Lo spagnolo piega Youzhny in rimonta con una prova di forza impressionante mentre Tommy si impone con Wawrinka al terzo. Molto bene anche Dimitrov… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

 

Rafael Nadal e Tommy Haas: due personaggi diversi dentro e fuori dal campo, eppure così uguali quando si tratta di fare la cosa che più conta: vincere. Nonostante i tanti fortuni che ne hanno messo a rischio le rispettive carriere. Rafa, che alle 23 di ieri sera era ancora in campo contro Gilles Simon, non accusa la stanchezza e va a vincere, in rimonta, contro il russo Mikahil Youzhny che si aggiudica il primo parziale ma poi viene travolto dallo tsunami di Manacor. Nel secondo set Nadal scappa subito, va sul 5-2 e strappa il servizio a zero all'avversario dando una prova di forza impressionante.

 

Prova di forza che fa tremare le ginocchia al russo che nel terzo non riesce ad imbastire una reazione. Anzi, Rafa riparte in quarta, conquista il break e lo conferma portandosi in men che non si dica sul 3-0. Insomma, proprio quando la stanchezza dovrebbe cominciare a farsi sentire, il numero uno del mondo dilaga battendo il russo per 6-7 6-2 6-1.Nadal, apparso appannato sia a Madrid che in alcune fasi dell'esordio di ieri con Simon, tira dritto: non sarà quello travolgente che di questi tempi lo scorso anno non concedeva nemmeno le briciole agli avversari, ma intanto è già ai quarti dove sfiderà Andy Murray che si è imposto su Melzer.

 

Il tedesco, in barba alle 36 primavere sulle spalle, regala sprazzi di classe cristallina e supera Stanislas Wawrinka per 5-7 6-2 6-3. L'avvio è all'insegna dell'equilibrio tra due dei migliori interpreti nel circuito (se non i migliori) del rovescio ad una mano. Sotto 5-4 Wawrinka rischia grosso e concede un set point ma rimedia tenendo il servizio e brekkando l'avversario. Nel secondo set, Stan si disunisce e comincia a incappare in qualche gratuito di troppo, specie col dritto. Da parte sua Haas è bravissimo a incanalare il match nel binario che preferisce. Il tedesco non gioca due palle uguali togliendo così ritmo al numero 3 del mondo. Il doppio break del tedesco chiude i conti del secondo parziale e anche nel terzo la musica non cambia. Il tennista rossocrociato non riesce a cambiare l'inerzia del match e Haas si aggiudica l'incontro. Ieri, in conferenza stampa, ha detto che i tanti infortuni in carriera gli hanno fatto perdere oltre 3 anni di gioco ma che, in compenso, gli hanno permesso di arrivare a 36 anni con ancora tanta voglia di tennis.

 

Dodici anni fa a negargli la gioia più grande fu il mitico Andre Agassi in finale. Un'altra epoca forse, ma se è vero che la vendetta è un piatto che va servito freddo… Ora se la vedrà col talentuoso bulgaro Grigor Dimitrov che oggi ha 'passato' l'esame di maturità a pieni voti contro Tomas Berdych per 6-7 6-2 6-2 dopo quasi due ore e mezza. Dopo aver perso il primo set, ha ribaltato l'incontro con una grande prova di carattere . Una delle più consistenti messe in mostra dal 'baby Federer' nella sua ancora breve carriera.