Lo spagnolo rifila un doppio 6-2 a Chardy e vola in finale a Vina del Mar. Ha alzato il livello nel momento del bisogno e in finale trova Zeballos. “Ciò che conta è che il fisico sia a posto”. 
Rafa Nadal in azione a Vina del Mar
 
TennisBest – 10 gennaio 2013

 
Cresce il livello degli avversari, cresce il livello di Rafa Nadal. C’era curiosità per vederlo all’opera contro Jeremy Chardy, in grande forma dopo i quarti raggiunti all’Australian Open (quando aveva battuto Juan Martin Del Potro). Rafa lo ha battuto con un punteggio che ricorda i vecchi tempi: 6-2 6-2 in poco più di un’ora e prima finale al primo tentativo. Il match è iniziato subito bene per Nadal, già avanti di un break al primo giorno. Dopo 10 minuti era già 3-0 con doppio break. Nessun problema a chiudere all’ottavo game. Rafa era solido, tranquillo e i suoi colpi erano via via più pesanti. Più equilibrio in avvio di secondo set, ma il break arrivava già al terzo game. Sul 3-2 e servizio Nadal, il fracese ha avuto tre palle break per provare a mettere un po’ di pepe, ma Rafa ha alzato il livello nel momento del bisogno, tenendo il servizio e brekkando nuovamente Chardy e chiudendo con agio. In finale se la vedrà con l’argentino Horacio Zeballos e partirà strafavorito. Sono i numeri a parlare: lo spagnolo ha vinto 36 titoli sulla terra battuta, mentre Zeballos si è aggiudicato la miseria di 24 match a livello ATP su questa superficie.
 
Nadal era molto soddisfatto. Ha detto di star lentamente recuperando le sensazioni positive. “Il ginocchio va bene: è la cosa che mi interessa di più in questo momento. Ovviamente non mi sono dimenticato come si gioca a tennis, ma devo recuperare la sicurezza nel mio gioco e mettermi alle spalle le incertezze che derivano dagli infortuni”. Nadal ha poi aggiunto: “In carriera ho avuto momenti buoi e meno buoni. Anche per questo mi piace vivere situazioni come questa, con lo stadio pieno e con il tifo del pubblico. Sono le cose che tengono alta la voglia di giocare. Quando lavoravo in palestra era lo stimolo che mi faceva lavorare ancora più duramente”. Contro Chardy, Rafa ha iniziato la sua opera di demolizione già nei primi game. “All’inizio comandavo il gioco da fondocampo, poi Jeremy ha iniziato a giocare aggressivo. Forse ha esagerato e non ha sfruttato le sue opportunità. E’ bello essere in finale dopo tanto tempo: contro Horacio sarà un match difficile, ma ciò che importa è che il fisico risponda bene”. Contro Zeballos ha giocato qualche anno fa al Roland Garros. “E’ un giocatore aggressivo, ha alcuni momenti molto positivi e sa mettere in difficoltà”. Oltre al singolare, Nadal giocherà la finale del doppio insieme a Juan Monaco contro i nostri Lorenzi-Starace. In cinque giorni, Rafa ha giocato sei partite e non ha ancora perso un set. E’ troppo presto per valutare il suo reale livello: di certo la voglia di cannibalismo (tennistico) gli è rimasta.