Ospite del podcast condotto da Andy Roddick, lo spagnolo ha raccontato come ha vissuto gli ultimi mesi della sua carriera e i tanti problemi fisici patiti

Foto Ray Giubilo

Rafael Nadal torna a parlare del suo ritiro, e più in generale degli ultimi complicati anni della sua carriera. L’occasione è l’invito al podcast “Served with Andy Roddick” – condotto per l’appunto dall’ex tennista americano – e tra le tante tematiche trattate c’è anche quella del suo ritiro. L’anno scorso, ovviamente, è stato mentalmente duro per me. Ho attraverso alcuni momenti dolorosiracconta Nadal – in termini di accettazione di alcuni aspetti. In un processo come questo attraversi una montagna d’emozione, è difficile da spiegare a parole”.

Il maiorchino ha poi percorso a ritroso il cammino degli ultimi anni, a partire dall’anno che ha probabilmente segnato uno strappo decisivo che è stato il 2022. “Stavo vincendo alcuni Slam – aveva vinto Australian Open e Roland Garros, ndr – poi però mi sono infortunato. A Wimbledon ho avuto la frattura addominale in semifinale, che non mi ha permesso neanche di scendere in campo“. Da lì è stato un susseguirsi di infortuni e difficoltà, fino ad arrivare all’infortuno contro McDonald in Australia nel 2023. “Mi dico ‘ok, mi preparerò e giocherò bene’. Poi quello che è successo nel 2023 nel secondo torneo dell’anno, primo Slam, contro Mackenzie McDonald ho avuto un problema importante allo psoas”.

E poi l’epilogo nel 2024, passato tra alcuni buoni tornei disputati e poi l’ultimo match giocato in Coppa Davis perso contro Van De Zandschulp. “Settimana dopo settimana, sono stato in grado sì di competere ma non al livello che volevo, per diversi motivi non stavo giocando bene. Dentro di me sentivo che non ero più in grado di muovermi come al solito“. Fino alla decisione del ritiro, maturata definitivamente dopo le Olimpiadi. “Tornato a casa dico ‘è finita, lo sento”.