Lo spagnolo riprende un set di svantaggio a Klizan, poi si scaglia contro gli organizzatori: “L’ordine di gioco di giovedì non era corretto”. E poi dice la sua sul calendario. 
Rafael Nadal non apprezza l'attuale sistema del ranking ATP

Di Riccardo Bisti – 31 maggio 2013

 
Una vittoria di Nadal al secondo turno del Roland Garros può essere una notizia? Forse, soprattutto se è costretto a riprendere un set di svantaggio a Martin Klizan. Lo spagnolo ha dovuto giocare con un cielo pieno di nubi e 12 gradi di temperatura. Era nervoso, anche perché le condizioni di gioco del Suzanne Lenglen sono diverse dagli altri campi. L’umidità gli impediva di tirare la seconda palla oltre i 140 km/h, tanto da subire un break al settimo game e lasciare allo slovacco il primo parziale. Non gli era mai successo, né a Parigi e nemmeno negli altri Slam, di perdere il primo set nei primi due turni. Rafa ha reagito da campione, mettendo in un angolo l’allievo di Karol Kucera e imponendosi con il punteggio di 4-6 6-3 6-3 6-3, pur senza entusiasmare. Per Nadal è la 54esima vittoria al Roland Garros (su 55 partite), ad appena quattro dal record assoluto di Guillermo Vilas e Nicola Pietrangeli. In realtà gli sta davanti anche Roger Federer a quota 56. Nadal punta alla storia: dovesse vincere il torneo, raggiungerebbe Roy Emerson a quota 12 Slam. E diventerebbe il secondo più giovane di sempre a raggiungere certe vette. Soltanto Roger Federer è stato più veloce di lui.
 
La notizia, tuttavia, non si è consumata sulla terra del Lenglen, ma nella sala conferenze. Era infuriato per non aver potuto giocare giovedì a causa della pioggia. Per questo, avrà 24 ore di riposo in meno rispetto a Fabio Fognini, suo avversario al terzo turno. La rabbia di Rafa, a modo suo, è un complimento per l’azzurro. Ma sentiamo lo sfogo: “Non posso essere collocato come terzo match, mentre il tuo avversario gioca per secondo dopo un match femminile. Non è corretto. Oggi ho giocato per quasi tre ore, mentre il mio avversario si è guardato la partita negli spogliatoi. Se mi dite che è corretto, io rispondo che non lo è. L’unica cosa che posso fare è essere positivo, sorridente, provare a vincere il mio match ed essere pronto per domani. Ma non è la cosa giusta. Spero che si rendano conto dell’errore, perché le ragazze giocano al meglio dei tre set. Per loro è come un torneo normale, non è un problema giocare per due giorni di fila. Per noi è completamente diverso. Mi hanno detto che l’ordine di gioco di giovedì era questo perché Rosol doveva giocare anche il doppio. Mi spiace, ma per me è uno scherzo. Hai una settimana in più se vuoi giocare il doppio. Perché devi proteggere chi gioca anche il doppio? Devo iscrivermi anche al doppio, così avrò la priorità per giocare prima? Non vado avanti perché sennò sembro il cattivo della situazione, ma tutti sanno che non è giusto”.
 
Il Rafa furioso è andato avanti, parlando di altri argomenti. Lo spagnolo ha avuto il coraggio di dire che non è il calendario a generare più infortuni, dissociandosi da buona parte dei colleghi che vorrebbero una stagione più corta. Tesi che svanisce nel momento in cui il periodo di off-season è pieno di esibizioni. “Non sono mai stato contro un calendario più lungo. Se hai tornei per tutto l’anno è una buona cosa. Quando succede, si creano posti di lavoro e più persone possono vivere grazie al tennis. Più giocatori possono guadagnare soldi, in modo da pagare un coach e viaggiare in condizioni migliori. Il problema riguarda i tornei obbligatori e il modo in cui si fa il raanking. Se vuoi essere al top, devi giocare per forza determinati tornei. Così, alla fine, devi trovare il giusto bilancio per fare la scelta giusta. Ma va sempre così, ci sono sempre le stesse persone e non prendono decisioni importanti. La situazione attuale va bene a tante persone, non vogliono prendere rischi e decisioni che potrebbero essere positive per i giocatori, per i tornei e per lo spettacolo”. Nadal faceva parte del Consiglio Giocatori dell’ATP, ma si è dimesso un anno e mezzo fa per divergenze con gli altri membri. In particolare, non apprezzava l’eccessiva diplomazia di Roger Federer. Chissà cosa penserà Ernests Gulbis di questa conferenza stampa: per una volta, lo spagnolo è stato franco, duro e onesto. Come un vero pugile.
 
A parte il successo di Rafa, la giornata del Roland Garros non ha generato sorprese. L’unica eliminazione di rilievo è quella di Marin Cilic, sconfitto in tre set da Viktor Troicki nel derby serbo-croato. Tutto facile per Roger Federer, David Ferrer e Jo Wilfried Tsonga. Lo svizzero si è imposto in tre set contro un Benneteau un po’ dolorante alla schiena, lo spagnolo si è confermato più terraiolo di Feliciano Lopez, mentre il francese ha confermato di avere più qualità rispetto a Jeremy Chardy.