Nessuno dei quarti di finale di Davis si definisce alla seconda giornata: l'Austria accorcia le distanza in Spagna, mentre passano in vantaggio Stati Uniti, Rep. Ceca e Argentina.
La gioia degli austriaci Alexander Peya e Oliver Marach

Di Riccardo Bisti- 8 aprile 2012


Tra le tante magie della Coppa Davis c’è anche quella di rendere emozionante, quasi bellissima, una partita di livello medio-basso. Ma quando i protagonisti danno battaglia per 5 ore, dall’ora di pranzo a quella dell’aperitivo, sai perdonare qualsiasi cosa. E inevitabilmente qualcuno gode e qualcun altro soffre. Stavolta gioiscono gli argentini, che grazie a Nalbandian-Schwank hanno portato a casa un punto fondamentale contro la Croazia. Un punto d’oro, che può essere decisivo. E’ terminata così, con Parque Roca in festa, una giornata senza verdetti. L’unico match che poteva chiudersi era Spagna-Austria, ma ad Oropesa gli austriaci hanno giocato un doppio coraggioso e allungato la pugna alla terza giornata. Negli altri match, i fratelli Bryan hanno portato gli americani ad un passo dalla seconda impresa consecutiva in trasferta, mentre Lazzaro Stepanek si è rialzato dopo la batosta in singolare (con annesse polemiche) e insieme a Berdych ha dato alla Repubblica Ceca l’importante punto del 2-1 contro la Serbia. Storie di tennis, storie di Davis.
 
AUSTRIA – SPAGNA

Il doppio era il punto più accessibile per la “Cenerentola” (soprannome coniato da capitan Trimmel) Austria. Ma non era affatto scontato. Invece Alexander Peya e Oliver Marach hanno giocato una partita encomiabile sul piano dell’impegno, gestendo meglio degli spagnoli due interruzioni per pioggia, e hanno regalato all’Austria un altro giorno di speranza. Hai visto mai che negli ultimi due singolari non possa accadere il miracolo…Grandi emozioni nel quarto set, chiuso da un infinito tie-break in cui gli spagnoli hanno sciupato tre set point. Gli austriaci hanno chiuso 14-12 al quinto matchpoint, e meritano un grande applauso. Non è facile giocare alla morte un match di doppio sapendo che nei singolari sei quasi spacciato. Lo hanno fatto gli svedesi al primo turno contro la Serbia, lo hanno fatto che Peya e Marach. Bravi, anche se perderanno ugualmente. La Spagna ha l’attenuante per le condizioni di Marc Lopez, dolorante alla schiena e in campo solo grazie a infiltrazioni e mesoterapia. “La pioggia ci ha sfavorito – ha detto capitan Corretja – fino a quel momento eravano migliori”. La terza giornata sarà inaugurata da Ferrer-Melzer, poi sull’eventuale 2-2 si giocheranno il passaggio del turno Nicolas Almagro e Andreas Haider Maurer.
 
FRANCIA-STATI UNITI
Non gli era andata giù, a Bob e Mike Bryan, la sconfitta di quattro anni fa contro la coppia francese Llodra-Clement. Stavolta non c’era Clement (al suo posto Benneteau), ma la vendetta è stata ugualmente succosa. Il 6-4 6-4 7-6 con cui i Bryan Brothers hanno zittito il Country Club vale tantissimo. Il progetto di capitan Jim Courier (sempre elegantissimo in giacca e cravatta) era chiaro: vincere il doppio e i due singolari con Isner in campo. Per ora sta andando tutto bene: manca solo la vittoria di Isner contro Tsonga. La classifica gioca per il francese, ma lo stato di forma e le sensazioni inducono gli americani all’ottimismo. Sull’eventuale 2-2, Gilles Simon (o chiunque schieri capitan Forget), sarebbe nettamente favorito su Ryan Harrison. “La chiave è stata la nostra ottima percentuale al servizio” ha detto Mike Bryan. Gli americani sono scappati via sin dal primo game, obbligando la coppia francese a un’affannosa rincorsa che non si è mai concretizzata. Sono bastate poco più di due ore affinchè Bob e Mike potessero battersi il petto nella loro tipica esultanza. “Jo può battere Isner. Adesso non dobbiamo fare calcoli, solo scendere in campo e vincere” ha detto Forget, deluso per la prestazione dei suoi. I più contenti di un’eventuale vittoria americana sarebbero gli spagnoli, che potrebbero così giocare la semifinale in casa.
 
REPUBBLICA CECA-SERBIA
“Abbiamo fatto ancora una volta un grande lavoro di squadra”. Con queste parole, Radek Stepanek ha lavato via l’onta della sconfitta di venerdì contro Tipsarevic, chiusa con il giallo de presunto dito medio che il ceco avrebbe rivolto al serbo. Jaroslav Navratil non si è sentito di escludere dal doppio il vincitore dell’Australian Open e di Miami (in coppia con l’indiano Paes), ed è stato ripagato da una prestazione quasi perfetta contro Bozoljac-Zimonjic. Aiutati dal servizio di Berdych e dalle risposte e dalle volèe di Stepanek, i cechi hanno avuto qualche problema solo nel terzo set, quando hanno dovuto rimontare da 0-3, ma poi hanno sfruttato le incertezze di Bozoljac, tanto sicuro di sé fuori dal campo quanto indeciso nel fronteggiare le palle break. E’ finita 6-4 6-2 7-6 con qualche polemica per i fatti del giorno prima. “Sono nel circuito da tanto tempo e ho affrontato tante volte Stepanek – ha detto Zimonjic – direi che è il ragazzo meno simpatico del tour, soprattutto sul campo. Da lui ci si può attendere una cosa del genere”. Il ceco ha replicato senza alimentare tensioni. “Quello che dicono i serbi non è vero. Io e Tipsarevic ci siamo stretti la mano, e non voglio più parlare di questo episodio perché abbiamo davanti a noi la giornata più importante e dobbiamo concentrarci su questa”. In verità, Stepanek spera che Berdych gli eviti di scendere in campo sul 2-2. Il numero 1 ceco parte favorito contro Janko Tipsarevic, anche se “Tipso” sarà pronto a morire sul campo pur di farcela.
 
ARGENTINA-CROAZIA
I 14.000 di Buenos Aires hanno spinto Schwank e Nalbandian a cogliere un punto importantissimo, anche in virtù delle condizioni di Del Potro, per nulla sicuro di giocare il suo match contro Cilic
(in quel caso giocherebbe Juan Monaco). In 4 ore e 59 minuti si sono visti 25 doppi falli e giocate non indimenticabili, ma la posta in palio era troppo alta. Zeljko Krajan ha scelto Karlovic al posto di Zovko, e ha avuto ragione. I croati avrebbero potuto andare avanti 2 set a 0, e a quel punto sarebbe stata durissima per i padroni di casa. Invece, il “corazon” della gente li ha spinti a restare in gara anche dopo aver perso il tie-break del quarto (pericolosa memoria del giorno prima per Nalbandian). Il break decisivo è arrivato sul 6-6 al quinto, sul servizio di Karlovic. Quando le ombre avevano ormai coperto tutto il campo, è esplosa la festa degli argentini che ha fatto dire a Nalbandian: “Sono stanco ma non c’è problema. Domani posso giocare”. Di sicuro dovrà farlo Marin Cilic, pure lui reduce da oltre 10 ore di gioco. “Tutte le partite sono difficili, questa si sta rivelando durissima – ha detto Nalbandian – ma voglio ringraziare la gente. Ci ha fatto sentire alla grande, sono cose che non si dimenticano”. La “garra” degli argentini è formidabile. Ed è la stessa che potrebbe convincere Juan Martin Del Potro a scendere in campo contro Cilic per dare all’albiceleste il punto del 3-1. Il vomito non c’è più, ma l’allergia lo fa sentire così così. “Non so se giocherò” ha detto. Ma per la Davis potrebbe fare il sacrificio.

 COPPA DAVIS 2012, QUARTI DI FINALE

SPAGNA – AUSTRIA 2-1
Nicolas Almagro b. Jurgen Melzer 6-2 6-2 6-4
David Ferrer b. Andreas Haider Maurer 6-1 6-3 6-1
Peya / Marach b. Granollers / Lopez 3-6 6-4 6-4 7-6

FRANCIA – STATI UNITI 1-2
Jo Wilfried Tsonga b. Ryan Harrison 7-5 6-2 2-6 6-2
John Isner b. Gilles Simon 6-3 6-2 7-5
Bryan / Bryan b. Llodra / Benneteau 6-4 6-4 7-6

REPUBBLICA CECA – SERBIA 2-1
Tomas Berdych b. Viktor Troicki 6-2 6-1 6-2
Janko Tipsarevic b. Radek Stepanek 5-7 6-4 6-4 4-6 9-7
Berdych / Stepanek b. Bozoljac / Zimonjic  6-4 6-2 7-6

ARGENTINA– CROAZIA 2-1
Marin Cilic b. David Nalbandian 5-7 6-4 4-6 7-6 6-3
Juan Martin Del Potro b. Ivo Karlovic 6-2 7-6 6-1
Nalbandian / Schwank 3-6 7-6 6-3 6-7 8-6