Sconfitto a sorpresa a Miami, lo spagnolo spiega le ragioni dei suoi scarsi risultati: “Il tennis non c'entra: sono troppo ansioso sul campo, non riesco a gestire  nervi. Voglio risolvere il problema a tutti i costi, non importa quanto ci vorrà”. 

Una sconfitta che pesa. Per la seconda volta di fila, Rafael Nadal si arrende a Fernando Verdasco. Ma è un KO diverso rispetto a quello di Madrid, nel 2012, sulla famigerata terra blu. Allora il maiorchino pensava soprattutto a restare in piedi e non farsi male. Stavolta ha perso in un torneo tutto sommato amico. A Miami, dove il cemento è lento fin quasi a ricordare la terra battuta, si è arreso in tre set al madrileno, contro cui aveva vinto 13 volte di fila, compresa l'epica semifinale dell'Australian Open 2009. Un 6-4 2-6 6-3 che lascia mille dubbi, soprattutto per il il primo set, dove Rafa ha commesso qualche errore di troppo nei momenti importanti, come il doppio fallo ha regalato il primo break a Verdasco. Rafa lo riprendeva, ma ne incassava un altro. Non è da lui. Così come non è da lui vincere il secondo set e poi perdere il terzo, come un carneade qualsiasi. Verdasco è stato bravissimo, tirando ben 29 vincenti (a Melbourne 2009 ne aveva tirati quasi 100 e non erano bastati…) e cancellando nove palle break su dodici. Ma c'è tanto spazio per i demeriti di Rafa. Per una volta il fisico lo ha lasciato in pace: a suo dire, c'è un problema mentale. Un problema da risolvere. “Il problema si trova dentro la mia testa – ha detto Rafa – non è così difficile da risolvere, ma ci sto ancora provando. Sto facendo del mio meglio, mi sto allenando con il giusto atteggiamento”. Tutto lascia intendere a un problema di natura personale: ma non c'è spazio per i gossip: Xisca Perello era a sostenerlo in tribuna, in una delle sue poche apparizioni ai tornei. Rafa ha spiegato di sentirsi “ansioso” in campo, sin dall'inizio del 2015. “Credetemi, non è una questione di tennis. Devo soltanto essere più rilassato in campo. Il mio gioco è migliorato, ma allo stesso tempo sono troppo nervoso nei momenti importanti”.


UN PROBLEMA DA RISOLVERE A OGNI COSTO

Non ha mai vinto a Miami, nonostante quattro finali, e dovrà ancora rimandare. A Indian Wells aveva perso nei quarti, peraltro dopo aver avuto tre matchpoint contro Milos Raonic. Niente passi in avanti: a Miami esce quasi subito e fa un favore al suo amico Juan Monaco, che sarà felicissimo di trovare Verdasco negli ottavi. Un Rafa che insiste sui problemi di testa: “Sono riuscito a gestire i nervi nel 90-95% dei match della mia carriera, ma adesso ho questo problema. Ho intenzione di risolverlo: non importa se ci vorrà una settimana, sei mesi, un anno: voglio farcela. Mi farò aiutare dal mio team, ma ho bisogno soprattutto di me stesso. Sono consapevole del fatto che nessuno cambierà la situazione al posto mio”. Nadal si presenterà alla stagione sul rosso con un solo titolo in stagione (Buenos Aires) e troppe sconfitte che lasciano dubbi, soprattutto sul duro. Lontano dal rosso, non vince un torneo da Doha 2014, quindici mesi fa. “Ho vinto abbastanza da poter dire che non ho bisogno di vincere ancora, ma non mi voglio fermare – ha detto – voglio continuare a giocare bene, avere la sensazione di poter vincere ogni torneo. La cosa buona è che ho la giusta motivazione. Adesso arriva la terra rossa, dove ho colto più successi. Spero di essere pronto”. Il calendario gli darà una mano: il 12 aprile inizia il Masters 1000 di Monte Carlo, uno dei suoi tornei preferiti, dove si è imposto per otto anni consecutivi, dal 2005 al 2012. Lo hanno bloccato nelle ultime due edizioni: un motivo in più per provare a riprendersi lo scettro. Sempre che i nervi lo lascino in pace.

 

MASTERS 1000 INDIAN WELLS – IL TABELLONE