L’americano bissa il successo dell’anno scorso battendo in finale Lleyton Hewitt per 7-6 6-4. Quarto titolo in carriera per Big John, il primo nel 2012…

di Daniele Rossi – foto Getty Images

Ci voleva un John Isner particolarmente ispirato per fermare la corsa di Lleyton Hewitt a Newport. Al Campbell's Hall of Fame Championships (Atp 250, erba,), il gigante americano conferma il successo dell'anno scorso e batte in finale il redivivo australiano, reduce da una settimana di successi dopo un 2012 da dimenticare. Quarto titolo in carriera per “Big John”, che aveva bisogno di un'iniezione di fiducia dopo una sfilza di deludenti risultati, in particolare la sconfitta al primo turno con Falla a Wimbledon.

Il title-match, oltre al prevedibile contrasto di stili, ha visto anche una curiosa sperequazione in fatto di altezza. Sono infatti ben 26 i centimetri di differenza fra i due: 2,06 m Isner, 1,80 Hewitt.

C'è grande equilibrio nel primo set, con una palla break annullata per parte. La naturale conclusione è il tie-break, in cui Isner si porta subito sul 4-0 per chiudere con un eloquente 7-1. Il secondo set si decide già al terzo gioco, quando lo statunitense strappa il servizio a Hewitt, che riesce a salvare un match point sul 5-3, ma non ad evitare la sconfitta.

Isner, che nel suo cammino ha eliminato Bubka, Mahut, Van Der Merwe e il connazionale Ryan Harrison, sembra aver ritrovato la forma e la giusta convinzione, smarrita forse per i troppi elogi dopo le sue imprese in Coppa Davis. “E' una bellissima sensazione – ha dichiarato John a fine match – non è mai facile difendere un titolo conquistato l'anno precedente. Ho giocato bene e ho difeso i miei punti, ma la cosa più importante è che questa settimana mi dà molta fiducia, proprio come l'anno scorso. Nel 2011 ho avuto una grande estate e spero di ripetermi”.

E' sfumato il 29esimo titolo ed è arrivata la prima sconfitta in finale sull'erba dopo 7 vittorie, ma la settimana per Lleyton Hewitt è stata ottima: “Queste partite mi danno molta fiducia, sono stati sette giorni davvero positivi – ha detto Rusty – L'erba è una superficie difficilissima su cui giocare dopo un'operazione, specialmente al piede come quella che ho subìto io (all'alluce, ndr). A Wimbledon non mi sentivo totalmente a mio agio, ma adesso il mio “foot-work” continua a migliorare e questa è un'ottima cosa in vista delle Olimpiadi e degli Us Open”.

Durante il torneo, la Hall of Fame di Newport quest'anno ha dato il benvenuto a due leggende del tennis: Gustavo Kuerten (tre volte vincitore del Roland Garros) e Jennifer Capriati (tre Slam in carriera, due Australian Open e un Roland Garros).