Lo spagnolo torna a vincere un torneo dopo 9 mesi. Si impone a Buenos Aires battendo in finale Juan Monaco, suo migliore amico nel circuito. E' il titolo numero 65 in carriera: staccati Pete Sampras e Bjorn Borg.  Una buona iniezione di fiducia. Lasciamo da parte enfasi e toni trionfalistici. Non si può definire altrimenti la vittoria, tanto preventivata quanto scontata, di Rafel Nadal al torneo di Buenos Aires. Mancava da nove mesi, a Rafa, il sapore di un trofeo sollevato. Nove mesi costellati da infortuni, una condizione fisica spesso deficitaria e dubbi mai del tutto dissipati sulla possibilità di tornare ai livelli di sempre. Livelli altissimi, da fenomeno. Dubbi che rimangono ancora: non privo di rischi il cammino di Rafa prima di giungere a questa finale e troppo ampio il divario con l'avversario di oggi, l'amico-rivale Juan Monaco. Nel 6-4 6-1 finale, l'argentino non è mai parso in grado di mettere in difficoltà o infondergli qualche dubbio. L'incontro è iniziato in ritardo ed è stato più volte interrotto, sia per la pioggia che per il terreno poco gradito a Nadal (e di conseguenza all'amico Juan). Terreno poi sistemato in qualche modo per non scontentare nessuno. C'è partita solo nei minuti iniziali. I primi game vanno a vantaggi. I seguenti offrono poche chances per chi è alla risposta. Ma è tutto un attimo. Al settimo game Nadal, sul servizio dell'avversario, si inventa una palla corta e quindi un vincente di rovescio ed ottiene due palle break. Monaco, dopo aver annullato la prima, scaraventa in rete un dritto facile facile e spiana la strada del primo set allo spagnolo che tre giochi più tardi, chiude al primo set point.

DAVANTI AI MITI DEL TENNIS ARGENTINO
Poche emozioni nel primo set, quindi. Ancora meno nel secondo. Monaco lo inaugura al servizio, immolandosi subito all'altare di Rafa. Tre palle break offerte e errore, tanto forzato quanto pacchiano, che mette la parola fine all'incontro. Si vedono anche buoni colpi, da parte dello spagnolo. Qualche sontuoso passante di rovescio dei tempi che furono, più per il pubblico che per il risultato, costellati da numerosi “Vamos”. Tanto plateali quanto a lungo sopiti, nell'animo guerriero del maiorchino. C'è anche la fraterna e amorevole concessione di un game, ad un Monaco oramai relegato a mera comparsa, prima di chiudere per 6 a 1 e sollevare le braccia al cielo. E concedersi, quindi, agli elogi di Gaudio e Nalbadian. Erano entrambi in tribuna, poi sono scesi in campo per la premiazione. Vittoria numero 65, quindi, per Rafa. Vittoria che, seppur non prestigiosa, ci ha regalato un giocatore ancora in grado di regalare giocate spettacolari. Dovendo ancora sopperire al fisico ancora non al top. Ottima prova anche per lo sconfitto, Juan Monaco. Che sembra ritornato, finalmente, al suo livello ottimale. L'infortunio al piede dello scorso anno, che ha rischiato di compromettergli la carriera, sembra oramai un lontano ricordo.
 
PIU' DI SAMPRAS E BORG
Con questo successo, Nadal è diventato il quinto giocatore più titolato del circuito con 65 titoli, superando in un colpo solo Pete Sampras e Bjorn Borg, fermi a quota 64. Rafa si è così aggiudicato il quarto torneo diverso della Gira Sudamericana sopo i successi ad Acapulco (2005 e 2013), Costa do Sauipe / San Paolo (2005 e 2013) e Rio de Janeiro (2014). Gli è mancato solo il successo in Cile: nel 2013 ha perso la finale di Vina del Mar contro Horacio Zeballos. Buenos Aires si conferma terra di caccia per gli spagnoli, vincitori per il settimo anno di fila dopo i tre successi consecutivi di David Ferrer più quelli di Ferrero, Almagro e Robredo. Come abbiamo già scritto in gennaio, la dimensione di Nadal si potrà verificare a partire da Monte Carlo. Ma vincere, ad ogni modo, non fa mai male.
 
ATP BUENOS AIRES – Finale
Rafael Nadal (SPA) b. Juan Monaco (ARG) 6-4 6-1
 
CIRCUITO ATP – I PLURIVINCITORI
Jimmy Connors – 109
Ivan Lendl – 94
Roger Federer – 84
John McEnroe – 77
Rafael Nadal – 65
Bjorn Borg – 64
Pete Sampras – 64