Un problema allo stomaco impedisce a Nadal di giocare il torneo di Buenos Aires. "Dopo Melbourne non ho potuto allenarmi". Dovrebbe riprendere a Rio de Janeiro.Rafael Nadal annuncia il forfait dal torneo ATP di Buenos Aires

Di Riccardo Bisti – 7 febbraio 2014

 
Anche il più fervido detrattore di Rafael Nadal apprezzerà il suo gesto di rinunciare al torneo ATP di Buenos Aires. La sua presenza era stata annunciata un paio di mesi fa, poco dopo la visita in Argentina, dove aveva giocato alcune esibizioni nel periodo di offseason. Rafa non partecipa al torneo bonaerense dal 2005, quando perse nei quarti contro Gaston Gaudio. Negli anni, la sua programmazione non prevedeva di giocare su terra battuta in febbraio. Tuttavia, l’infortunio al ginocchio del 2012 gli ha fatto cambiare abitudini, privilegiando una superficie meno logorante rispetto al cemento. Lo scorso anno partecipò a tre dei quattro tornei della Gira Sudamericana (Vina del Mar, San Paolo e Acapulco). Chissà, magari la promessa di giocare a Buenos Aires era l’indennizzo verso l’unica tappa cui non aveva preso parte. I problemi fisici post-Australian Open, tuttavia, gli impediscono di giocare. Rafa ha annunciato il forfait con un video di un minuto e venti secondi. “E’ una notizia che mi riempie di tristezza, ma non sarei in grado di presentarmi con una preparazione adeguata”. Ai problemi alla schiena che lo hanno attanagliato durante la finale dell’Australian Open (“E’ stata la mia peggiore ora e mezza su un campo da tennis” ha detto), si è aggiunta una colica che gli ha impedito di riprendere ad allenarsi giovedì, come era inizialmente previsto. “Da quando sono tornato da Melbourne, non ho avuto la possibilità di allenarmi. Avrei voluto riprendere oggi, ma un virus stomacale mi obbliga a rimandare”. Rafa ha poi spiegato di apprezzare l’Argentina “Un paese dove l’anno scorso ho vissuto un’esperienza molto buona”.
 
Per il torneo del Buenos Aires Lawn Tennis Club è un colpo durissimo. Nel giorno in cui era stato annunciato Nadal, erano stati venduti 2.000 biglietti, tanto da convincere gli organizzatori ad ampliare la capienza del campo centrale. Era un’occasione irripetibile: per la prima volta, l’ATP di Buenos Aires avrebbe ospitato un numero 1 ATP in carica. Il giocatore di più alta classifica mai giunto a Baires fu Gustavo Kuerten quando era n. 2. Al contrario, per la prima volta dopo tre anni non ci sarà neanche un top-10 (mentre negli anni scorsi c’erano Ferrer e Wawrinka). Il seeding sarà guidato dalle prime tre teste di serie di Vina del Mar: Fabio Fognini, Tommy Robredo e Nicolas Almagro. Per gli argentini, la beffa è doppia, poiché Nadal e lo stesso Ferrer dovrebbero tornare nel circuito la settimana successiva a Rio de Janeiro, per la prima edizione dell’ATP 500 carioca. A questo punto, è da escludere il record di pubblico che gli organizzatori avevano previsto: si erano ipotizzate 70.000 presenze contro le 64.000 del 2006, l’edizione più fortunata da quando il torneo è rinato, nel 2001. Lo scorso anno, 45.000 spettatori affollarono l’esclusivo club del quartiere Palermo. Il torneo ci rimette, ma la scelta di Nadal è comunque generosa: per assicurarsi la sua presenza, gli organizzatori avevano preparato un maxi ingaggio. Ovviamente, i dettagli di queste transazioni restano riservati, ma è facile ipotizzare una cifra a sei zeri. Rafa avrebbe potuto tranquillamente andare in Argentina, incassare i soldi e giocare un brutto torneo. Invece ha mostrato un certo rispetto per il torneo, a differenza di quanto accadeva tempo fa con Andre Agassi e il suo “prendi i soldi e scappa”. Nadal non ha certo bisogno di soldi, però ha compiuto un gesto che va apprezzato.