Lo spagnolo vince senza patemi il derby contro Roberto Bautista Agut e vola in finale a Madrid. La forma non è ancora quella dei tempi d'oro, ma il divario era troppo grande.
Di Cosimo Mongelli – 10 maggio 2014
Si potrebbero perdere ore con la retorica delle favole, dei sogni, delle imprese. Ma a volte esiste anche la fortuna. Roberto Bautista Agut ha avuto il merito di sfruttarla. Alla prima semifinale in carriera in un Masters 1000, con la prospettiva dell'ingresso tra i top-30 e un guadagno spropositato, il meno celebre tra gli spagnoli ha sfruttato l'ecatombe di teste di serie, tra sconfitte e ritiri. Ritrovarsi Kubot e Giraldo sulla propria strada anziché Federer, Murray e Tsonga non capita tutti i giorni. Ma oggi, in semifinale, ha di fronte Nadal. Non il miglior Rafa, reduce da clamorose disfatte a Montecarlo e Barcellona. Un Rafa alla ricerca della prima finale europea sul rosso, dopo che l'anno scorso ne aveva vinte tre su quattro. Pronostico dunque scontato e incontro dall'andamento scontato. Se non fosse per il pelo nell'uovo: Rafa vince, ma non stravince come avrebbe fatto in altre occasioni. Non corre alcun pericolo, nemmeno di andare sotto nel punteggio, ma impiega quasi due ore per avere la meglio di un avversario nettamente inferiore. Si aprono le danze, e Rafa coglie subito il break. Un disco già sentito, si direbbe. Ma Nadal si distrae, o meglio, ha ancora il kller istinct sotto ghiaccio, forse pronto per Parigi. Sul 3 a 2 cede a sua volta il servizio e il gioco successivo è forse quello chiave, di questo incontro.
RAFA IN CONTROLLO
Quasi 8 minuti nei quali Roberto ha provato di tutto o quasi per far andare fuori giri Rafa. Senza esito. Bautista viene brekkato di nuovo, e qui finisce l'avventura. Nadal si impegna il minimo sindacale per vincere il primo set (6 giochi a 4) e ipotecare il secondo portandosi avanti sul 4 a 0. Manca, sempre per cattiva forma più che per buon cuore, due palle per il 5 a 0 e Bautista Agut ha un sussulto d'orgoglio: se proprio deve perdere, non vuole farlo come sparring partner. Si aggiudica tre giochi di fila e si riporta a ridosso dell'avversario. Si riporta a ridosso ma non lo intimorisce, anzi, Rafa si risveglia, tiene a zero il servizio e chiude la pratica senza perdere ulteriore tempo. E Bautista va per le terre proprio sul match point. Si rialza comunque felice, per l'ottimo torneo disputato e per il fieno messo in cascina per i mesi a venire. Per Rafa è la sesta finale in questo torneo e proverà a difendere il titolo vinto lo scorso anno.
MASTERS 1000 MADRID – SEMIFINALI
Rafael Nadal (SPA) b. Roberto Bautista Agut (SPA)
David Ferrer (SPA) vs. Kei Nishikoti (GIA)
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...