Ogni tanto capita che la sede di uno Slam ospiti un match di Coppa Davis. Solo gli americani sono restii a farlo: per il resto, è successo in Gran Bretagna (ricordate la vittoria degli azzurri del 1976 sul vecchio Campo 1 di Wimbledon?), in Australia, in Francia. Per qualche giorno, c'è stata l'illusione che il Roland Garros potesse ospitare la suggestiva semifinale tra francesi e serbi, in programma dal 15 al 17 settembre. Per i galletti è un match molto importante: vuoi perché mette in palio una finale che manca da tre anni (mentre l'ultimo successo risale addirittura al 2001), vuoi perché sarà una bella chance di rivincita, dopo che nel 2010 la Serbia scippò l'Insalatiera all'ultimo singolare: avanti 2-1 dopo il doppio, la Francia si fece rimontare nell'ultima giornata. Da allora sono cambiate tante cose, ma non il desiderio di riportare a Parigi una Coppa che manca da troppo tempo. Lucas Pouille, baby-leader del team di Yannick Noah, aveva espresso il desiderio di giocare al Roland Garros, magari nella cornice del Campo Chatrier, a tre anni dall'ultima volta (semifinale 2014 contro la Repubblica Ceca). In queste ore, tuttavia, è arrivata la doccia fredda: tramite un comunicato, la FFT ha fatto sapere che il Roland Garros è escluso “a causa dei vincoli legati allo sviluppo della sede”. Nella speranza che le faccende burocratiche si risolvano, e che i lavori di ammodernamento possano finalmente cominciare, la FFT non si può permettere di perdere neanche un weekend. Nella più ottimistica delle ipotesi, il nuovo Roland Garros (più campi, più spazi, tetto retrattile sul centrale) dovrebbe essere pronto nel 2020.
CANDIDATURE ENTRO IL 20 APRILE
E allora niente Davis: pur mancando cinque mesi al match, vogliono fare in fretta: le candidature possono pervenire fino al 20 aprile, dopodiché il comitato esecutivo FFT avrà tempo fino al 2 maggio per prendere la decisione. Trattandosi di una semifinale, ci sono parametri ben precisi da rispettare: un impianto con almeno 8.000 posti e la vicinanza a un aeroporto internazionale. L'incontro si giocherà certamente sulla terra battuta, non si sa ancora se all'aperto o al coperto. Yannick Noah preferirebbe giocare outdoor, e la federazione ha recepito il messaggio. “La preferenza è per giocare all'aperto, ma potremmo anche scegliere di giocare indoor se non trovassimo una sede in grado di soddisfare le condizioni richieste”. In questo momento, le candidature “forti” sembrano essere Nantes e Grenoble. Quest'ultima, in particolare, sembra avere buone carte da giocare: una buona tradizione, nonché l'organizzazione di un torneo ITF femminile a fine gennaio. Inoltre il palasport della città arriva ad ospitare proprio 8.000 spettatori (12.000 nella conformazione massima). La sensazione è che Grenoble sia favorita tra le sedi indoor, qualora non arrivassero alternative convincenti. L'altra semifinale vedrà in campo Belgio e Australia: vista la probabile scelta della terra battuta, chissà che anche i belgi non debbano sciogliere il rebus se giocare all'aperto o meno.