da Parigi, Daniele Rossi – foto Getty Images
Tutto nelle previsioni. Rafael Nadal batte agevolmente in tre set Jurgen Melzer e va in finale, dove troverà il suo accerrimo nemico, Robin Soderling.
Le speranze di compiere un’impresa per l’austriaco erano ridottissime ed infatti la prova del campo ha confermato ciò che tutti si aspettavano: tre set (6-2 6-3 7-6) e poco più di due ore di gioco sono bastati all’iberico per sbarazzarsi dell’avversario e per andare a giocarsi domenica il suo quinto Roland Garros.
Ma Melzer ha dato battaglia fino all’ultimo, soprattutto con l’improvvisa e inaspetatta reazione nel terzo set, quando Nadal è andato a servire per il match e Jurgen è stato capace di rimontare e di cedere solo al tie-break.
I precedenti tra i due erano solo un paio ed entrambi nettamente a favore di Nadal.
Il 29enne austriaco del resto aveva tutti i motivi di essere già ampiamente soddisfatto di quanto realizzato finora, visto che prima di oggi il suo miglior risultato in uno Slam era stato il terzo turno.
Melzer è seguito da una piccolo ma rumorosissimo gruppetto di tifosi e può contare anche sull’appoggio di tutto lo “Chatrier”, che nonostante i 4 successi qui (o forse proprio per quello), non riesce mai a schierarsi in favore dello spagnolo.
Nei primi game Jurgen sembra volersela giocare, tiene bene il servizio e tira fuori qualche bel colpo, ma il break arriva già nel sesto gioco.
E’ quello decisivo, perchè Rafa annulla un break point nel game successivo, poi strappa il servizio nuovamente all’avversario e chiude il primo set per 6-2 in meno di mezz’ora.
Punteggio troppo severo per il viennese, che si era disimpegnato con bravura, ma che si è dovuto piegare allo strapotere del maiorchino, in grado di accelerare e fare la differenza a suo piacimento.
Il secondo set segue la linea del primo: Melzer gioca bene e ci prova, Nadal non entusiasma ma comanda il gioco come vuole. Dopo un break a testa al terzo e al quarto gioco, l’allungo decisivo lo piazza ancora la seconda testa di serie sul 4-2. Il secondo parziale si chiude così sul 6-3 in 42 minuti.
La partita sembra già decidersi nel primo gioco della terza frazione, quando Melzer perde subito il servizio e spiana la strada verso la finale a Nadal.
Ma nel tennis non c’è mai niente di certo, neanche con Rafa.
L’iberico infatti al momento di servire per il match, si fa clamorosamente breakkare e rimontare dal 5-3 al 6-5.
Si arriva dunque al tie-break: il maiorchino scappa sul 2-0, poi subisce un’altra rimonta e va sotto 4-3, commettendo anche un doppio fallo. Melzer però inciampa in un paio di sciocchezze, perde il vantaggio e consegna due match point a Nadal. Finita? Macché, Jurgen li annulla entrambi, il secondo con una folle quanto perfetta smorzata di diritto. Il mancino di Vienna però esaurisce i miracoli, manda un rovescio in rete e regala il terzo match point a Nadal, che questa volta sfrutta in pieno, 8-6 per lo spagnolo.
Come detto, buona prestazione di Melzer che ha dato il massimo, ma obbiettivamente la differenza con l’avversario era troppo grande.
Nadal ha gestito la partita più o meno a suo piacimento, non ha giocato al massimo ma oggi non ce n’è stato neanche bisogno. Certo, lasciano perplessi quelle grosse incertezze nel finale, che fanno il paio con quelle patite con Bellucci negli ottavi.
Ma la cosa più importante per Nadal era tornare in finale di uno Slam (mancava dagli Austrialian Open 2009) e in particolare del suo Slam, quello che l’ha visto trionfare 4 volte.
Domenica finale ad alto tasso di rivalità con Robin Soderling, finora l’unico uomo in grado di batterlo sulla terra rossa di Parigi, oltre ad averlo sconfitto anche nell’ultimo incontro, al Masters di Londra nel novembre scorso.
Se Nadal dovesse vincere il torneo tornerebbe numero 1, se invece dovesse vincere Soderling, lo scandinavo diventerebbe numero 4 e raggiungerebbe il suo best ranking.
“Con Robin sarà un match molto difficile, è un giocatore davvero pericoloso” – ha dichiarato Nadal dopo la partita – ”I nostri rapporti? Sono normali, c’è stata un po’ di tensione in un match a Wimbledon tre anni fa, ma adesso non ci sono problemi tra di noi. Col suo livello di gioco è cresciuta anche la sua personalità; prima era molto timido, ora parla di più. Non credo nelle vendette, cerco solo di dare il massimo ogni volta che scendo in campo”.
Poi a proposito della sua condizione: “Prima del torneo ero molto nervoso e lo ero anche nei primi turni, ora mi sto rilassando di più. So che non sto giocando il mio miglior Roland Garros, però sto facendo il meglio che posso e sono molto felice di essere in finale”
“Il campo quest’anno mi sembra più veloce rispetto agli altri anni e questo favorisce chi gioca piatto come Soderling o Berdych – ha aggiunto lo spagnolo – Ma non ci dimentichiamo che la stagione sulla terra non è solo il Roland Garros, è anche Monte-Carlo, Barcellona, Roma e Madrid e lì i migliori non sono stati loro. Domenica dovrò giocare bene, avrò bisogno del mio miglior tennis per batterlo, ma le tattiche non ve le dico”.
Soderling è sotto 3-2 nei precedenti, ma ha vinto le ultime due partite: “Ogni match è differente, ma so che posso batterlo e l’ho dimostrato. Domenica sarò meno nervoso dell’anno scorso, in questa stagione ho giocato tante partite importanti con tanti grandi giocatori e da ognuna di esse ho imparato qualcosa. Oggi faceva caldo, ma non mi interessa che clima ci sarà il giorno della finale, io mi trovo bene in qualunque condizione”.
SEMIFINALI
Soderling b. Berdych 6-3 3-6 5-7 6-3 6-3
Nadal b. Melzer 6-2 6-3 7-6(6)
FINALE
Rafael Nadal vs. Robin Soderling
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