Tre giorni dopo la sconfitta a Parigi, Rafael Nadal rifila un netto 6-3 6-2 a Ferrer e si porta a una sola vittoria dalla certezza di chiudere l’anno al numero 1 ATP.
La supremazia di David Ferrer su Rafael Nadal è durata appena tre giorni
Di Gianluca Roveda – 6 novembre 2013
Povero David Ferrer. La sua vittoria contro Rafael Nadal a Parigi Bercy è durata appena tre giorni. Batterlo nuovamente era una follia. Era come chiedere, a chi ha appena scalato l’Everest, di tornare a valle e ripetere l’impresa. Non può farcela perchè mancano i muscoli, la testa, la lucidità. E allora Nadal ha ripristinato l’ordine. Che sia il più forte non ci sono dubbi: per perdere contro il connazionale c’è bisogno di un concatenarsi di eventi. A Bercy è successo, anche se David avrebbe preferito che accadesse al Roland Garros, quando i due si erano giocati un titolo ben più importante. A Londra non c’è stata storia: ci sono almeno due motivi per cui Nadal è super-motivato: il primo è che vuole aggiudicarsi per la prima volta le ATP World Tour Finals, che gli sono sempre sfuggite. E poi ha bisogno di un paio di successi per assicurarsi il numero 1 ATP a fine stagione. L’impressionante marcia di Novak Djokovic ha tenuto viva la questione, ma Rafa ha troppo vantaggio. E per quello che ha fatto (10 titoli, 72 vittorie su 78 partite), merita la leadership. Intanto è partito nel migliore dei modi, lasciando cinque giochi a un Ferrer a cui non ha funzionato nulla. Il punteggio avrebbe potuto essere ancora più severo, perchè Nadal è volato 5-0 nel secondo set ma non ha spinto sull’acceleratore. In fondo non ne aveva bisogno. Tutto quello che sabato scorso aveva funzionato a Ferrer, stavolta ha fatto cilecca. Non è riuscito ad aprirsi il campo con il dritto a sventaglio, non è stato incisivo con il servizio e non aveva lo spazio necessario per pungere con il rovescio lungolinea.
“Ero più calmo rispetto all’altro giorno – ha detto Nadal – David non ha avuto la possibilità di cercare un winner così rapidamente come gli era successo tre giorni fa”. Tutto normale. L’eccezione era stata il risultato di Bercy, non certo questo, anche se Ferrer gioca piuttosto bene indoor ed è reduce da tre finali consecutive e dall’ennesima stagione coi fiocchi. Per il quarto anno consecutivo, ha vinto almeno 55 partite e ha giocato ben nove finali. Ha vinto le prime due, poi è entrato in una sorta di maledizione. Ma siamo certi che non ne farà un cruccio. “Rafa ha giocato molto bene, è partito con un’altra solidità – ha sussurrato Ferrer – ma io non ho fatto il mio gioco. Ho commesso troppi errori, non stavo bene sul campo. Per battere un campione come lui, ho bisogno di essere più concentrato”. I due torneranno in campo oggi, ridando equilibrio alla programmazione del Masters, con un girone nei giorni pari e l'altro in quelli dispari. Nadal affronta Wawrinka per avere la certezza di chiudere la stagione al numero 1 e ipotecare un posto in semifinale. Sulla carta, non potrebbe esserci avversario migliore: in 11 scontri diretti, lo svizzero non è mai riuscito a strappargli neanche un set. In serata, Ferrer trova Berdych in uno dei tanti revival degli incontri già giocati a Parigi Bercy. Sarà il classico match da dentro o fuori, interessante perchè ci sarà un vivace contrasto di stili. I precedenti dicono 8-3 per lo spagnolo, e comprendono quello di cinque giorni fa. Tuttavia, Berdych ha vinto l’unico alla 02 Arena, quando un paio d’anni fa dominò al terzo.
ATP WORLD TOUR FINALS
Gruppo A
Stanislas Wawrinka (SUI) b. Tomas Berdych (CZE) 6-3 6-7 6-3
Rafael Nadal (SPA) vs. David Ferrer (SPA) 6-3 6-2
Rafael Nadal (SPA) vs. Stanislas Wawrinka (SUI) mercoledì alle 15
David Ferrer (SPA) vs. Tomas Berdych (CZE) mercoledì alle 21
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