I pensieri di Rafa a caldo dopo il secondo successo ai Championships. Tempo di relax, il momento d’oro della Spagna e obiettivo Us Open…

Traduzione a cura della redazione – foto Getty Images

 

– Pau Gasol si congratula con te. Puoi paragonare quello che ha fatto lui coi Lakers alle tue due vittorie qui a Wimbledon?

“Grazie mille. Ogni cosa è difficile e è difficile fare dei paragoni anche perché si tratta di due sport diversi. Ma io sono in contatto con lui continuamente. Sicuramente avere in campo e fuori uomini come lui è una grande cosa per il nostro paese”.

 

– Per te è stato ancora più speciale tornare qui e vincere una seconda volta?

“Ogni volta è speciale, non credi? Dire quale sia la più speciale è difficile. L’altra è stata più dura da vincere. Il primo titolo qui a Wimbledon è sempre molto speciale. E sicuramente dopo un anno così complicato per me, venire qui e giocare così bene e riuscire a vincere il torneo è incredibile. Posso solo ringraziare l’organizzazione, il pubblico, perché quando sono in campo mi sostengono in maniera incredibile”.

 

– Come ti fa sentire essere così popolare qui a Wimbledon, con il pubblico che ti sostiene così tanto?

“Penso che sia il pubblico migliore del mondo. C’è molto rispetto, per ogni giocatore. Se parlo della mia partita con Murray, la cosa incredibile è che giocavo con un giocatore inglese. E oltre a tifare per lui tifavano anche per me: questo è incredibile. Grazie di cuore”.

 

– Ti aspettavi una partita più difficile o diversa con Berdych?

“Non posso dirlo, perché non sapevo cosa aspettarmi. Volevo solo giocare ogni punto al meglio e combattere su ogni palla. Non ho pensato se sarebbe stata dura o meno o se avrei vinto o no. Ho pensato solo che dovevo scendere in campo e giocare il mio miglior tennis”.

 

– Hai avuto molto sostegno da casa: la tua ragazza, i genitori, le persone del tuo fan club. E’ importante per te?

“Qui avevo la mia famiglia, i miei amici e sicuramente è bello averli tutti qui a sostenermi”.

 

– Come hai adattato il tuo gioco per trovarti così a tuo agio sull’erba fino a riuscire a vincere due titoli qui a Wimbledon?

“Non so. Penso che se giochi bene il modo lo trovi. E giocare bene sull’erba è sempre stato il mio sogno. Io mi muovo bene adesso su questa superficie e questa è una parte importante del mio gioco.

Sicuramente sto servendo meglio e sull’erba il servizio è molto importante. Ma la cosa principale è volersi migliorare su qualunque campo”.

 

– Quanto voglia hai di vincere lo Us Open? Quanto è importante per te riuscire a vincerlo?

“Adesso sono felice di aver vinto Wimbledon. Penserò allo Us Open tra un mese. Adesso voglio rilassarmi e godermi questa vittoria. Per me è stato duro tornare a giocare al top. Quindi per me questo è un momento speciale. Sicuramente lavorerò sodo per arrivare pronto allo Us Open e cercare di vincere. Sicuramente resta il mio traguardo da raggiungere. Ma adesso voglio godermi un po’ la spiaggia, la pesca, il golf, gli amici, le feste e Maiorca”.

 

– Tu sei famoso perché giochi ogni punto con grande intensità e attenzione. Sembra che nei punti critici, come per esempio oggi nelle palle break, tu riesca a giocare al top delle tue possibilità. Puoi spiegarci come ci riesci?  

 

“Beh, oggi ero un po’ più nervoso del solito. Sono stato un po’ fortunato in alcuni momenti durante le palle break. Ho giocato dei grandi diritti e poi lui ha messo in rete un rovescio. Quindi non saprei, ho cercato di giocare al meglio ogni punto. L’importante è essere lì concentrato tutto il tempo, se è così hai più chance di salvare le palle break”.

 

 

– Tu hai parlato dell’importanza del movimento in campo. Tu in campo ti muovi come una lepre o come un giaguaro? Come ti spieghi questa tua velocità? Nessuno in campo corre come te…

“Oggi non avevo problemi. E anche negli ultimi 4 match non ho mai avuto alcun problema fisico. Senza la salute sarebbe impossibile giocare così e essere dove sono io oggi”.

 

– C’è un allenamento particolare che fai per essere più veloce in campo, più reattivo?

“Penso di allenarmi dando sempre il 100%. Forse è per questo che adesso sono così veloce in campo e quando ero ragazzino giocavo e mi allenavo con un’intensità ancora maggiore, come un pazzo…”

 

– Ti aspettavi questo risultato?

“No, di certo. Io mi alzo ogni mattina con la speranza di allenarmi meglio e di migliorare . Negli ultimi sei o sette mesi del 2009 non riuscivo a giocare a questo livello. Ero pronto a lottare ma il mio gioco non mi sosteneva. La cosa positiva è che durante quei 7 mesi non perdevo al primo o al secondo turno. Non riuscivo a vincere ma comunque arrivavo nei quarti o in semifinale e questo mi dava fiducia per poter tornare ai miei livelli. Quindi lavorando sodo, sono riuscito a tornare al massimo della mia forma”.

 

– Oggi Lorenzo Pedrosa ha vinto. La Spagna è in semifinale ai mondiali. Tu hai vinto Wimbledon. Se la Spagna arriverà in finale, andrai a vederla?

“Beh, non so. Negli ultimi 2 anni abbiamo avuto molti successi in svariati sport. Forse è un po’ di fortuna, così come il fatto che il miglior cestista del mondo sia spagnolo”.

 

– E Lorenzo?

Beh, Lorenzo, grande… E poi abbiamo vinto l’Europeo di calcio e adesso siamo in semifinale ai Mondiali. Quindi questo è probabilmente il momento migliore nella nostra storia sportiva.

Sicuramente sarà difficile ripetere un momento generazionale di tale portata”.

 

– Andrai a vedere la finale a Cape Town?

“Non credo. Dovrei sottopormi ad alcuni trattamenti al ginocchio. E in più devo lavorare per preparare la stagione americana. Per me sarebbe bello essere lì, io sono un grande fan e auguro loro tutto il meglio”.

 

– Hai sorpreso molte persone con la tua capriola. E’ una cosa pensata o ti è venuta così spontaneamente?

“Non ho pensato a niente, mi è venuta così…”

 

– Vincere Parigi e Wimbledon uno dopo l’altro è la cosa più difficile nel tennis. Tu ci sei riuscito 2 volte. Quanto pensi che sia speciale questa cosa?

“Non succedeva da Borg. Adesso, negli ultimi 3 anni, è successo 2 volte. Quanto è strana la vita”.

 

– Quanto è difficile trasferire il proprio gioco dalla terra all’erba?

“E’ difficile. Come ho detto prima, bisogna avere la convinzione che dopo aver vinto al Roland Garros si può giocare altrettanto bene sull’erba. Dopo alcuni anni, adesso so quanto è importante la stagione sull’erba. Dopo aver vinto il Roland Garros la domenica, il lunedì mi sono allenato sull’erba perché sapevo quanto sarebbe stato difficile cambiare di colpo superficie. Quindi è sì, difficile, ma se hai esperienza e ci hai giocato molto in passato questo ti è sicuramente di aiuto”.

 

– Hai detto che eri un po’ nervoso. Che differenza c’è tra le 3 finali qui contro Federer e quella di oggi dove partivi favorito?

“Non saprei. Se non sei nervoso prima di una finale a Wimbledon allora non sei umano”.

 

– Quest’anno i fan ricorderanno la tua vittoria qui ma anche il match Isner-Mahut… Hai un messaggio per loro?

“Ho visto la partita. Incredibile. Posso solo congratularmi con entrambi. Hanno dimostrato grande spirito di battaglia su ogni punto per 10, 11 ore… E’ stata una partita incredibile. Tutti ricorderanno questa partita”.