Dopo Isner, gli USA perdono anche Roddick. Andy non è al top, ma il dominio di Rafa è totale: 6-2 6-3 6-1 lo score…

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Venerdì nero a Flushing Meadows per il tennis maschile statunitense che perde, nel rispetto comunque delle gerarchie ATP e dei pronostici, i suoi ultimi due alfieri. Dopo Isner, sconfitto onorevolmente da Murray, Andy Roddick – fisicamente non al top – nulla può contro un Rafael Nadal che lo sovrasta in tutto e per tutto, lasciandogli sei miseri giochi.

 

Perché Roddick capisca che sarà una giornata durissima è necessario che trascorrano soli quattro games, Rafa vola 4-0 senza che lo yankee raggiunga mai il “40”. Aggressivo all'inverosimile e sempre pronto attaccare l'avversario su ogni palla, A-Rod finisce spesso “infilato” dal puntuale passante del maiorchino, in alcune circostanza di rara e pregevole fattura, in altre grazie all'aiuto indiretto di colpi di volo non proprio all'altezza dello statunitense. Dopo 39 minuti è 6-2 Nadal.

 

Con Roddick incapace da tenere da fondo-campo e puntualmente “passato” anche quando riesce a prendere la rete con colpi profondi, la partita prosegue a senso unico. L'americano, che sembra iniziare ad accusar pure qualche sintomo di affaticamento, cede ancora la battuta nel gioco d'apertura del secondo set e poco dopo, con un deleterio doppio fallo nel quinto game, si ritrova sotto nuovamente di un doppio break. L'ennesimo passante (di dritto lungolinea) dà a Rafa il secondo set, direttamente sul servizio di Roddick (6-1).

 

Quando lo statunitense non converte poi nessuna delle quattro palle break (di cui tre consecutive) nel primo gioco del terzo parziale, le già flebili speranze stelle-strisce del “miracolo” si spengono definitivamente: emblematico l'esito della terza, che Roddick sciupa con una brutta volèe (tutt'altro che impossibile) dopo una stecca” dello spagnolo. Il break di Rafa arriva puntualmente nel game seguente, complice un A-Rod ormai sempre più claudicante e sfiduciato.

 

Sotto 3-0 Roddick chiede il medical time-out: la gamba sinistra dello yankee, ed in particolar modo la coscia, subiscono i massaggi del fisioterapista. L'affaticamento fisico di A-Rod – quasi sicuramente imputabile al duro match vinto ieri contro Ferrer – ha forse condizionato la performance del beniamino di casa, spingendolo ad abbreviare gli scambi sin da subito. La superiorità di Nadal è parsa tuttavia davvero troppo schiacciante, per non ipotizzare una vittoria del maiorchino anche contro un avversario meno acciaccato. Dopo meno di due ore, lo score finale è 6-2 6-1 6-3 per Rafa che, giunto a Flushing Meadows in sordina, vede sempre più salire le sue quotazioni. 

 

Anche la parte bassa del main draw maschile registra dunque il rispetto dei pronostici che volevano Rafa Nadal, seconda testa di serie, ed Andy Murray, quarta testa di serie, sfidarsi per un posto nella finalissima che si giocherà lunedì. Bilancio ampiamente favorevole allo spagnolo: 12-4. Tra le vittorie dello scozzese c'è però l'unico precedente agli US Open, la semifinale del 2008. Il sabato newyorkese sarà dunque dedicato alle quattro semifinali: oltre a Djokovic-Federer e Murray-Nadal, si giocheranno infatti le due "semi" femminili: Wozniacki-S. Williams e Kerber-Stosur.


 

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