Tim Henman pensa che l’attuale staff di Andy Murray sia sufficiente per farlo rendere al top. “Conosco bene Jamie Delgado, mi piace la sua semplicità e ha l’esperienza giusta”. Lo scozzese si presenta al Roland Garros nell’inedità veste di co-favorito.

La situazione di Andy Murray è piuttosto curiosa. Sta vivendo il miglior momento della sua carriera, almeno sulla terra battuta, proprio quando è rimasto senza un head coach. In questo momento ne fa le veci Jamie Delgado, ex doppista senza il pedigree di tanti allenatori d’esperienza. Tuttavia, i risultati arrivano e secondo Tim Henman potrebbe andare bene anche così. “Sarà una decisione di Andy e sicuramente farà il meglio per sé – ha detto l’ex numero 1 britannico – ma quando lo vedi giocare così, tenendo conto del suo passato, mi piacerebbe vederlo andare avanti in questo modo. In questo momento mi sembra al top, soprattutto mentalmente, e mi piace come sta funzionando il suo team attuale, guidato da Jamie Delgado. Conosco Jamie da molto tempo, sono andato a scuola con lui. Ha accumulato una buona esperienza lavorando con Gilles Muller negli ultimi due anni. Lo ha portato tra i top-40 ATP partendo dalla 400esima posizione. Ha molta esperienza, è stato un buon giocatore e mi piace la sua semplicità. Darà solidità e continuità”. Delgado è entrato nel team dello scozzese lo scorso febbraio ed è stato l’unico supervisore negli ultimi due tornei, in cui Murray ha colto una finale (Madrid) e una vittoria (Roma). Nel frattempo si è parlato di una possibile reunion con Ivan Lendl, ma per adesso si va avanti così, almeno per il Roland Garros. Parlando a un evento organizzato da Jaguar, l’ex n.4 ATP si è detto impressionato dal nuovo Murray e dalla sua capacità di battere Djokovic dopo aver perso 12 degli ultimi 13 scontri diretti. “E’ la preparazione ideale in vista di Parigi, dove peraltro ha già avuto buoni risultati. Credo che ci arrivi nella miglior forma della sua carriera”. Henman, specialista dell’erba, vanta una sorprendente semifinale al Roland Garros 2004, quando si arrese (non senza lottare) a Guillermo Coria.