Tomas Berdych si domanda cosa gli è successo negli ultimi tre game
Di Riccardo Bisti – 9 novembre 2013
Non stanno più insieme, però Tomas Berdych e Lucie Safarova continuano ad essere anime gemelle, almeno tennistiche. Lo scorso anno, a poche settimane di distanza, hanno contribuito a far vincere Fed Cup e Coppa Davis al loro paese, mentre nel 2013 hanno perso due partite in modo sostanzialmente identico. In aprile, Lucie ha ceduto a Roberta Vinci in Fed Cup dopo che sul 3-3 al terzo si è trovata 15-30 sul servizio della tarantina. E’ arrivata a un passo dall’impresa, ma poi è crollata. E l’Italia è andata in finale. Stessa situazione per l’ex fidanzato, oggi accompagnato dalla super-modella Ester Satorova. In un match da dentro o fuori contro Rafael Nadal (ma solo per lui), il buon Tomas è stato 15-30 sul servizio di Nadal sul 3-3 al terzo, dopo che Rafa aveva commesso un doppio fallo. Da quel momento, lo spagnolo ha vinto 11 degli successivi 15 punti e si è aggiudicato la partita, spedendo in semifinale uno Stanislas Wawrinka cui saranno saltate le coronarie nella sua stanza d’albergo. Il 6-4 1-6 6-3 con cui Nadal ha chiuso il Girone 1 delle ATP World Tour Finals è stato un match strano, come se ne vedono solo al Masters. Berdych aveva grandi motivazioni, mentre Rafa era già certo di un posto in semifinale. E per chiudere il girone al comando gli sarebbe bastato vincere un set. Detto fatto. Nadal ha preso il break in avvio, tirando un paio di dritti tanto violenti quanto esplicativi della sua superiorità sul ceco. Non ci perde da sette anni: da quando Tomas zittì il pubblico di Madrid dopo averlo battuto nel 2006, il bilancio parla di 33 set a 2. La poderosa accoppiata servizio-dritto di Berdych non è così incisiva contro Rafa. Se poi ci mettiamo una certa sudditanza psicologica, il gioco è fatto.
Poi Nadal si è ricordato che la missione era compiuta. In conferenza stampa negherà, ma è probabile che si sia rilassato. E chissà che non abbia pensato di fare un dispetto a Wawrinka, che appena due giorni fa aveva attaccato lui e zio Toni per l’evidente coaching durante le partite. Quando Berdych ha dominato il secondo set, era legittimo pensare che Rafa mollasse. Non lo ha fatto, perchè sarebbe stato andare contro il suo DNA, ma non c’è dubbio che nel terzo set non abbia fatto niente di eccezionale. E’ rimasto mentalmente nel match (ed è questo che distingue lui e Djokovic da tutti gli altri), aspettando gli eventi dall’altra parte della rete. E puntualmente sono arrivati. Dal 15-30 sul 3-3, non ha alzato il livello di gioco. Semplicemente, Berdych ha fatto una stupidaggine dopo l’altra (due doppi falli nel penultimo game) e gli ha messo su un piatto d’argento la 75esima vittoria stagionale, sigillata da un passante in corsa. Il più contento di tutti, ovviamente, è stato Wawrinka. E lo svizzero non ha fatto attendere la sua reazione: “Vamooooos! Next dinner is for me!” ha twittato a caldo, non appena ha saputo che domenica sarebbe nuovamente sceso in campo. Nel complesso è giusto così, in fondo nello scontro diretto con Berdych era stato più bravo, ed anche contro Nadal aveva giocato un’ottima partita. Termina così il Girone A, con Nadal in attesa del vincente di Federer-Del Potro, big match di sabato. Chissà se preferisce il 32esimo scontro diretto con lo storico rivale, oppure le bordate dell’argentino, da cui ha perso qualche settimana fa a Shanghai. Comunque vada, avrà bisogno di alzare il livello perchè non è parso totalmente a suo agio, come se le fatiche del 2013 si facessero sentire anche per lui.
ATP WORLD TOUR FINALS
Gruppo A
Stanislas Wawrinka (SUI) b. Tomas Berdych (CZE) 6-3 6-7 6-3
Rafael Nadal (SPA) b. David Ferrer (SPA) 6-3 6-2
Rafael Nadal (SPA) b. Stanislas Wawrinka (SUI) 7-6 7-6
Tomas Berdych (CZE) b. David Ferrer (SPA 6-4 6-4
Stanislas Wawrinka (SUI) b. David Ferrer (SPA) 6-7 6-4 6-1
Rafael Nadal (SPA) vs. Tomas Berdych (CZE) 6-4 1-6 6-3
Passano il turno
Rafael Nadal e Stanislas Wawrinka
