Il napoletano di Spagna, numero 1 delle qualificazioni per le Next Gen ATP Finals, conquista la finale con un match perfetto contro Dalla Valle, e mostra qualità interessanti. Milanista fino al midollo, ha scommesso che in caso di approdo a Rho indosserebbe la sciarpa dei "cugini" dell'Inter.Dodici mesi fa c’erano Gianluigi Quinzi contro Filippo Baldi, due delle storiche promesse non ancora sbocciate del nostro tennis. Quest’anno, invece, a contendersi la tanto ambita wild card italiana per le Next Gen ATP Finals sarà il turno di Raul Brancaccio e Liam Caruana. Due giovani non così conosciuti al grande pubblico, sia perché non hanno avuto il passato di chi li ha preceduti nella finalina allo Sporting Milano 3, sia perché hanno fatto scelte diverse, che da tempo li hanno portati lontano dall’Italia. Nel caso di Caruana la decisione è di papà Massimo, romano emigrato in Texas con la famiglia quando il figlio aveva sei anni, mentre Brancaccio, 21 anni da Torre del Greco, la Spagna l’ha scelta lui, puntando sull’Accademia di Javea e su coach Javier Ferrer, fratello di David (che ricorda nel modo di stare in campo). Una decisione che nel 2018 ha dato ottimi frutti, rendendolo a tutti gli effetti un nome da tenere d’occhio in chiave futura. Da gennaio il campano ha vinto quattro tornei Futures e scalato oltre 300 posizioni, garantendosi (dal prossimo lunedì) un salto intorno al gradino n.280 della classifica ATP, e grazie al triplice 4-2 imposto a Enrico Della Valle può sognare anche un posto insieme a sette fra i migliori Next Gen del mondo. La classifica diceva che l’uomo da battere era lui, anche se una programmazione quasi interamente incentrata sulla terra battuta (addirittura fino alla scorsa settimana) lasciava qualche dubbio sulle sue qualità sul veloce. Invece Brancaccio sta recitando alla grande il ruolo del favorito e contro Dalla Valle ha giocato un match perfetto, mostrando un’evidente superiorità a tutto campo. Sul proprio servizio il campano non è mai arrivato nemmeno al killer point, e si è fatto bastare un break per set per chiudere i conti, mostrando buone qualità tecnico-tattiche e la preziosa capacità di giocare bene i punti importanti.
A RHO SARÀ DURISSIMA
Curioso il punto che gli ha consegnato la dodicesima vittoria di fila, dopo le dieci che gli hanno fruttato due titoli Futures consecutivi a Santa Margherita di Pula: un ace col nastro, reso vincente dalla (discutibile) regola del “no let”. “In campo mi sono sentito bene dall’inizio, partendo forte e continuando a giocare a un ritmo alto fino alla fine”, ha sintetizzato Brancaccio al microfono di Supertennis, che gli ha strappato una promessa interessante. Sfegatato tifoso milanista, in caso di approdo a Rho sarebbe disposto a farsi fotografare con una sciarpa dell’Inter. Per riuscirci dovrà battere Caruana, che ha rischiato di veder sfumare la finale contro il sorprendente Luca Giacomini, patavino numero 656 del mondo, arrivato a Basiglio per sostituire l’acciaccato Moroni. Già venerdì aveva stupito i presenti battendo Andrea Pellegrino, e contro Caruana ha vinto i primi due set al tie-break, annusando sul serio un posto in finale. Ma poi il laziale del Texas si è svegliato, ha iniziato a comandare il duello in avvio di terzo set e l’ha “ammazzato” con un parziale di 17 punti consecutivi fra quarto e quinto, facendo pesare i punti di forza di un tennis costruito ad hoc per i campi veloci. 3-4 3-4 4-2 4-0 4-1 il punteggio finale di un match che l’ha portato a una sola vittoria dall’obiettivo Finals, e anche da un assegno da 52.000 dollari per la sola partecipazione. Una cifra superiore a quanto sia lui sia Brancaccio hanno guadagnato da quando hanno deciso di fare del tennis il proprio mestiere. “Vinca chi vinca – ha chiuso Brancaccio –, l’importante è che poi porti in alto l’Italia nelle fasi finali”. Un compito tutt’altro che banale: dodici mesi fa Quinzi, pur perdendo tutti i suoi tre incontri, riuscì a fare una buona figura, ma aveva più esperienza e in passato era stato abituato ad affrontare (e battere) i migliori coetanei, e anche ad avere tanti occhi puntati addosso. Per Brancaccio e Caruana, invece, il discorso rischia di essere molto più complicato.

NEXT GEN ATP FINALS – Qualificazioni Italia
Liam Caruana b. Luca Giacomini 3-4 3-4 4-2 4-0 4-1
Raùl Brancaccio b. Enrico Dalla Valle 4-2 4-2 4-2