Lo spagnolo regola Tomas Berdych in due set (6-4 7-5) e vola in semifinale dove lo attende il connazionale David Ferrer …

dal nostro inviato al Foro Italico, Max Grassi – foto Getty Images

 

 

Succede a volte che le partite vadano esattamente come avresti previsto. E’ il caso di Nadal-Berdych, andata in scena oggi sul campo Centrale del Foro Italico dopo il doloroso ritiro di Flavia Pennetta.

E’ finita 6-4 7-5 dopo 126 minuti di botte da orbi, piatte dal versante del biondo 26enne, n.7 Atp, arrotatissime da quello del campione spagnolo che qui a Roma, lo ricordiamo, ha già alzato la coppa 5 volte su sette partecipazioni.

 

La sfida tra i due ha origini antiche e ha un sapore particolare da quando – correva l’anno 2006 – il Big Jim ceco si concesse il lusso di battere nettamente Nadal nella sua Spagna, a Madrid. Non contento dello scalpo, lo sciagurato, dopo il match point si portò l’indice al naso e fece segno di tacere all’intera folla.

Non la presero bene i madrileni, e non la prese bene nemmeno Rafa che già alla stretta di mano non ebbe parole gentili per il collega. Non è un caso quindi che, da quella vicenda, lo spagnolo ha battuto Tomas 10 volte su 10.

 

Avrebbe potuto oggi il Berdych, recente finalista del torneo blu di Madrid, avere la meglio su un Nadal apparso in grande forma? Nemmeno per sogno. E’ stato un match lottato, intendiamoci, ma – già dal break ottenuto da Rafa in apertura – mai l’incontro ha dato l’impressione di poter lasciare la direttrice spagnola.

Clamorosi diritti uncinati si sono succeduti a portentose mazzate. Il suono della palla che esce dalla racchetta di Berdych quando colpisce da fermo è qualcosa che va sentito almeno una volta nella vita. Una fucilata.

 

Il primo set è corso via veloce, sulle ali di quel primo break in apertura. Il secondo ha avuto più pugna, ma quando c’è stato da chiudere è venuta fuori tutta la voglia di vincere del neo numero 3 del mondo. Una retrocessione, quella sul gradino più basso del podio, per niente dolorosa – a credere a Rafa –  ma forse non è stato del tutto sincero. Al di là del gioco delle teste di serie negli Slam (dove effettivamente cambia poco) c'è una rivalità tra i Fab 3 (Murray ormai è dato per perso) che corre parallela alle vicende del circuito.

 

Dopo gli attesi successi a Monte-Carlo e Barcellona, Rafa è inciampato sulla terra blu. Dice di aver perso fiducia e a Roma vuol mettere le basi per il settimo titolo al Roland Garros. Da quello che si è visto oggi in campo, Nadal resta il favorito numero uno di questo torneo. In semifinale lo attende l'amico Ferrer, recentemente battuto nella finale di Barcellona. I precedenti dicono 14-4 a favore di Rafa che dovrà stare molto attento al pedalatore di Valencia, meno talentuoso di Berdych ma parecchio più pericoloso del ceco sul mattone tritato.

 

 

 


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