di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Al termine di un’infinita “battaglia” durata ben oltre quattro ore, Flushing Meadows saluta l’ultimo americano in lizza nel tabellone maschile. Sam Querrey (20 del seeding) si arrende in cinque set a Stanislas Wawrinka (25), che coglie per la prima volta i quarti di finale nello Slam newyorkese. Primo parziale relativamente noioso sino al tiebreak. I due protagonisti tengono sempre con relativa facilità il servizio eccezion fatta per il terzo game, in cui Wawrinka risale da 0-40. Le emozioni si concentrano tutte nel “gioco decisivo” teso e vibrante. Queerey annulla ben quattro set-balls al suo avversario, ne fallisce uno, arrendendosi definitivamente 9 punti a 11.
Il secondo parziale sembra ricalcare le orme del primo. Questa volta è l’americano a cancellare due break-points all’elvetico (quinto game), ma è costretto ad alzare bandiera bianca nel nono, “bucato” da un formidabile dritto passante del rosso-crociato. Nel successivo turno di battuta Wawrinka spreca tutto fallendo quattro set-balls, rimettendo così in corsa lo statunitense. Nuovo tiebreak, in cui lo svizzero si porta 3-0, ma incassa sei punti consecutivi che gli costano un set che pareva aver già in cascina.
Il contraccolpo per Wawrinka non tarda ad arrivare: lo svizzero perde subito il servizio (terzo gioco), ma reagisce prontamente impattando sul 3-3. Quando un terzo tie-break sembra alle porte, Querrey incappa in un dodicesimo gioco disastroso. L’elvetico non si fa pregare e porta a casa il parziale 7-5. “Tremenda” comunque la facile volee di rovescio che lo statunitense affossa in rete sul 15-30. La stanchezza inizia a farsi sentire ma i due contendenti non si risparmiano. E’ Wawrinka, reduce dal duro incontro con Murray e con una vistosa fasciatura sulla coscia destra, il giocatore più in difficoltà e proprio lo svizzero perde il servizio, nel “famigerato” settimo gioco. Querrey chiude 6-4 al settimo set-points (quattro non convertiti sul 3-5 servizio Wawrinka): si va al “quinto”.
Sostenuto dal caloroso pubblico, lo statunitense si procura tre break-balls nel terzo gioco, ma lo svizzero non cede. Sul 2-3 è Qurrey a dover sfoderare un fulmineo cross di dritto per annullare la palla 2-4. Per la forza, il coraggio e la correttezza meriterebbero entrambi la vittoria, però alla fine è Wawrinka a spuntarla. L’americano cala vistosamente ed il rosso-crociato, sul 5-4 in suo favore (servizio Querrey), conclude alla seconda opportunità conquistandosi il punto del successo a rete. 7-6(9) 6-7(5) 7-5 4-6 6-4 lo score finale. Applausi ad entrambi, ma è l’elvetico ad andare avanti.
Wawrinka affronterà ora nei quarti di finale Mikhail Youzhny (12) con cui è 2-2 negli scontri diretti ma 0-2 sul cemento. Il russo e Tommy Robredo (41 ATP ) non incrociavano le loro racchette da quattro anni esatti. Era il 2006, sempre a Flushing Meadows e sempre a livello degli ottavi di finale. In quell’occasione Youzhny lasciò tre miseri giochi allo spagnolo, oggi la musica è stata decisamente diversa con l’iberico capace di mettere paura al più quotato avversario.
In avvio di match è Robredo a sembrare più “in palla”: l’iberico tiene infatti con comodità i primi cinque turni di servizio (concedendo complessivamente quattro “quindici”), mentre Youzhny è spesso in difficoltà e deve pure annullare due break-balls (nel secondo e sesto gioco). Sul 5-5 però il russo cambia marcia e, con un parziale di dieci punti a due, incamera il set. Nel secondo set, dopo aver recuperato da 0-30 nel primo turno di battuta, Youzhny opera subito il break (terzo gioco), approfittando anche di un avversario innervosito dalle diverse occasioni perdute.
Il doppio fallo che consegna il 4-1 “pesante” al russo è la prova che lo spagnolo inizia a crederci sempre meno. Youzhny vince agevolmente il set 6-2 ma si complica la vita nel “terzo”. Il russo sciupa quattro break-points (3° e 7° game) e cede malamente il 10° per il 6-4 Robredo. Il match si fa interessante con lo spagnolo, adesso, per nulla rassegnato alla sconfitta. Youzhny non può più “tergiversare”: il break decisivo per il russo giunge nel quinto gioco per il 7-5 6-2 4-6 6-4 conclusivo in tre ore e spiccioli. Per il russo bissare la semifinale 2006 non è poi così lontano, per lo spagnolo un buon US Open dopo un 2010 avaro di risultati di rilievo.
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