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Le parole dell’azzurro dopo il successo contro Navone: “Bellissimo mostrare il tricolore anche nella sofferenza”

Affrontare Mariano Navone era previsto, ma di doversi battere anche con l’acqua calda, Lorenzo Musetti non se lo aspettava. Anche perché oggi a Parigi il termometro segna 36°. «Io capisco l’obiettivo di limitare l’uso delle plastica – sorride fradicio di sudore il Muso – e lo condivido. Ma siamo alle Olimpiadi, non fornire all’atleta l’acqua fresca mi sembra un po’ troppo…. All’inizio Navone non toccava quasi palla, poi ho accusato la temperatura, mai giocato a Parigi con questo caldo. Però mi sono messo lì con serenità e ho tenuto duro. Con la sofferenza e la pazienza abbiamo battuto anche l’acqua calda…. E si va avanti». Il prossimo avversario è Taylor Fritz, numero 12 del mondo, con cui Lorenzo ha un bilancio in parità (2-2) ma che ha battuto nelle ultime due occasioni, entrambe quest’anno, prima sulla terra di Monte-Carlo e poi sull’erba di Wimbledon in uno storico quarto di finale. «Eh, credo che lui vorrà la rivincita, anzi ne sono sicuro. Di sicuro arriveremo entrambi provati fisicamente, penso che sarà una partita basata sulla forza di volontà: chi avrà più voglia di vincere la spunterà. E spero di essere io».

Sui social intanto da un giorno sta circolando la sua immagine con la mano sul petto a indicare cuore e scudettone italico. «Mi fa piacere, perché le olimpiadi non le giochi solo per te stesso. Ci sono tanti atleti che non riescono ad arrivarci, quindi giochi anche per loro, per la gente, per la patria e la bandiera. E’ bello mostrare il tricolore anche nella sofferenza, ora speriamo di poterlo mostrare a tutti anche insieme ad una medaglia». Nonostante il caldo, gli faccio notare, Lorenzo parla come un libro stampato, con una proprietà e una scioltezza da addetto stampa, più che da atleta. «Anche a scuola nell’orale andavo sempre meglio – scherza – La maturità l’ho fatta con il Covid, quando c’erano solo orali, e infatti ho preso 97».