazioni di Maria
non favorirono la distensione. Una su tutte quella in cui disse di voler
entrare a far parte della squadra solo ed esclusivamente in tempo per rendersi
eleggibile per le Olimpiadi del 2008 di Pechino. Insomma, un po’ troppo
egoista per avere a cuore i problemi di una Grande Madre Russia che forse
abbandonò troppo piccina (a sei anni andò a vivere col padre
negli States)
per sentire tale.
TONY ROCHE E’ IL NUOVO COACH DI HEWITT
Conti
nua
la girandola di coach di Lleyton Hewitt. Dopo la breve esperienza con Scott
Draper, ultimamente più avvezzo alle mazze da golf che ai cesti da
allenatore,
Rusty ha pensato bene di affidarsi alle cure del connazionale Tony
Roche,
da poco orfano del Migliore. La "Roccia" viaggerà con Lleyton
lungo i quattro Slam e la maggior parte dei Masters-Sereis almeno per la
fine del 2007 e per tutto il 2008. Per far scalare di nuovo la classifica
a uno Hewitt oggi al numero 21 del ranking, Tony ha in mente bella e pronta
la ricetta giusta. "Non dovrà cambiare molto nel suo gioco – ha
detto
– dovrà essere solo più agressivo e ovviamente lavoreremo tanto
anche sul
servizio". Certamente Roche sa come si fa ad arrivare in alto visto
con chi ha avuto modo di lavorare in precedenza, Federer come detto, ma
anche Pat Rafter e Ivan Lendl… Gli obiettivi dunque devono per forza
di cose essere di alto livello, come d’obbligo. "Non avrei accettato
questa nuova sfida se non fossi convinto che Lleyton abbia tutte le carte
in regola per vincere un altro Slam". Chissà, i primi risultati li
potremo vedere già agli Open degli Stati Uniti, primo appuntamento che
i due prepareranno insieme. Nel frattempo Hewitt si dimostra entusiasta
di tornare a lavorare con l’uomo che già molto gli insegnò del
mestiere
quando si conobbero nel team di Coppa Davis. "Ero solo un rgazzino
allora ma il nostro rapporto fu subito ottimo. Sono contento di tornare
a lavorare con lui, soprattutto perché sia io che Tony sappiamo bene come
fare per tornare ai piani alti del tennis". Ogni promessa è debito?
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