Lo spagnolo dice: “Non so se andrò a Flushing Meadows. L’infortunio alle ginocchia è diverso da quello del passato. Ci vuole pazienza”. Quale futuro per Rafa?
Le ultime dichiarazioni di Rafael Nadal
Di Riccardo Bisti – 14 agosto 2012
Un filmato di 35 secondi è la notizia del giorno. Rafa Nadal svela – pur senza entrare nei dettagli – la notizia che tutti volevano sentire. In realtà è una “non notizia”, perché era evidente che la sua partecipazione allo Us Open fosse in dubbio. Dopo aver saltato Olimpiadi, Toronto e Cincinnati, nella migliore delle ipotesi andrebbe a New York senza alcuna preparazione specifica. Con un paio di microfoni sotto il naso, Rafa ha pronunciato le seguenti parole.
“Mi sto allenando a poco a poco, vediamo come si evolve la cosa. Ci vuole un po’ di pazienza”
“L'evoluzione procede lentamente. L’infortunio non è lo stesso di qualche anno fa. Lo abbiamo già localizzato, si tratta di un problema un po’ differente”
“Non so se andrò allo Us Open, davvero non lo so. Bisogna andare avanti a piccoli passi, non posso dire né si né no perché non lo so”
“Moralmente sto bene. Sono cose che capitano. Fanno parte dello sport e della vita”
La brave intervista è stata realizzata ai bordi di un campo in cemento dove Rafa si sta allenando con cautela. In verità, gli allenamenti sono ripresi già da una settimana. Lo spagnolo non vuole dare dettagli, e allora si può andare avanti solo a congetture. La visione più ottimistica è quella di un Rafa a posto clinicamente ma in ritardo di condizione. E’ stato oltre un mese senza giocare ed è normale che non sia al top. A questo punto che senso avrebbe giocare lo Us Open senza alcuna preparazione specifica, con il rischio di fare brutte figure? Lo spagnolo non gioca sul cemento da oltre 4 mesi, da quando si è ritirato a Miami prima della semifinale contro Andy Murray. La prospettiva più inquietante, invece, riguarda un ginocchio davvero sofferente e fonte di preoccupazioni per il futuro. Rafa pensava che dopo le infiltrazioni di qualche anno fa il problema fosse definitivamente risolto. Invece lo rincorre, anno dopo anno.
Un paio d’anni fa, Nadal sembrava aver risolto definitivamente i problemi alle ginocchia con il trattamento “PRP”, ovvero l’iniezione di plasma ricco di piastrine. Il concetto era semplice: inserire i fattori di crescita al posto giusto (nello specifico, i tendini delle ginocchia) e rigenerare le parti sfibrate dalla fatica del tennis. Nel 2010, ha vinto tre prove del Grande Slam e le ginocchia funzionavano alla perfezione. Ma i problemi si sono ripresentati subito, già nel 2011. E adesso c’è uno stop che raggiungerà i due mesi, se non di più. I tifosi più accaniti di Rafa sono preoccupati perché lo spagnolo ha saltato un paio di eventi a cui teneva moltissimo: l’esibizione benefica contro Djokovic al Bernabeu di Madrid (dove si sarebbe battuto il record di pubblico per una partita di tennis) e – soprattutto – i Giochi Olimpici di Londra, dove difendeva l’oro e sarebbe stato il portabandiera della Spagna. A questo punto è legittimo nutrire qualche dubbio sull’immediato futuro di Rafa, a partire dallo Us Open. Saltare (eventualmente) uno Slam non è un dramma, ma poi? In teoria, ci sarebbe la semifinale di Coppa Davis che la Spagna giocherà a Gijon contro gli Stati Uniti. Sulla terra, davanti al suo pubblico, potrebbe essere l’occasione migliore piuttosto che uno Us Open tra mille incognite. In caso di forfait a Flushing, Rafa perderebbe quasi certamente la terza posizione del ranking ATP a vantaggio di Andy Murray. Ma la classifica, oggi, è l’ultimo dei suoi pensieri.
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