Dopo un inizio di partita in salita e un primo set conquistato al tie-break, un Musetti condizionato dal dolore alla coscia ha ceduto in tre set a Kecmanovic, concedendo il primo punto alla Serbia

MALAGA – «Mi dispiace tantissimo, provo una delusione che non riesco nemmeno a spiegare, non ce la faccio a dire quello che mi passa per la testa. Dopo una fine stagione così, chiudere in questo modo è quasi insopportabile. Spero solo che l’infortunio non sia nulla di grave».

Lorenzo Musetti è affranto, fa male vederlo così. Non vince una partita dal 29 settembre, sperava di regalare il primo punto all’Italia, contro un avversario che aveva già battuto due volte, anche se sempre sulla terra, ed invece dopo un primo set recuperato con mezzora di gioco splendido, l’improvviso cedimento (dal 2-2 ha perso dieci giochi su undici) causato anche e soprattutto dall’infortunio accusato alla gamba sinistra. «All’inizio del terzo set – spiega Musetti – ho cominciato a sentire molta fatica, poi questo dolore alla parte alta del quadricipite della coscia. Il malessere è via via aumentato, mi sono sentito condizionato. Mi muovevo male, servivo più lento, e di fronte a un avversario così ispirato ho potuto fare poco».


Peccato perché dopo un inizio di partita in salita (break subìto al primo gioco e due palle per lo 0-3 salvate) il carrarino era riuscito ad avere ragione di Kecmanovic in un tie break lottatissimo. «Nel primo set abbiamo giocato bene entrambi, lui all’inizio rispondeva alla grande poi ho alzato il livello del mio gioco. All’inizio del secondo mi sentivo superiore, purtroppo non sono riuscito a sfruttare un paio di occasioni in risposta, per esempio sul 2-2 15-30. Questo mi ha condizionato ed ho chiuso male il set. Nel terzo, non ho potuto difendermi come volevo, bravo comunque lui, ha giocato molto bene».


Chiuso l’anno al 27º posto del ranking – quattro posizioni dietro il 2022 – per il ventunenne toscano è tempo di consuntivi. «Mi viene quasi da dire, per fortuna quest’anno è finito. Sul piano dei risultati è stato troppo alterno. Ho cominciato la stagione malissimo, poi a Montecarlo mi sono ripreso ed ho battuto anche Djokovic (e Kecmanovic, ndr), sulla terra e sull’erba sono andato benino, poi in America sono ricominciati i problemi. Tante sconfitte, solo una bella vittoria su Khachanov a Pechino, agli Us Open ho toccato il fondo (battuto al primo turno dal semisconosciuto Droguet, ndr). Però penso anche che il 2023 è stato un anno di grandi cambiamenti, anche personali (diventerà papà nella prossima primavera, ndr) sono sicuro di uscirne più esperto, e in qualche modo più forte. Ora riposo e poi comincerò a preparare al meglio, a Monte Carlo, il primo torneo della nuova stagione, non so ancora se a Brisbane o a Hong Kong». E allora, buon 2024 Lorenzo.