Il tennista di Carrara si è raccontato in un’intervista al “Corriere dello Sport”, dove ha parlato degli obiettivi a medio e lungo termine
Lorenzo Musetti ha chiuso la stagione nel circuito maggiore a Parigi-Bercy, e in questi giorni si sta allenando in vista di una potenziale convocazione in Coppa Davis. Raggiunto dal Corriere dello Sport, l’azzurro ha fatto il punto su una stagione che dice essere la migliore della sua carriera. “In termini di numeri e tennis espresso è stata la mia miglior stagione della mia giovane carriera. Per qualche mese sento di aver giocato da Top 10, sto lavorando tanto per migliorarmi perché ci sono ancora sfumature del mio carattere che mi rallentano”.
Sugli obiettivi a medio e lungo termine: “Si lavora su tutto, non mi sento lontano dai primi dieci. Jannik e Carlos sono sopra a tutti come livello, ma se penso agli altri a esclusione di Medvedev li ho già battuti tutti. Se a 22 anni diventare numero 1 al mondo non fosse più un mio obiettivo probabilmente dovrei smettere di giocare a tennis. I presupposti per poter aspirare a diventare numero 1 ci sono, quindi è assolutamente un obiettivo della mia carriera“.
Momento fondamentale della stagione di Musetti è stato probabilmente il bronzo Olimpico, e lo stesso tennista di Carrara racconta di come è stato uno dei momenti più importanti. “L’Olimpiade è stata speciale. Non è solo per il mio bronzo: l’oro di Errani e Paolini mi ha toccato profondamente. È lì che ho compreso il vero significato del gruppo e di un’Olimpiade. La sensazione di vincere qualcosa per una nazione, oltre che per sé stessi“.
Infine un pronostico sulle Finals: “Se devo prendere un solo giocatore, andrei su Jannik”