Tutto semplice per il numero 1 del mondo. Il talentuoso Andrey Rublev non gli crea difficoltà: l'unico spavento arriva in avvio di terzo set, quando si procura una distorsione alla caviglia e fa tremare il suo clan. “Niente di grave, solo una piccola storta”. Al terzo turno sfida Sam Querrey.

Vittoria senza patemi per Andy Murray, non fosse per il leggero infortunio patito sul finire dell'incontro. Di fronte c'era il 19enne Andrey Rublev, che non poteva e non ha rappresentato alcuna difficoltà per il numero uno al mondo. Il match desta comunque curiosità: sia per saggiare le condizioni fisiche dello scozzese che per vedere all'opera, su un palcoscenico così importante, le gesta del talentuoso tennista russo. Al terzo incontro in uno Slam, il moscovita si era messo in mostra nemmeno 18enne nel 2015, con la vittoria al Roland Garros junior e il primo turno superato a Barcellona. Grandi accelerazioni di dritto, velocità di gambe e la sensazione di poter essere competitivo su tutte le superfici. Affrontare il più forte giocatore al mondo è una gran bella occasione per accumulare esperienza, come trapela anche dalle sue parole alla vigilia: “Sono entusiasta. Non ho nulla da perdere. Affronto il miglior giocatore del momento, mi limiterò a prendere una grande esperienza da tutto questo”. Belle parole anche da parte dello stesso Murray: “Non ho mai scambiato con lui, ma da quel che ho visto colpisce molto bene la palla”.  

UN SOLO ATTIMO DI PAURA
​Difficile raccontare il 6-3 6-0 6-2 finale trascendendo dalla mera cronaca. Troppa emozione nelle gambe e nelle braccia di Andrey: serve male, risponde peggio ma è generoso nel cercare sempre il colpo risolutore, spesso andando fuori giri. Il pubblico sembra averlo adottato sin dall'inizio. Il suo nome scandito a gran voce sembra non infastidire più di tanto lo scozzese, che non riesce nemmeno ad infierire. L'unica vera preoccupazione per Andy, come detto, arriva sull'1 pari del terzo set. Lo scozzese perde gli appoggi durante uno scambio e si ritrova per terra. Le smorfie di dolore di Murray ammutoliscono la platea. Ivan Lendl, inquadrato in tribuna, pare non curarsene più del dovuto. Al contrario, Kim Sears sembra piuttosto preoccupata. Giunto al capezzale di Andy, il fisioterapista non deve nemmeno togliergli la scarpa. Giusto qualche movimento, per fugargli i dubbi che non c'è davvero nulla di compromesso. Siamo in prossimità del traguardo. Murray sbriga quel che rimane della pratica con un po' di sofferenza dipinta sul viso. Ma rincuorano le parole a fine partita: “Fa un po' male, ma non credo sia nulla di serio. Solo una piccola distorsione”. E poi parole gentili per il suo giovane avversario “Rublev tira forte, deve acquistare esperienza e forza”. Ora ci sarà Sam Querrey al terzo turno, l'artefice della più cocente sconfitta di Djokovic nel 2016. Chissà se basterà a insinuargli qualche dubbio.

AUSTRALIAN OPEN 2017 – Secondo turno uomini
Andy Murray (GBR) b. Andrey Rublev (RUS) 6-3 6-0 6-2