Andy Roddick non rimpiange la scelta di ritirarsi ancora competitivo. Oggi è molto impegnato e si gode il relax del World Team Tennis. Ma cambia espressione se sente parlare di Wimbledon… 
Le tre finali a Wimbledon resteranno il più grande rimpianto nella carriera di Andy Roddick

Di Riccardo Bisti – 11 luglio 2013

 
Quando Andy Roddick ha annunciato il ritiro, gli appassionati ci sono rimasti male. Non tanto per il suo tennis bum-bum, fondato su un servizio devastante e un dritto altrettanto violento. Ci sono rimasti male perché l’americano era una delle teste più brillanti del circuito. Le sue conferenze stampa erano un mix tra spasso e spettacolo. In attesa di vederlo sul piccolo schermo (a breve sarà co-conduttore della trasmissione “Fox Sports Live” su Fox Sports), Roddick è tornato a parlare in occasione del World Team Tennis americano, che in questi giorni sta raccogliendo quasi più attenzione rispetto ai tornei ATP-WTA. A 10 mesi dal ritiro (l’ultima partita l’ha giocata allo Us Open contro Juan Martin Del Potro), per la prima volta ha ammesso di aver provato una strana sensazione nel vedere un torneo in TV. Impegnato con gli Springfield Lasers, ha detto: “Tutti mi chiedono se mi manca lo sport, se provo qualche rammarico. La gente si aspetta risposte drammatiche”. L’americano ha vissuto con sorprendente facilità il periodo di transizione tra l’agonismo e il ritiro. Si aspettava di piangere durante l’ultima conferenza stampa, eppure non è scesa neanche una lacrima. Al massimo, lo abbiamo visto singhiozzare nel discorso d’addio subito dopo la sconfitta. Il suo clan ha mostrato più commozione di lui. Adesso si sente più tranquillo che mai. Non ci sono pentimenti né l’intenzione di un clamoroso ritorno. “Mi sono reso conto del perché mi sono ritirato”. Inoltre, non ha passato tutto il tempo nella sua casa di Austin, in Texas, a farsi coccolare da Brooklyn Decker. “Sono stato più impegnato in questo periodo che in 13 anni di carriera”. Conduce un programma radiofonico, dedica molto tempo alla sua fondazione benefica e a breve partirà l’avventura su Fox Sports.
 
A Roddick non manca il senso degli affari. Ha acquistato una quota di minoranza del World Team Tennis e lo ha scelto per giocare qualche partita. Il suo impegno con il team di Springfield è notevole: ha già giocato diversi match, peraltro con discreti risultati. Contro i Philadelphia Freedoms, Roddick ha vinto il singolare contro Sam Groth (un altro bombardiere), ha perso il doppio ma poi è tornato a imporsi nel match di spareggio, pomposamente definito “overtime”. I Lasers non sono partiti benissimo, ma ora sembrano in ripresa. Prima del match contro Groth, Roddick gli ha chiesto pietà: “Per favore, abbassa il ritmo! Non mi ricordo nemmeno come si gioca!”. Chissà come ci sarà rimasto l’australiano, ex marito di Jarmila Gajdosova, sconfitto piuttosto facilmente col punteggio di 5-3. Roddick ha vinto quasi tutti i punti al servizio, e ha intrattenuto il pubblico con gag e scherzi. Insomma, se qualcuno era preoccupato per il suo umore, è stato prontamente rassicurato. C’è solo una parola che gli trasmette malinconia: Wimbledon. Osservare i Championships dal divano di casa è stato l’unico momento in cui gli è venuto un po’ di groppo in gola. “Sembra che le cose stiano cambiando piuttosto rapidamente – ha detto – persino Roger Federer ha perso al secondo turno”. E giù una risata, anche se amara. Per lui, la sconfitta dello svizzero deve essere stato un crudele colpo di scena. Andy ha giocato tre finali di Wimbledon, di cui due piuttosto bene. Ma dall’altra parte c’era sempre Federer, vetta impossibile da scalare. A un certo punto gli hanno chiesto dove si trovava quando il serve and volley di Stakhovsky ha messo in ginocchio Federer. “Ero in salotto" ha detto, fermandosi a pensare. Poi ha aggiunto: “Come tutti gli altri”. Ha abbozzato un sorriso, si è alzato e se ne è andato. Se c’era un minimo dubbio su qual è il grande rimpianto nella carriera di Roddick, beh, la sua espressione ha detto tutto.