Lorenzo vuole trattenere le buone sensazioni delle due settimane di Wimbledon per il resto della stagione. A cominciare dagli impegni a breve termine: i Giochi su tutti
Lorenzo Musetti, sconfitto ma non deluso, proietta i successi che lo hanno portato fino alla semifinale di Wimbledon sul resto della stagione, dalle Olimpiadi al Roland Garros (“dove ho sempre giocato il mio miglior tennis”), a una possibile classifica da Top10, al sogno Finals a Torino.
“Sono ovviamente un po’ triste per come è andata con Djokovic – dice il carrarino in conferenza stampa – ma Nole ha giocato una partita incredibile, la migliore delle sette in cui lo ho affrontato (nelle 6 precedenti, Lorenzo l’aveva spuntata una sola volta ndr). E’ in gran forma sia dal punto di vista tennistico, sia fisicamente. Era la prima volta sull’erba e il suo tennis si adatta perfettamente alla superficie, dove contano moltissimo i colpi con cui si inizia il punto, servizio o risposta. E lui ha risposto in un modo impeccabile, che alla fine sembrava quasi uno scherzo. Ho poco da recriminare. Qualche cavolata l’ho fatta, ma questo dipende anche da chi hai di fronte. Negli ultimi 8 anni qui Nole ha perso una sola partita. E’ una statistica importante. Il pubblico ha apprezzato lo spettacolo che abbiamo offerto su tanti punti perché credo che i nostri stili di gioco si combinino bene”.
Di certo, Musetti non faceva conto di sfruttare le condizioni del ginocchio di Djokovic, operato meno di un mese fa. “Non dopo che l’ho visto giocare nei giorni scorsi. Ha fatto un po’ più fatica nei primi due turni, quando secondo me stava ancora testando. Poi non ha mai avuto problemi, ha anche avuto un po’ di riposo superando i quarti senza giocare”.
Il suo bilancio di Wimbledon è quasi tutte luci. “Non sono abbacchiato. Certo, mi sarebbe piaciuto andare in finale. Ma mi sono goduto le due settimane ed esco dal torneo con la consapevolezza di poter battere quasi tutti ed è una sensazione che prima non avevo. E’ un fiore che rinasce, questo mese mi ha dato gioie immense e tirato fuori sogni che avevo nel cassetto fin da piccolo. Adesso si tratta di portare queste sensazioni sul resto della stagione, dare continuità”.
La Top 10 non gli sembra irraggiungibile, perché la seconda parte della stagione 2023 è andata molto male e quindi ci sono pochi punti da difendere e molti da incassare. E con un buon prosieguo dell’anno potrebbero venire anche le Finals a Torino. L’altro grande obiettivo sono le Olimpiadi di Parigi. “In doppio con Jannik Sinner magari non avremo tantissimi schemi, il tempo per provare assieme non c’è stato, ma siamo due tennisti di talento che possono trovare un’alchimia. Per me è sempre bello vestire la maglia azzurra, alle Olimpiadi come in Davis, e come lo era quando ero junior. E poi al Roland Garros ho sempre giocato il mio miglior tennis. Speriamo che il buon momento del tennis italiano possa trasformarsi in medaglie per l’Italia”.