Ha destato un certo scalpore l'avventura del danese Frederik Nielsen, che domenica scorsa ha giocato nello stesso giorno due tornei in due città diverse. Impegnato al challenger californiano di Tiburon, ha raggiunto la finale del doppio insieme a Johan Brunstrom. Il match era programmato per domenica, giorno in cui avrebbe dovuto giocare le qualificazioni di singolare a Sacramento. Nielsen ha riferito che già venerdì sera il supervisor lo aveva rassicurato: avrebbero organizzato l'ordine di gioco per venirgli incontro. E così gli è stato possibile giocare a Sacramento alle 9 del mattino e a Tiburon nel primo pomeriggio: le due località distano circa due ore d'auto. Il simpatico danese, vincitore di Wimbledon in doppio nel 2012, ha detto di non aver avuto problemi e di apprezzare queste situazioni impreviste. "Sono la ragione per cui gioco a tennis". La storia è stata ripresa da tanti mezzi di comunicazione, ma in effetti non c'è niente di clamoroso. E' già successo che un tennista giocasse, nello stesso giorno, in due posti separati da una distanza ragionevole. Ad esempio all'argentino Guillermo Duran lo scorso aprile, quando si è destreggiato tra San Luis Potosi (finale del doppio) e Leon (qualificazioni del singolare). Ma all'epoca ne parlarono in pochi. Nielsen ha poi raggunto il main draw a Sacramento, ma ha perso al primo turno contro l'altro qualificato Nicolas Meister. Ha destato un certo scalpore l'avventura del danese Frederik Nielsen, che domenica scorsa ha giocato nello stesso giorno due tornei in due città diverse. Impegnato al challenger californiano di Tiburon, ha raggiunto la finale del doppio insieme a Johan Brunstrom. Il match era programmato per domenica, giorno in cui avrebbe dovuto giocare le qualificazioni di singolare a Sacramento. Nielsen ha riferito che già venerdì sera il supervisor lo aveva rassicurato: avrebbero organizzato l'ordine di gioco per venirgli incontro. E così gli è stato possibile giocare a Sacramento alle 9 del mattino e a Tiburon nel primo pomeriggio: le due località distano circa due ore d'auto. Il simpatico danese, vincitore di Wimbledon in doppio nel 2012, ha detto di non aver avuto problemi e di apprezzare queste situazioni impreviste. "Sono la ragione per cui gioco a tennis". La storia è stata ripresa da tanti mezzi di comunicazione, ma in effetti non c'è niente di clamoroso. E' già successo che un tennista giocasse, nello stesso giorno, in due posti separati da una distanza ragionevole. Ad esempio all'argentino Guillermo Duran lo scorso aprile, quando si è destreggiato tra San Luis Potosi (finale del doppio) e Leon (qualificazioni del singolare). Ma all'epoca ne parlarono in pochi. Nielsen ha poi raggunto il main draw a Sacramento, ma ha perso al primo turno contro l'altro qualificato Nicolas Meister.