Qualcuno pensava che Maria Sharapova potesse fare centro già al primo torneo, al suo amato Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda, invece si è bloccata in semifinale. La russa si è arresa 3-6 7-5 6-4 a una splendida Kristina Mladenovic, peraltro dopo essere stata in vantaggio di un set e di un break. Ma dentro questo risultato ci sono tanti meriti della francese, che in pochi giorni ha messo KO le vincitrici delle ultime cinque edizioni. Prima della Sharapova (campionessa dal 2012 al 2014), infatti, aveva superato Angelique Kerber, trionfatrice nel 2015 e nel 2016. “Non è stato facile, in un torneo e in un turno così importante – ha detto la francese – all'inizio non ho giocato il mio miglior tennis, faticavo a trovare il ritmo, combattevo con me stessa, ma alla fine ho trovato la soluzione. E' stata una grande battaglia, anche mentale. In giorni come questo, in qualche modo devi essere un po' meglio della tua avversaria”. Lei ce l'ha fatta, per quanto la Sharapova sia partita fortissimo, fedele alla forma “imperiale” mostrata nei giorni precedenti. Ottima in risposta, inavvicinabile al servizio. In tutto il primo set, ha perso appena quattro punti quando era alla battuta. Inoltre aveva quasi sempre in mano lo scambio. Sembrava un match di routine, almeno fino al 6-3 2-0. Tuttavia, la Mladenovic ha rifiutato di arrendersi. Non poteva essere altrimenti, specie dopo essersi sbilanciata nei mesi scorsi, manifestando il suo disappunto per le tante wild card che aspettano la Sharapova (“Ci ha ingannato, tutte le giocatrici pensano che ci abbia ingannato”).
IN FINALE CONTRO LA SIEGEMUND
Ha approfittato di qualche palla meno profonda di Masha per provare ad aggredirla, poi è stata facilitata da qualche doppio fallo di troppo. “Per un bel po' ho solo provato a leggere il suo servizio e rispondere bene, anche perché le statistiche mi erano favorevoli quando riuscivo a entrare nello scambio. Quando lei ha abbassato la percentuale con il servizio, per me è stato più facile costruire il punto”. Vinceva uno splendido game di 11 minuti, dopodiché prendeva fiducia e variava il gioco alla grande, manco fosse la Schiavone dei tempi d'oro: topspin, slice…di tutto. In questo modo, la Sharapova si trovava a dover difendere (fatto inedito in questo torneo) e “Kiki” volava sul 5-2 al terzo. L'orgoglio della campionessa ferita ha concesso alla russa di tornare in partita e servire sul 4-5, ma la Mladenovic ha giocato benissimo gli ultimi punti, prendendosi l'ultimo con un tocco sotto rete dopo aver giocato una bella palla corta. Prima della fredda stretta di mano, si è portata l'indice alla tempia, come a certificare che è stata una vittoria di cervello. Una vera libidine psicologica, anche perché Kristina non era mai stata un fenomeno sul piano mentale. “Avrei dovuto sfruttare meglio le occasioni quando sono stata avanti di un set e di un break – ha ammesso la Sharapova – da lì in poi, ho perso 12 dei successivi 14 punti. Sono calata e le ho permesso di recuperare punti e fiducia. Non le ho più messo pressione”. A sorpresa, l'altra finalista non sarà Simona Halep, bensì una giocatrice di casa. Nella seconda semifinale, Laura Siegemund ha superato la rumena col punteggio di 6-4 7-5. Per i tedeschi, dunque, resta viva la possibilità di mantenere in Germania il trofeo dopo i due successi della Kerber. Davvero pochi immaginavano una finale Mladenovic-Siegemund alla vigilia, ma è l'ennesima testimonianza di quanto il circuito WTA sia sempre più senza regine.
WTA Premier Stoccarda – Semifinali
Kristina Mladenovic (FRA) b. Maria Sharapova (RUS) 3-6 7-5 6-4
Laura Siegemund (GER) b. Simona Halep (ROM) 6-4 7-5