Da Melbourne, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Andy Murray supera in rimonta in quattro set Thomas Berdych e raggiunge per la quarta volta la finale agli Australian Open (nel 2010 perse con Federer, nel 2011 e 2013 con Djokovic). E’ la sua prima finale Slam dopo il vittorioso Wimbledon 2013. La semifinale contro il ceco era molto temuta da Murray che aveva perso sei dei dieci scontri diretti.
Parte meglio Berdych nel primo set. Serve quasi sempre prime e vince con facilità i propri turni di battuta. Murray fatica a tenere i propri e non riesce a far muovere il ceco come vorrebbe. Il break per Berdych giunge quasi inevitabile sul 4-3. Il ceco serve per il set sul 5-3 ma subisce il contro break. La partita è cambiata, gli scambi si allungano e Berdych soffre. Dopo che il ceco ha rischiato nuovamente il break sul 5-5, si arriva al tie-break. Murray ha un set point sul 6-5 ma Berdych lo annulla con una volée di rovescio. E’ la volta del ceco ad avere una palla del set sul 7-6 e la sfrutta.
Berdych ha vinto il set ma è in evidente calo, soprattutto al servizio, mentre lo scozzese pare in crescita. Il secondo set viene dominato da Murray che rifila al ceco un pesante “cappotto” in soli 30 minuti.
Nel terzo set Berdych riprende a servire come ad inizio match. I due giocatori tengono bene il servizio. Il set scorre via veloce e monotona fino al 3-2 per Murray, servizio Berdych. Il ceco sul 40-0 ha un improvviso black out, commette due doppi falli di fila e finisce per regalare il break a Murray. Lo scozzese serve sul 5-3 e chiude il set con un ace.
Quarto set senza particolari emozioni fino al 3-2 Berdych, quando Murray è bravo a sventare due palle break. Su 5-5 il ceco, con uno sciagurato doppio fallo, concede due palle break consecutive allo scozzese. Il successivo scambio prolungato termina con l’errore di Berdych. Murray può andare a servire per il match sul 6-5. Con un ace chiude la contesa dopo 3 ore e 26 minuti.
Murray b. Berdych 6-7 6-0 6-3 7-5