Il baby spagnolo, 18 anni appena compiuti, sarà il primo avversario del numero 1 azzurro al Miami Open. Reduce dal primo successo in un match del circuito (più giovane spagnolo dai tempi di Nadal), è convinto di poter mettere in difficoltà Fognini. “Non credo che sia troppo forte mentalmente, dovrò farlo muovere e farlo uscire dalla zona di comfort”.

Esistono due tipi di mentalità: pensare alla classifica e giocare per “difendere” i punti conquistati l'anno prima, oppure scendere in campo e pensare soltanto a raccogliere più vittorie possibili. La seconda strategia è certamente migliore, ed è quello che dovrà fare Fabio Fognini a Miami. L'anno scorso, l'azzurro colse una fantastica semifinale che gli valse ben 360 punti. Se escludiamo la partita gettata via a Indian Wells contro Jeremy Chardy, quest'anno sta facendo ottime cose (come testimonia l'ATP Race, che lo vede in 12esima posizione) e dunque ci sono buone sensazioni. L'avventura di Fabio a Crandon Park scatterà oggi (intorno alle 22, diretta Sky Sport) contro un volto nuovo. Due giorni dopo aver compiuto 18 anni, Nicola Kuhn si è fatto il miglior regalo possibile: ha vinto il suo primo match nel tabellone principale di un torneo ATP. Ha avuto bisogno di 102 minuti per battere Darian King e ha conquistato un posticino nella storia del tennis spagnolo: è il più giovane a vincere un match nel circuito dai tempi di Rafa Nadal, la cui epopea è iniziata all'Estoril, nel 2004. Ammesso in tabellone con una wild card, ha detto che si tratta di “un dato molto speciale, soprattutto per il tennis spagnolo”. Il nome di Kuhn è entrato nei radar la scorsa estate, quando ha vinto il ricco Challenger di Braunschweig, ancora una volta vincitore del Best Challenger Award (insieme a Heilbronn e Vancouver). “Questo successo è il frutto di un lavoro che porto avanti da molti anni – ha detto Kuhn – ho svolto un'ottima preparazione invernale, poi ho raccolto una bella finale al Challenger di Budapest. Da allora, tuttavia, ci sono state alcune sconfitte molto dure. Vincere una partita del genere dimostra che, sia pure con alti e bassi, posso competere ad alti livelli. E posso essere più costante”.

FOGNINI NON SARÀ CONTENTO DI AFFRONTARMI”
Finalista all'ultimo Roland Garros junior, Kuhn rappresenta un affascinante incrocio di razze: figlio di un tedesco (ex campione mondiale di taekwondo) e di una russa (pattinatrice su ghiaccio), è nato a Innsbruck, in Austria, salvo spostarsi in Spagna quando aveva tre mesi (“I miei si sono trasferiti a Torrevieja, nei pressi di Alicante, dove avevano una casa per le vacanze estive”). Per qualche anno si è allenato presso l'accademia di Juan Carlos Ferrero, poi l'anno scorso è tornato nella città natale e oggi si fa allenare da Pedro Caprotta. In virtù del suo percorso tennistico, qualche anno fa ha scelto di rappresentare la Spagna dopo aver giocato a lungo per la Germania. Per lui è la seconda presenza nel tabellone principale di un torneo ATP, ma non c'è dubbio che Miami sia un'altra cosa rispetto a Shenzhen. “I miei avversari hanno grande esperienza, molto più di me – racconta il numero 211 ATP – devo continuare così, giocare partite e imparare, a prescindere dal risultato. Voglio sfruttare ogni occasione continuare a dare il massimo. In questi tornei, la chiave è cercare di superarsi, giorno dopo giorno, per scoprire dove sono i propri limiti”. Parlando del match contro Fognini, ha detto che “sarà una partita molto dura. Se lotto e corro molto, mettendo tante palle in campo, può essere un match interessante. Sento di avere possibilità. Voglio godermi l'esperienza, lottare e vedere cosa succede”. Secondo Kuhn, sarà importante fare uscire Fognini dalla zona di comfort, farlo correre il più possibile. “Non è un tennista troppo forte mentalmente e di sicuro non sarà contento di affrontarmi al primo turno. Ho tanta voglia di affrontarlo”. Il guanto di sfida è lanciato: starà a Fognini cercare di immergerlo in un bagno d'umiltà.